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Meloni è l'AntiCristo

 Al compleanno del blog ho detto che Meloni non fa la cattiva, lo è davvero. Tempo fa si pensava che la sua faccia da stronza servisse a nascondere il nervosismo per una coalizione zoppicante. Davvero?
Meloni ha proposto l'abrogazione del reato di tortura, faticosamente raggiunto dopo decenni di lotte. Quindi, se costei avesse visto un povero Cristo in croce (noto strumento di tortura), lo avrebbe lasciato lì. Anzi, magari lo avrebbe pure trafitto. Con una lancia.
Sorvolando sulla sua omofobia, tipico vino della casa, il premier è anche contro eutanasia, cannabis, divorzio e aborto "facili"(?). Quindi, ancora, adora la tortura sui malati, terminali e non, su chiunque si voglia divertire ed essere libero. Gesù, come un buon medico, invece i malati li guariva. Però, certo, magari avrebbe avuto pietà della sofferenza (ciao Welby!). 
Se Meloni avesse beccato i tre della Sacra Famiglia in fuga dalla strage degli Innocenti, li avrebbe rispediti indietro, magari in un (costoso, in tutti i sensi) lager in Albania.
L'attuale presidente del consiglio non è certo per la pace: guerrafondaia, tanto da far impallidire Crosetti e Tajani, di sicuro avrà le coliche a sentir dire: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14,27).
Meloni non è nemmeno per salari minimi e cose così. «Il denaro deve servire e non governare!» (Evangelii gaudium 58). 
La legittima difesa? Sempre legittima! Mentre la Resurrezione stessa è uno smascherare la violenza, eh, ma la signora Meloni è anche pro castrazione, dé vedrai.
Poi, penso sia un po' blasfemo dire che "Il Signore degli Anelli" sia un testo sacro, infatti nella Bibbia non c'è.
Ma se tutto questo non bastasse, per notare che Mrs. Meloni sia anticristiana, o il male assoluto, si può guardare alle sue leggi razziali in Rai, che a parte pochi baluardi storici tipo Federica Sciarelli 😍, è inguardabile perfino col filtro di Blob. 
Questo governo ha già tagliato, e si appresta a farlo ancora, le pensioni: “Vado a prepararvi un posto” (Gv 14,2). E pure le detrazioni fiscali - ché tanto se uno è povero manco ce le ha o è "come se", visto l'importo esiguo. "Beati i poveri" si riferiva allo spirito...
Infine, ma chissà quanto ancora ci sarebbe da dire, l'asprezza del ddl Sicurezza, che infiamma queste giornate, mostra il vero volto del governo, e del suo bel pupazzetto premiato da Musk - e magari da Besos, visto che, come noto, molte big company finanziano l'ultradestra.

gelo sugli homeless

 La notizia è già scomparsa dalla homepage di MilanoToday, forse perché imbarazza.

Eccone qui la schermata. Il Piano Freddo prevede cento posti in più per persone senza casa, di cui 50 nel mefitico mezzanino. Infatti, il comunicato sul sito del Comune è ancora più laconico, parla genericamente di posti che verranno creati successivamente. Sì, ma quando, quanti? Intanto, cento accoglienze sono un insulto di fronte alle migliaia di homeless di Milano. Che in maggioranza neanche ci vogliono andare, in dormitorio, come già detto in altri post. Ma quelli che almeno per l'inverno vorrebbero non rischiare la vita per strada?
Dal Comune viene risposto che ora si fanno più sforzi perché anni fa non esistevano posti in più in dormitorio, al di fuori del piano freddo. Va bene, ma quindi tutelare vite umane è, ancora una volta, una semplice questione di soldi? Per mano, poi, di una giunta di "sinistri"?
Proprio dall'ennesima incapacità di affrontare un problema cronico, viene un sospetto: non è che si voglia regalare la città alla coalizione di destra? Che peraltro, candidando personaggi inesistenti ha già ceduto, in passato, l'amministrazione del Comune agli avversari. Perché? Perché Milano è una città difficile da governare, ancora più di Roma, che al confronto è sterminata quanto a territorio, 1287 km2 contro i 181 meneghini. Milano è grande come l'Eur, ma dà troppi grattacapi. Alle destre interessa governare il paese e, da noi, la Regione. Ciò non toglie squallore al comportamento dei macellai dell'umanità, i politici, ma certo un assessoraccio non viene indiziato di concorso in omicidio se le persone muoiono per strada perché non vengono aiutate decentemente. 
Un paio di appunti anche a Milano Today: usare la parola clochard è un eufemismo, forse elegante ma inutile. E, ancora peggio, mostrare i visi degli homeless è calpestarli ancora una volta, che privacy vuoi che meritino? Infatti, la foto sopra è stata sfocata con l'aiuto di Gimp, tanto per non perpetuare uno dei tanti errori che si fanno coi più poveri del mondo, che sembrano non avere diritto a niente, ma proprio niente.

