Grillidi

Il movimento di Grillo è nato ufficialmente nel 2009, ma già da alcuni anni esistevano "gli amici di Beppe Grillo". Anche su Second Life. Lì, oggi dei 5 seghe stelle resta una piccola land, più qualche altra affiliata. Di Di Pietro, invece, non c'è alcuna traccia, nonostante Casaleggio in persona avesse curato l'isola di Italia dei Valori (cioè degli euro), che si chiamava Never Land(!). La piccola regione pentastellata è un'accozzaglia di oggetti che fa pensare a qualche schizofrenico. Ma c'è un'ipotesi molto più inquietante.
Questa foto di gruppo, su un tabellone della regione "Grillo in testa", è di parecchi anni fa, gli avatar e i loro vestiti sembrano da cartone animato, mentre oggi Second Life cerca di essere qualcosa di più fotografico, realistico. Ma a guardarli bene, chi potrebbero essere questi avatar? La suggestione inquietante è che il mondo virtuale di Linden Lab sia stato un luogo di reclutamento per i 5 stelle. Di sicuro i meetup e il blog di Grillo hanno rappresentato ben altri momenti da cui potrebbero essere emersi quelli che oggi sono esponenti del partito. Però... Per usare Second Life, anche oggi, occorre avere una buona scheda grafica e capirne un po'. Nulla di esoterico, ma sia Di Pietro che Grillo sono stati in SL e l'hanno utilizzata per tessere le fila dei loro gruppi. Come ho detto, non serve essere dei geni per entrare nel mondo virtuale. Ma neanche i politici in vista dei 5 stelle appaiono dei premi Nobel.
Mussolini, tanto caro a molti pentastellati, aveva capito che per essere sicuri di non essere fatti fuori dai subalterni, sia meglio sceglierli abbastanza idioti (come avviene nel mondo del lavoro oggi, dove i mediocri ma servili vanno avanti, a scapito dei brillanti che però potrebbero ribellarsi). Hitler invece voleva gente in gamba e infatti gli attentati che subì sono la prova che i suoi accoliti avessero cercato di fermarlo più di una volta, dopo aver compreso la sua follia.
Magari mi sbaglio, l'élite (?) dei 5 fiaschi non viene da Second Life. Ma non metto in dubbio tutto il resto...

Area "A"?

Tra poco più di un mese entrerà in vigore la famigerata Area B, con i primi blocchi ai veicoli più inquinanti. Questo piano del Comune per ridurre l'inquinamento è ambizioso e ad essere onesti, potrebbe essere un buon provvedimento, tardivo ma necessario, visto che Milano, che non conta numeri da vera Metropoli, ha un'aria irrespirabile e ormai sono sacri pioggia e vento - la neve no, per la tristezza dei bambini resta un lusso da queste parti, la cappa di smog è troppo tenace.
Ci sono già malumori, come da parte degli ambulanti che hanno protestato di recente a Porta Venezia. In mille rischierebbero la chiusura ma certo degli incentivi li aiuterebbero (e poi, sinceramente, quei furgoni vanno in giro con annessa nuvoletta di Pig-Pen).
Vedremo, lo stesso Comune sembra in affanno visto che la pagina per le deroghe al momento è vuota, anche se c'è un intento educativo, per esempio sono previsti dei forfait da 25 e 50 accessi per il primo anno.
Mi chiedevo però cosa sarebbe l'Area A. Evidentemente sarebbe la superficie totale del Comune, cioè circa 180 km². Come si vede dalla cartina, si tratta di un corollario di zone estreme lasciate fuori da Area B.
Un contorno apparentemente esiguo che se da un lato sembra razionale visto che si tratta di aree per lo più verdi, dall'altro darebbe da pensare che le periferie non siano tutte uguali e che gli abitanti debbano soffrire da quelle parti, come agli Olmi dove solo ultimamente, dopo varie lotte, i comitati dei Residenti finalmente hanno ottenuto che la linea 63 si inoltri nel "Far West".
Roma ha una superficie di 1285 km² e per questo molti pensano che non sarà mai possibile governarla decentemente. A Milano quindi, la cosa potrebbe essere fattibile. O no?