Google e i commenti spazzatura

Come il blog è cresciuto per numero di visite viene bombardato di commenti spam, dove ai complimenti per il post preso di mira viene aggiunto un link a un sito che non c'entra nulla con l'articoletto stesso.
Pare che Google, nonostante la sua policy dichiaratamente anti-spam, abbia parte in questa piaga; data la vasta letteratura in linea non ne riassumo qui i motivi tecnici, legati sia al meccanismo del motore di ricerca che al grande affare della pubblicità in rete, in cui "Big G" è il dominus incontrastato. 
Google è responsabile se non altro per la sua inerzia: ad esempio, il filtro anti-spam nei commenti ne intercetta solo una parte, mentre stupisce che non esista in blogger un blocco come "Askimet", l'ottimo plugin di Wordpress.
Un'esca per lo spam (ancora glissando sul perché) è l'irremovibile "powered by" scritto nel footprint, l'Attribution, solitamente a piè di pagina che indica modello, autore e appunto la "fornitura" del blog da parte di Google. Sono riuscito ad eliminarla, anche nella versione mobile, grazie a blogger-hints-and-tips, provando le diverse procedure, perché alcune non funzionano più; infatti, nonostante "blogger" non faccia riferimento all'obbligo dell'attribuzione nei suoi termini e condizioni, rende però inefficaci i metodi per liberarsene.
Ci vorranno anni prima che Facebook venga soppiantato da Google+, comunque il gigante di Mountain View sta diventando sempre più sinonimo della rete stessa. Continuo a sguazzarci a mia volta, ma avendo già una scarpa in Wordpress, forse un giorno traghetterò Scacchiatore colà.

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