Milano ha almeno 8000 homeless

Il titolo dice già tutto, ma è sempre meglio motivare, e aggiungere qualche osservazione. 
Di recente sono stati pubblicati i risultati di una ricerca "sul campo" effettuata da una fondazione no profit, che voleva scandagliare il fenomeno dei senzatetto a Milano. Senza voler nulla togliere a chi cerca di impegnarsi e portare alla luce la situazione degli homeless, l'indagine ha avuto alcuni limiti. Oltre a voler essere, giustamente, qualitativa, si è svolta brevemente in strada, con volontari che spesso non si erano mai accostati alle persone senza dimora. Un primo problema è che chi vive in strada lo fa come se fosse una droga e per questo si nasconde e poi mente per sopravvivere, perché chi è dedito ad alcool, droghe, gioco d'azzardo e ha spesso sofferenze mentali, non si fida di nessuno per poter rimanere nelle proprie debolezze.
Il numero degli homeless si può solo stimare e quello di 8000 persone viene dal censimento di dicembre 2022 dell'Istat. La rilevazione ha però alcuni limiti, come il fatto di basarsi su dati amministrativi e sull'ente nazionale di settore sui senza dimora, che vive diversi problemi su cui si sorvola per "brevità". Lo stesso ente però, in passato aveva parlato di 12.000 homeless solo a Milano.
La ricerca più recente ha diversi limiti anche rispetto al dato delle donne: sono in aumento, come cresce il numero in generale e dei  giovani, ma sono probabilmente molte più, come dichiarato, del 10% del totale. 
Un altro risultato discutibile è quello per cui le persone senza casa preferiscono il centro perché è più frequentato. Sì, questo significa più elemosine e magari un po' più di sicurezza, ma non accerta che la periferia sia più ostile e con temperature più basse d'inverno (anche 4 gradi).
Il discorso è quanto mai complesso ma certo quello che manca sono risposte istituzionali. L'anno scorso, il Piano Freddo del comune è partito a fine novembre per concludersi neanche a metà marzo, quindi senza coprire tutto l'inverno. E non c'è da rallegrarsi se le temperature sembrano, o saranno, più miti. Le logiche emergenziali non portano da nessuna parte e l'impoverimento e il terrore che provengono dal recente conflitto israeliano-palestinese rischiano di peggiorare di molto la situazione, dopo i flagelli di covid, speculazione energetica e altre guerre.
Non esiste prevenzione all'aumento della povertà. E oltre a tutti gli argomenti di cui ha parlato, fin troppo, questo blog a proposito di homelessness, c'è un fattore che emerge tristemente: molte persone che vivono senza una dimora sono talmente abituate a starci, come ricordato sopra, che non sognano una casa e non lottano per affrancarsi dall'orrore della strada.

