prima la mafia

 Dedicare una via o un giardino a chi è stato ucciso per il coraggio della verità ha senso. Perché allota tre consiglieri leghisti (uno di lealtà e azione) in municipio 8 si sono astenuti sull'intitolare un giardino ad Ilaria Alpi? Perché "è morta sul lavoro", hanno detto. Roba da Inail. Una donna paga con la vita per il suo coraggio e questi sputano sulla sua tomba.
La scusa di legaioli e neofascisti continua: Ilaria Alpi "non aveva rapporti con Milano". Sul fatto che fosse donna, non commentano ma si può immaginare il pensiero di gente dell'ultra-destra. Allora perché le hanno dedicato una scuola,in Barona? Non c'entrava perché in Somalia in quei giorni c'era l'ex segretario del Psi, Cammisa. Mandato da Cardella per i famosi aiuti umanitari e la costruzione di un ospedale. Psi, Craxi, Milano. "Meglio non dire", come in "Pensiero Stupendo".
Invece, da anni, si parla di traffici di armi e scorie, tangenti, riciclaggio in Somalia. Le stesse lordure su cui inciampò Rostagno, che scoprì un aeroporto in disuso a Trapani, già usato da Gladio, da cui partivano armi. Dall’inchiesta Cheque to cheque, condotta dalla Procura di Torre Annunziata, è emerso che esistevano rapporti dei servizi segreti italiani sulla morte di Rostagno ordinati da Bettino Craxi. Copia di essi fu ritrovata durante una perquisizione della sede romana del gruppo craxiano Giovane Italia. Craxi, Milano.
Ilaria Alpi finì in un groviglio mostruoso e ne fu trucidata. Come Rostagno, come Li Causi, uomo del Sismi, che Ilaria conosceva e che, coinvolto nell'operazione Urano, volta a smaltire scorie e rifiuti tossici in Somalia e non solo, avrebbe via via manifestato dissenso sulla questione, fino ad essere assassinato in circostanze poco chiare da "banditi" somali, pochi mesi prima di Ilaria e Miran.
Sono 26 anni che Alpi e Hrovatin non hanno avuto giustizia. La madre di Ilaria è mancata dopo aver lottato strenuamente, ma la famiglia aspetta ancora giustizia.
Il giardino di San Leonardo è pronto. Per Ilaria.
Intanto, voi fascisti, voi leghisti (ma è lo stesso), continuate a difendere l'indifendibile. Perché, se non avete paura della mafia e dei suoi gangli statali, probabilmente è perché ne siete complici, in qualche modo.

«Noi stiamo armando la Somalia mentre ufficialmente stiamo aiutando quei poveri cristi». Mauro Rostagno

"Hanno scelto te, Ilaria, perché qualcuno ha voluto ammazzarti, quel giorno a Mogadiscio, insieme a Miran. Perché hanno nascosto chi è stato, chi ha deciso e ordinato l’agguato, perché continuano a farlo". Giovanna Botteri

Potlatch!

È davvero un onore poter annunciare che Potlatch ha aperto! 
Dove? Ma in via Padova 65! (A Milano, naturally!).
A prima vista può sembrare una libreria. Ma lo è! Anche, soprattutto, eppure non soltanto! Ci sono poi i dischi (vinili, si tiene a precisare...). E fotografie. E fumetti. E riviste, e "gaddigetti". E... Libertà!
Potlatch è un'associazione culturale che ha coraggiosamente scelto di spacciare... cultura (ma va'!?!) in un quartiere lontano anni luce dalla Milano fighetta, modaiola, radical chic, intellettualoide, alla PD, alla YesMilano! 
Anima del luogo è il mitico Aldo del boccoscioppo, ispiratore e, a tutti gli effetti, collaboratore del blog. Questo assicura non solo la presenza di un esperto di libri dentro Potlatch (altro che Dell'Utri!) ma di un combattente che sin da quando era ragazzo ha sempre sognato di fare una sola cosa, più di ogni altra: la rivoluzione.
C'è poi lo spirito libero, che in gioventù poteva ricordare la leggerezza deliziosa di un Ninetto Davoli, di Frenc, un amico stupendo, tanto che il fondatore del blog, gio pappa, pensa di dovergli la vita (ma anche ad Aldo, eh, sia chiaro). 
Ci sono anche altre persone che fanno parte del progetto e... Be', come spiegare un posticino che vale la pena di vedere? In via Padova 65, aperto di solito al pomeriggio, per ora... Cosa aspetti?!
 PS Potlatch era un rito dei nativi Americani, se non sai cosa fosse, puoi andare in via Padova 65 che i cortesissimi astanti te lo spiegano bene!

