La tristezza di Musocco


Uno degli sterminati corridoi dei riparti
La tristezza del titolo non mi viene dal fatto che Musocco sia un Cimitero, ma che sia letteralmente in rovina. Non sono certo il primo a dirlo e, purtroppo, nemmeno l'ultimo.
Il Cimitero Maggiore (cioè il più grande di Milano) oggi non vede più arrivargli in faccia "la Gioconda" (il vecchio tram funebre) ma al suo interno il ricordo dei defunti viene turbato dal perenne stato di incuria.
Per girarlo tutto forse un giorno non basterebbe, ma è meglio andarci con buone scarpe e tenere gli occhi bene aperti. In uno dei corridoi stavo per scivolare passando sopra un calcinaccio venuto da chissà dove.
Sconsolante assistere allo stato di quasi abbandono. Lavori ne vengono fatti, sì, come all'ingresso Nord attualmente, dove ci sono edifici pericolanti (ovviamente chiusi al pubblico). Ma i numerosi servizi igienici sono nauseanti e col caldo in arrivo infestati di mosche. Panchine, fontane e vedovelle sono preoccupanti, lottando tra guasti, muffa e ruggine, con una feroce nostalgia della vernice verde. Il massimo si raggiunge alla sezione Ebraica, separata e a Nord del Cimitero. Oltre che essere desolata, quella parte sembra vandalizzata ma solo dal disinteresse del Comune. I conigli che si scorgono lì fanno tenerezza ma inquieta pensare a dove si trovino le loro tane. Nella parte Ebraica, come sempre, si dovrebbe entrare a capo coperto ma il rispetto manca sin dal livello istituzionale per le tombe franate, le piante malate, in un'aria generale di incuria.
campo 10 (a debita distanza)
Coniglio al Campo Ebraico
La beffa è vedere che il famigerato campo 10, quello dei fascisti, è tenuto bene, c'è un armadio dove vengono custoditi gli attrezzi per la manutenzione e ogni tomba è cinta - no, non dall'elmo di Scipio - da un ridicolo nastrino tricolore (come se la quasi totalità dei defunti del Cimitero, che ha fatto vivere Milano per decenni, non fosse neanche italiana).
Nei riparti poi ci sono centinaia di adesivi arancioni a coprire le lapidi degli ossari, per ricordare ad eventuali cari che la concessione degli stessi sia scaduta. Il sistema però non funziona e, sebbene sia difficile prevederne una revisione efficace, sicuramente a degli eredi l'ultima cosa che interessi sono i resti di chi gli ha abbia fatto avere dei beni materiali.
Ho infarcito queste righe, un po' più abbondanti del solito, con diverse foto e in disordine, per tentare di ricreare la sensazione generale di malessere sconfortante, perché alla fine il Cimitero è un grande parco, dove però i prinicpali fruitori sembrano essere cornacchie e piccioni (completamente indisturbati e tetri).
Il personale è gentilissimo e aiuta, risponde e probabilmente cerca di fare buon viso a una sorta di Titanic non galleggiante.
Ultimo sconsolante fatto: ci sono raffazonati fogli (chissà perché vicino alle toilette) che avvisano di rispettare, come da leggi, le colonie feline presenti. Io però, a differenza di altri cimiteri, di gatti non ne ho visto manco uno. Forse sono scappati perché anche per un randagio, il Cimitero Maggiore resta un postaccio. 
Andando via, ho pensato di aver fatto bene a non votare alle elezioni. Qui non sembra di stare in Europa. Musocco è il posto più lontano, non solo nello spazio, da Palazzo Marino.

Perchè non voto

Non voto perché lo avevo deciso alle Politiche.
Non voto perché non sarei contrario a un'Unione europea, se questa non fosse pericolosamente quella attuale, cioé una dittatura guidata da Francia e Germania, come se dovesse tornare il nazismo.
Non voto perché la Ue lascia morire i profughi come fossero formiche e non gliene frega niente del senso di Umanità.
Non voto perché la nuove legge Europea sul diritto d'autore è una bastardata.
Non voto perché sono sicuro che i compagni morti che ricordo con affetto, come Edo, Sole, Roma e Bach, mi avrebbero capito. 
Non voto perché quella cariatide della Petrelluzzi, l'unica che si ostini a parlare di Preture, abolite 30 anni fa, è una costruttrice di ignoranza e si fa i selfie con gli imputati del processo Cucchi, invece di andare in pensione ed evitare di ammorbare con i suoi programmi televisivi da 30 anni.
Non voto perché i tanti Uva non hanno avuto giustizia.
Non voto perché a Milano, ultimamente, per far vedere un po' di "pulizia", stanno perseguitando i senza fissa dimora. 
Non voto perché, come dice la foto, se votare davvero servisse a cambiare qualcosa, lo farebbero diventare illegale.

Suerte Majorino!

Credo di dare voce anche ad altre persone nello scrivere queste parole: in molti speriamo che Majorino sia eletto al Parlamento Europeo. Non dico che si arrivi ai "rosarioni giganti in Sala mensa", ma virtualmente sì, i nostri afflati accarezzano immagini simili.
L'impressione è che l'ex studente dell'Itsos sia approdato all'Assessorato Politiche (?) Sociali in quanto un'ottima vetrina, che darebbe parecchia visibilità, come il pranzo di Ferragosto con gli anziani, gli interventi invernali sui Senza Dimora... Non era difficile illuminarsi di qualcosa visto che chi lo aveva preceduto non aveva brillato per eccezionali innovazioni, ma forse ci si sarebbe potuto aspettare di più, piuttosto dei proclami alla "Assessore di periferia" e via dicendo.
Voglio riconoscere che la concessione della "residenza fittizia", tramite alcuni Municipi, ai senza dimora sia stato un grande passo ma si è trattato di rimediare a una situazione in cui Milano era arretrata rispetto ai piccoli Comuni, dove, sì, sarà più facile amministrare ma il conferimento della Residenza non era un problema per nessuno.
Per il resto non mi viene in mente molto, se non quelle volte che mi piacque, a tener testa alla Mussolini in tv e quando si difese dallo sciacallaggio di destra sulle morti di alcuni Senza Dimora.
Quindi, buona fortuna Majorino, buon viaggio a Strasburgo e perché no, lì potrebbe metterci anche le radici (sempre meglio di un Tajani).