coltelli e braccialetti

 La vicenda degli accoltellamenti di lunedì 6 marzo precipita come una doccia gelata su Milano. Scatenando polemiche, ma le notizie riportate dai media sono un po' diverse da quelle delle testimonianze sul posto.
Raggela sapere che il tizio avrebbe aggredito solo donne, proprio all'indomani della festa dell'otto marzo. Misoginia religiosa? Squilibrio mentale, piuttosto. Qui si innesta infatti una notizia che sta trapelando, e cioè che il marocchino avrebbe avuto al polso un braccialetto ospedaliero. In realtà, pare che fossero due, uno bianco e l'altro azzurro. Se il primo indica, al triage, una non urgenza, il secondo invece viene - da poco - utilizzato per le fragilità e l'unica in cui rientra l'accoltellatore è quella dei pazienti psichiatrici. Significa quindi che il tizio avesse problemi mentali ma con un "invio improprio" al pronto soccorso: non sarebbe stato, perciò, considerato grave. 
Inquieta pensare a un italo-marocchino che, giorni fa, proveniva a sua volta da un reparto psichiatrico e alla guida dell'auto ha ucciso due operatrici sanitarie al casello Ghisolfa. Naturalmente, il problema non è la nazionalità ma il fatto che persone con forti problemi mentali si scatenino pericolosamente, come l'italiano che a fine ottobre ha ucciso un uomo e ferito altri al Carrefour di Assago.
Per questo diventa impensabile che un aumento di poliziotti possa servire davvero in casi simili. E qui arriva una seconda precisazione, almeno secondo le testimonianze di chi era in via Doria. Per quanto il folle fosse, sì, braccato da diversi agenti, a immobilizzarlo davvero sarebbe stato un cittadino, un uomo alto e robusto, che forte della sua prestanza, non si è fatto scrupolo di fermare un pazzo pericoloso. Dopo avergli bloccato il braccio armato lo ha spinto a terra e schiacciato col suo peso, fino all'arrivo dei falchi della Polizia.
Quel che è certo è che il disinvestire sulla Sanità, perpetrato da anni, ha messo in ginocchio i servizi psichiatrici. La demolizione del welfare significa questo: un aumento della pericolosità sociale diffusa, la mancanza di aiuto e di prevenzione.
Non mi fa paura essermi visto puntare una bottiglia rotta al collo, mesi fa, da un vicino. Mi spaventa di più che il tizio lavori come collaboratore scolastico in un istituto con centinaia di minori ma, se metto in guardia da lui, mi sento liquidare la cosa come una banale litigiosità tra vicini. Ah davvero? 
Alla fine, quanti saranno i sofferenti mentali, pronti a esplodere?

"Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia"
[A.T., omicida di Assago]

Se Dio è grande...

 ...Quanto piccoli sono i suoi fedeli? Sarà troppo provocatorio, ma Milano sembra essere geolocalizzata in posti strani, la Calabria forse, per la 'ndrangheta, o il Mar Nero, per l'insicurezza generalizzata. La battuta parrà fuori luogo, ma si riferisce, oltre alle genialate elettorali alla majorino, alla nuova idea, nata in seno all'Area Grave Emarginazione del Comune, di geolocalizzare i senza dimora. Ideata sulla spinta di qualche volontario intellettualoide in Azione, e ripresa da qualche colosso cattolico noprofit (di facciata), che pensa che la tecnologia serva a salvare umani, fornendo un alibi al Comune, una puttana senza cuore sodomizzata dall'affare delle Olimpiadi.
Visto che va di moda, vorrei quasi chiedere a uno di questi fantomatici bot come fare a preservare le vite degli homeless. L'ultimo è perito sabato, nel rogo della sua baracca, non lontano dal Cpt di via Corelli. Chissà perché Youssef è stato ucciso col fuoco, e nemmeno sarebbe fargli giustizia dandogli il numero cronologico di morto senza casa del 2023.
Quel che è certo, è che non si crepa solo mentre si cerca di sbarcare in Italia, ma anche dopo e che, tanto per chiudere il paradosso "teologico" di cui sopra, sistemi religiosi, valoriali e politici fingono di volere il bene, ma poi se c'è da rapinare una ragazza, va bene spaccarle una bottiglia in faccia, come accaduto notti fa in corso Como, che ormai fa impallidire periferie notoriamente spietate come Baggio e Corvetto. Se una ragazza posta un video senza velo, va massacrata di botte. Il problema non è la fede, né il velo, né TikTok, ma l'accecamento falsamente etico che viviamo.
Allora, mi sta bene se, come nella foto, la Polizia si schiera in massa per cercare di limitare i danni. Per la cronaca, l'immagine risale proprio a sabato notte, quando la PS stava per setacciare la zona Garibaldi che davvero ormai è la più insicura della città. Alla faccia delle archistar e delle speculazioni cementizie. 
Mi va bene stare con le divise, se ci sono anarchici che solidarizzano con 'ndranghetisti, e fanno il grande favore al governo di riempire un vuoto politico, con adagi ormai fuori luogo e asincroni. Sicuramente il 41bis dovrebbe essere solo per i mafiosi, ma è singolare parlare con persone delle parti di Fossano, o "di sinistra" e sentirsi chiedere: "Ma chi è 'sto Cospito?".
Intanto i più poveri soffrono, sempre di più  - e muoiono. Più panchine verniciamo di rosso, e più donne vengono brutalizzate.
Sarà ingiusto far ammassare persone fuori dalle Questure, per uno straccio di regolarizzazione, che si tratti di Bruzzangeles o di via Salviati a Roma. Peccato che siano le politiche europee, e quindi nazionali, a causare questo e altri mali, e che i soliti solidali di motorette o associazioni buoniste, con sociologi laureati in Bicocca, fingano di non vedere la lunga mano delle nuove mafiette parassitare i bisogni degli stranieri - in questo caso, quella egiziana, che non esita a recuperare dai senza dimora beni per sfruttare connazionali e altri, costretti a dormire in strada pur avendo uno straccio di alloggio.
Milano è una città schizofrenica. Mentre finalmente stasera una pioggia lava via il sangue, tra automobilisti che tra epidemie e tergicristalli non sanno più guidare, il problema non è la disabitudine alle precipitazioni: lo sconcerto è che Milano diventi una città sempre più letale.
 
