nel nome di quale dio

Certe storie sono così brutte che verrebbe da non parlarne, come stanno facendo gli abitanti del quartiere dove viveva la vittima. 
Due anni fa. E' estate ma per una ragazza di 26 anni non c'è gioia. Si suicida. Da scritti, foto e video della giovane spunta successivamente il motivo dell'addio: abusi sessuali. Da una suora. Ora, fino al giudicato la Costituzione prevede la presunzione d'innocenza, però... Perché dopo che i genitori denunciarono le attenzioni morbose della religiosa, all'epoca dell'inizio degli abusi, questa fu trasferita ma poi tornò non lontano dalla ragazza, riprendendo la persecuzione? Per questo ora, parte civile nel processo, madre e padre della vittima, lo sono anche nei confronti della congregazione religiosa, perché non ha vigilato sulla propria consorella. 
Spero che i genitori ottengano giustizia ma mi domando perché il clero cattolico copra i propri demoni. Questa storia è atroce, ma gli abusi, si sa, sono all'ordine del giorno tra i consacrati. Se ci fosse un minimo di coerenza, chi sbaglia fino al punto di violentare chi dovrebbe invece educare, non solo dovrebbe essere sospeso come religioso, ma anche scomunicato. Invece no, invece si copre. Omertà, come la mafia, che da sempre ha una cattolicità tutta sua - e poche scomuniche. 
Probabilmente, sia chi dirige e affossa segreti maledetti, che chi li compie, non credono minimamente all'inferno. E nemmeno a un dio. Amen.

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