Lasciate riposare il petrolio

Tetto solare a lavori quasi ultimati
Lo slogan del titolo è stato coniato dal mitico Aldo del boccoscioppo ed è quanto mai attuale. Da alcuni mesi il tetto del luogo dove lavoro è stato dotato di 266 pannelli solari. Coraggiosamente, perché dal lastrico è stato rimosso l'amianto e si è riusciti ad ultimare questa piccola centrale elettrica pulita quest'estate. Quindi prima dell'entrata in vigore dell'ultimo conto energia, il quinto, il peggiore e il meno conveniente, in linea con il precedente, quel decreto Romani più noto come "ammazza rinnovabili". Romani, per inciso, non è manco laureato e contava solo per qualche tv privata. Da lì a farlo ministro... La cosa più assurda è che l'Enel, che nella sua parte di installazione è capace di mandare in cortocircuito tutto l'impianto, fa pagare il beneficio del fotovoltaico a tutti gli utenti, con una quota in bolletta, qualsiasi sia il gestore scelto. Le banche adesso sono ancora più restie a finanziare i pannelli solari, così silenziosi che ti dimentichi di averli sulla testa. Infatti, oltre che il paese del sole, siamo quello delle mafie, regno dell'illogico - ma non si tratta di amore, au contraire. Fino a quest'estate non si era nemmeno riusciti a cacciare dal Gse, il gestore energetico, emanazione del ministero dell'Economia, lo strapagato presidente Pasquali, il "manovrabile", coinvolto nello scandalo del traffico di rifuti del signor Scotti. Ma lo scandalo più grande resta avere, immersi come siamo nel Mediterraneo, un'eliofania invidiabile e non creare ricchezza, occupazione e ecologia dal fotovoltaico.
Un giorno uno degli operai della bonifica, guardando sconsolato dal tetto tutto l'amianto della zona industriale, disse: "Qua avremmo lavoro per 4 o 5 anni...". Così non è e non sarà, in ossequio alla lobby dell'oro nero, che con la complicità del governo ci farà passare un inverno terribile. Teniamoci l'amianto e il petrolio, viviamo di veleno e miseria. E baciamo le mani.