Inchiodami su un punto, della mappa, come un Cristo, e sarà il mio Golgota. 
Fingi di volere la pace, e "para bellum". Calpesta ogni diritto, ogni persona, ogni bimbo, ogni donna, debole, handicappato o vecchio, in nome di chissà quale sport, idea o dio. Nascondi i soldi, e la tua casa con design, tanto la merdopoli è alla moda. Sputa e piscia sul sangue degli altri, tanto, mica è il tuo... E ordina una schifezza che arriverà a rischio della vita, dentro una borsa lurida con qualche logo ancora più sporco. Non c'è da evocare Satana: è già qui, ha tanti nomi, e manco c'entra con la religione, se non quella del codice EUR.
Sia lodata la mafia, qualsiasi sia la sua nauseabonda, segreta, sprezzante, ignobile natura...

strage di homeless

 Gennaio si è chiuso con tre morti di persone senza casa, a Milano. Eppure il comune spenderebbe 8 milioni di euro per il piano freddo. Che, evidentemente, non funziona.
I dormitori non bastano e sono gestiti malissimo. O sono dei luoghi ignobili, come il mezzanino, una situazione che non andava ripetuta ma si utilizza sin dalla giunta Moratti. Quindi, da almeno quindici anni. Nelle altre strutture, i posti sono insufficienti, o ci sono carenze di ogni tipo. Infestati da cimici da letto, gestiti da Ets attenti solo al denaro, dove magari non c'è o è insufficiente l'acqua calda, non vengono forniti servizi essenziali, perfino la colazione. Insieme alla cronica carenza di servizi diurni, minimi ma anche volti al contrasto alla vita di strada.
È vero, molti non andrebbero comunque in struttura, ma nemmeno viene proposta un'offerta dignitosa, per cui non è verificabile quanto davvero le persone senza casa preferiscano rischiare il gelo. E quindi, la morte.
Un articolo di Internazionale, sulla situazione americana, sembra però ricalcare questioni più "nostrane". La questione principale è quella delle città superstar, con alloggi a prezzi eccessivi e sfitti. Non sono povertà, dipendenze, disoccupazione a creare homeless, ma il mercato della casa. Come a Milano.
Vengono poi le contraddizioni interne alla sinistra americana, e la criminalizzazione dei senza dimora. E anche qui, viviamo lo stesso. Lunedì pomeriggio una vasta operazione tra Stazione Centrale e Repubblica, gestita dai Carabinieri, ha cercato di smantellare le persone che si rifugiano in quei luoghi. Prove tecniche di Olimpiadi, perché, come recita il sito milanocortina2026, "il 2026 è già oggi". Ma ovviamente, sballottare i senza dimora non risolve i problemi, li nasconde. Il messaggio che passa è a che a Milano non si possa dormire per strada.
Gli homeless non votano, non scrivono blog, sono minoritari e "infangano" la città della moda, degli affari e del lusso. Che muoiano, o vadano fuori dai coglioni. 
L'anticristo è qui, ed è il sindaco con la sua giunta scellerata e criminale, dedita a farsi sodomizzare da delle olimpiadi idiote, inutili, costose, tutte da boicottare.

