Chi era San Siro? Il "fanciullo con cinque pani d'orzo e due pesci" che poi Gesù moltiplicherà. Dopo aver seguito Pietro a Roma, Siro andrà ad evangelizzare intorno al Po, diventando vescovo di Ticinum (Pavia). A lui verrà poi dedicata la chiesa di San Siro alla Vepra, scomparso affluente del Vettabbia. Del tempio è rimasta l'abside, in via Masaccio 20, fagocitata da una residenza che dopo i Fossati divenne Villa Triste, teatro delle torture agli antifascisti, perpetrate dai grandissimi bastardi figli di merda della banda Koch.
San Siro è quindi un quartiere e il celeberrimo stadio, che per molti identifica la stessa Milano. L'impianto non verrà demolito, ma una volta abbandonato da Milan e Inter, che vanno via, nell'hinterland, il Meazza verrà usato per eventi, concerti e spettacoli. Sì, ma chi pagherà la ristrutturazione? Quanti eventi ci vogliono per coprire le spese?
Mai si sono visti così tanti concerti allo stadio come nel 2023, e se ci aggiungi quelli ai due Ippodromi (Galoppo e La Maura) ce n'è quasi uno ogni sera. Che gioia (per residenti e viabilità ordinaria). Ma anche tanti eventi basterebbero a pagare San Siro, pure usandolo tutto l'anno, specie col sacrosanto intervallo deciso dal Comune (mai due concerti di fila)?
Sono quasi sei anni che si dibatte sulle sorti del Meazza. Tra sindaco, partiti e privati ci si rimpalla le responsabilità, le squadre di calcio non volevano pagare il rifacimento, necessario per diverse esigenze, dicono, di ammodernamento. Solo che i costi alla fine sarebbero stati forse superiori all'edificazione di un nuovo stadio.
Intanto il Milan è in crisi sia di uomini che di finanze. E anche l'Inter non se la passa bene, in cerca di giocatori e sponsor.
Alla fine, per tutti si tratta solo di soldi. Attualmente le due squadre pagano più di 8 milioni di euro di affitto all'anno, che secondo il Comune sono anche le spese di manutenzione dello Stadio. Con un impianto loro e un sacco di commerci in più (alberghi, ristoranti, mall...) Inter e Milan guadagnerebbero una marea di denaro. E lo faranno.
Ormai la situazione è ridicola, col
sindaco che si spaventa per il vincolo di interesse culturale (i 70 anni
del secondo anello), mentre in teoria lo stadio si appresta a diventare
centenario, proprio nel 2026, con la cerimonia di apertura delle
Olimpiadi invernali.
Col rischio che l'evento segni anche il funerale di San Siro, avverandosi la profezia dell'ex sindaca Albertini, per
cui il Meazza diventerà una cattedrale nel deserto, tipo il vicino
PalaTrussardi, un concentrato di degrado in stato di abbandono.
Una volta tanto, Sala ha però proposto un'idea notevole: vendere lo stadio alle due squadre, magari per 70 milioni di euro. Che è un decimo, pare, di quanto dovrebbero spendere i club per avere un nuovo impianto, con tanto di sponsor esclusivo, a testa.
Come finirà? Con tonnellate di cemento ad assagox e rozzangeles, e la mafia ringrazia, mentre San Siro verrà avvolto da buio e disperazione?
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