lo Stato bara


Se c'è qualcuno a cui "piace vincere facile" è lo Stato. A parte l'odiosa campagna pubblicitaria, il potere bara e spinge molti anche al secondo significato della parola. Lo Stato abdica dalla sua funzione di tutela dei cittadini per spremerli il più possibile. Il gettito fiscale diminuisce ma le entrate del gambling no. Lo sanno bene le mafie, 50 le cosche che lavano e ottengono denaro dal gioco, sempre meno illegale, infiltrandosi nei circuiti leciti.
I dati del gioco patologico sono spaventosi: circa 800.000 persone affette in Italia, in aumento e con pari opportunità: molti minori, grazie al gioco online e il 40% dei giocatori malati sono donne. 
Ho partecipato a due convegni sul tema, visto che come assistente sociale sono tenuto alla Formazione Continua. In entrambi non si è parlato di mafie: nel primo non era previsto, nel secondo "non c'era tempo". Va bene, cerco di non pensare male - ma nelle slide del convegno "mafie" compare solo nel titolo. Eppure i picciotti possono arrivare a corrompere Fiamme Gialle, giudici e politici (addirittura eleggendoli alla Colucci) come accaduto a Milano con il clan Lampada-Valle e i loro 350 video-poker truccati.
Il link alle slide sopra è abbastanza esaustivo sul "GAP" e qua e là in rete si trova il legame mafie-gioco d'azzardo patologico. Mi limito a osservare che se i Servizi Tossicodipendenze si occupano di questa dipendenza da più di un decennio, è difficile pensare a come contrastare un fenomeno terribile e così diffuso, se invece di regolamentare e controllare lo Stato si preoccupa solo di fare soldi. Un vero eroe non è un Mangano o un Dell'Utri, ma, come canta Caparezza, ognuno di noi quando non cede alle lusinghe illusorie di una "facile", criminale ricchezza.

       

signorine illegali

Niente paura, non scendo certo ai livelli di una ciofeca come Libero: a quella sottospecie di giornalisti che attaccano certi politici in termini maschilisti andrebbe ricordato che la violenza di genere comincia dalle parole, le botte vengono sempre dopo gli insulti.
Da anni In Italia circola la leggenda che una legge avrebbe abolito l'uso del termine "signorina". A quanto pare però una simile norma non è mai stata approvata, nonostante molti in rete affermino il contrario (senza mai però citare veri riferimenti legislativi).
Sicuramente giudicare una donna dal fatto che sia sposata o meno è discriminante. Ma si può essere poi così sicuri che ragazze e giovani donne detestino quel termine? Che non soffre più del disprezzo di un tempo per le "zitelle". Sembra che molte ragazze non credano al matrimonio, non lo vogliono e non lo cercano. 
Per molte donne essere chiamate "signora" suona come la sanzione di non essere più giovani e trovano quella parola più odiosa di signorina. Certo, non mi piacerebbe sentirmi definire signorino (se non per scherzo) ma mi dà molto più fastidio se mi si dà del "ragazzo", mentre ormai veleggio verso i 50. 
Ci sono ragazze che amano le tradizioni, che trovano in "signorina" una forma di cortesia, un po' come il gesto da galateo di tenere la porta aperta e far passare prima una donna. La lingua viene plasmata da chi la usa, piaccia o non piaccia. E poi, mi sbaglierò, ma ci può essere un uso scherzoso, se non vezzeggiativo di quel termine.
"Buonasera signorina, kiss me goodnight."
                                              Fred Buscaglione

Area Cassa

L'Area C è di una inutilità evidente. Dà tutto il senso della pochezza politica "urbana", come gli agenti sguinzagliati in centro alle 6 del mattino a svegliare i clochard, perché fanno brutto. Per le giunte di ogni colore a partire da Pillitteri (già, chi l'ha inventato l'Ecopass se non colui?), Milano è una puttana senza cuore, che tira a lucido la cerchia dei Bastioni e se ne fotte altamente di tutto quello che c'è al di là delle mura spagnole, manco fossimo ancora ai tempi de "I Promessi Sposi". 
Improvvisamente inquinano tutti: gpl, metano, Diesel Euro 4... Certo le auto inquinano. Tanto vale abolirle, avremmo emissioni ZERO!
Un sincero ringraziamento alla Giunta per il regalo alla vigilia di San Valentino, d'altronde è difficile innamorarsi di Milano. Grazie per trasformare a breve la circonvallazione interna in una camera a gas. Grazie per trattarci come dei cretini sparando l'Area C come la soluzione ottimale all'inquinamento, quando i capisaldi restano carburanti e veicoli meno inquinanti (autobus inclusi), potenziamento del trasporto pubblico soprattutto extraurbano, e magari piccole trovate innovative come multare i taxi che di solito snobbano le preferenziali per spennare meglio il pollo cliente. Comunque, grazie per il continuare a fottervene delle periferie!