ZTM

 Zona a traffico mortale. O milanese, che è uguale. Perché a Milano si muore come niente fosse, in un sottopassaggio della Stazione, dal nome presago (Mortirolo, ma senza Carlo Magno), diventato un dormitorio, o davanti a un McDonalds (non a caso) di periferia, come mi è capitato di vedere stanotte, tornando dal lavoro.
Sarebbe da chiedere a loro, poliziotti e soccorritori, immobili nel gelido buio mortale, attoniti davanti a un corpo ghiacciato, circondato dal nastro bianco e rosso, in attesa del pm di turno, che ne pensino del sindaco, di assessori sifulott de menta, vergognosi nella finzione di lavorare "per noi". Perché Milano è come Fastweb: classista, e se paghi, hai l'assistenza plus, un disgraziato che ti deve dare retta anche se a guardare siti malevoli ti sei fottuto il pc o il fartphone - altrimenti, t'attacchi. 
Un senza dimora, dopo anni di strada, decide di provare a salvarsi. E dove finisce? Lo sbattono all'inferno del mezzanino, tanto, nei servizi comunali gli assistenti sociali sono esterni: senza potere, senza esperienza, freschi di scuola, usati come capri espiatori, pronti alle dimissioni e pazienza se l'ufficio in questione è, a esempio, il pronto intervento minori. E così, il nostro povero senza casa, o il bimbo maltrattato, vengono sballottati come pacchi. A entrambi, presto o un domani, resta solo una scelta: la strada, la devianza.
Ma a proposito di strade, è proprio di quello che Milano si preoccupa.
Va' che bella asfaltatrice. Parcheggiata in strada manco fosse una Panda. Perché a Milano si asfalta, tutto, sempre e 'sto macchinario gira più della 90-91. In nome di monopattini e olimpiadi. A Milano si asfalta, di tutto: diritti, persone, solidarietà, democrazia.

piani freddi

 Lamentarsi sembra diventare qualcosa di sterile. Ma anche quest'anno, il Piano Freddo, appena cominciato, vede un impegno da parte del Comune irrisorio. 440 posti letto per persone senza dimora sono un numero insufficiente per una città come Milano.
Considerando poi che tra le diverse situazioni, anche quest'anno apre il mezzanino, vale a dire che si attrezza uno spazio della metropolitana, buono solo per passarci il più velocemente possibile.
Va bene, il bilancio  del Comune è disastroso, vogliono aumentare il biglietto, è partita la M4 - e stanno asfaltando come non mai, il che stracosta. Ma che sinistra, o che politico è quello che per il denaro è pronto a lasciar soffrire, se non peggio, chi è in strada?
Si tratta proprio di aporofobia, come osserva Chiara Saraceno a proposito della mancanza di politiche contro la povertà. E Milano, poteva essere da meno?


Toh, inauguami la metro. 5 stazioni per far vedere che siam mica qui a pettinare i minions. 
Già...