Abbondini, Ambrogini e Luciferini d'oro

Mi ha fatto sorridere leggere che la famiglia Lucia sia candidata all'ambrogino d'oro. Sorridere perché due anni fa a costoro era stato conferito simbolicamente il "luciferino d'oro", un premio inesistente virtuale coniato dagli autori di questo blog. I Lucia lo avevano vinto per l'uso spregiudicatamente mediatico e commerciale del loro figlio. 
L'altro giorno invece mi è salita la rabbia a leggere che il comune di Como non attribuirà il LORO, di premio, a don Roberto Malgesini, prete degli ultimi, ucciso proprio da uno di quelli che aiutava - un fatto molto Cristiano, nel senso di Cristo ucciso da coloro i quali "non sanno quello che fanno".
Inizialmente la commissione o insomma, l'accrocchio di geni (del male) che deve attribuire quel premietto aveva pensato a don Roberto. Poi hanno cambiato idea.
Bene, dato che quel grandissimo sacerdote non c'è più, sai che gliene importa ora, e magari, anche se fosse stato vivo avrebbe speso i soldi (li danno anche a Como? In Rete non si capisce se sì) per i suoi fratelli in strada.
Ma voi che governate Como, facendo finta di essere svizzeri, in realtà siete in provincia di Reggio Calabria, visto che come tutte le province lombarde siete in mano alla 'ndrangheta - e non lo dico io ma i Carabinieri di Cantù - e quindi alla sua usura, alla sua droga, al suo esplosivo, alla sua violenza in bar e discoteche attraverso buttafuori picchiatori. 
Voi che governate Como siete degli incapaci, come la vostra assessora, amichetta del sindaco, che di sociale non capisce una fava sia che un giorno dia l'elemosina che un altro facendo la spazzina di esseri umani. Invece di aprire un nuovo dormitorio, come chiedono alcune associazioni da anni. 
Voi che governate Como siete degli assassini, perché siete i mandanti morali dell'omicidio di don Roberto, che come istituzioni avete lasciato solo con l'aiuto dei volontari mentre cercava di aiutare i poveri in una città ricchissima (anche di odio).
Voi che amministrate Como dovreste dimettervi, per aver fatto guerra ai bisognosi, togliendo le panchine di San Rocco, vietando le elemosine, buoni solo a mettere cancelli a riparo delle Chiese che, per definizione, dovrebbero essere il regno dei poveri e non di sepolcri imbiancati come voi.
Voi che depredate Como siete maledetti dal vostro stesso male, che ricade su di voi fino al vostro ultimo giorno.
Giuro che non metterò mai più piede in una città così odiosa. E cercherò di convincere altri a boicottare un paesotto scellerato, che ignorando il proprio depuratore contribuisce a fare di un lago una cloaca. Perché merda siete.
Il nostro presidente Mattarella invece, alla faccia di Abbondini e meschinità varie, ha assegnato la medaglia d'oro al Valor Civile al prete degli ultimi.
L'odio non serve. Don Roberto amava, col suo fresco profumo di libertà, come in questa bellissima foto, felicemente intento a specchiarsi in un piccolo d'uomo.
La foto più bella di Don Roberto Malgesini: il sorriso della 'santità'