Bertolé, olé

 La polemica su Bertolé comparso come un Biden qualsiasi su megamanifesti in città non va a scalfire un discorso che sarebbe ben più tremendo di soldi, autocelebrazioni e campagne del PD. Il problema è se questa mossa indichi l'intenzione di puntare su costui come futuro candidato sindaco e quindi, e ancor di più, la sua inconsistenza come assessore ai servizi sociali, pardon, welfare, più figo, già.
Sull'incapacità di Bertolé converrebbero le famiglie e i bimbi dell'istituto dei Ciechi di via Vivaio, che hanno di recente protestato, perché li vogliono sloggiare dalla loro sede, prestigiosa e redditizia se affittata agli oligarchi giusti, per sbatterli in un posto non a misura di disabili, in viale D'Annunzio.
Sul Lamberto potrebbero dire la loro le persone senza dimore, perseguitate tanto da subire Daspo dal centro, oltre a essere cacciati da zone periferiche "in vista", fatti mai accaduti perfino con le giunte più destrorse.
E chissà quanti altri potrebbero lamentarsi, visto il recente congelamento di circa 50 milioni di euro destinati alle politiche sociali, col pretesto che manchino fondi (da Roma). Mai si sarebbe pensato di apprezzare la voce di Letizia Moratti, contraria alla misura, mentre il sindaco del vino difende a spada tratta il suo assessorucolo.
Sono proprio le risposte di sicurezza sociale a dare... Sicurezza, anche sulle strade, perché se indigenti, rifugiati (gli altri, che non son più di moda), periferie, devono essere sacrificati, la risposta più efficace rimane solo mettere più divise - che manco ci sono - per strada.
I trafficanti di persone prosperano, le onlus, pardon, ETS milionari si arricchiscono e tutti si gettano sul lisergico della guerra. Pazienza se giovani, donne (per inciso, in aumento a vivere in strada), lavoratori, disabili, stranieri, rifugiati, anziani, persone fragili, vengano trascurate. Servono i dané e Roma non scuce. Ma davvero senza fondi del governo non si vive? E i pacchi di milioni del PNRR? No, quelli servono alla rigenerazione urbana, alla digitalizzazione... Figo...
E tra acque (non vino?) del sindaco, censure ai dipendenti comunali per le critiche sui social, razzismi legaioli ("tutto va al Sud") col Fontana, Milano sembra un piroscafo. Lanciato nella notte. Contro un iceberg.

piano ghiacciato

Quando un entusiasmo viene raggelato resta una grande delusione. Così, dopo aver esultato per, finalmente!, l'inizio del Piano Freddo, fa male constatare che questo "programma", previsto dal Comune di Milano, è partito ancora più tardi, vale a dire agli inizi di dicembre - l'anno scorso alla fine di novembre. Non solo, ma Covid o no, soldi o no, la previsione di posti letto aggiuntivi non arriva a 400, contando posti squallidi, ma veramente indecenti, come il mezzanino della Stazione Centrale.
Fa schifo il nuovo assessore, Bertolé, che parla di un piano di interventi sistematico e di aumento di posti letto. Niente, il solito politico, alla faccia del fatto che sarebbe uno "del sociale". Ma i macellai dell'umanità sono pupazzi pieni di dabbenaggine, non ultimo il sindaco, Sala, che ieri alla commemorazione dei morti in piazza Fontana si è messo a parlare di scioperi attuali che non c'entrano un cacchio con la strage, scatenando così le ire di alcuni presenti.
Proprio nella zona dove lavora chi scrive, a Milano sono morte nel giro di una settimana due persone senza dimora. Si potrà dire, erano alcolizzati all'ultimo stadio. Vero. Uno al massaggio cardiaco era un geyser di sangue. L'altro, aveva il sacco a pelo congelato. Comunque in dormitorio non ci sarebbero mai andati, preferivano la strada. Vero anche questo. Ma se neanche si può proporre un fottuto dormitorio - che non c'è!, perché a Milano servirebbero molti più posti letto, quel che è amaro constatare è che se non si interviene sulle cause dell'impoverimento, figuriamoci sui mezzi per aiutare chi finisce in strada. In questo le responsabilità sono anche governative e parlamentari, ma alla fine il PD è al potere sia al Comune di Milano che a Palazzo Chigi. Sotto un uomo di Craxi.
Le temperature sono e resteranno basse, soprattutto a Milano. Siamo già a tre morti, se non di più, visto anche il silenzio stampa che accompagna queste morti silenziose. E anche questo è grave: non si informa, esiste solo il fottuto Covid e urlare "Fate schifo", a politici e giornalistucoli, è inutile.
Ci saranno altri morti. Eppure i palazzi, i monopattini, le piazze Lavater, le ciclabili dipinte e le asfaltature si fanno, a suon di milioni. La vita umana non conta niente. Viva il PD.

Mi dispiace Giuseppe. Ti eri arreso ma non potevamo accettare che lo facesse un uomo come te. Umile, rispettoso, con un'impronta morale meravigliosa. 
Il vino neanche ti piaceva, e infatti quello delle "buste", in brik, come dicevi tu non è vino,  ma semplice veleno.
Quando l'altra sera ho tastato il ghiaccio sul sacco a pelo, che stava ancora sulla tua panchina, mi sono sentito male.
Avresti voluto uno straccio di casa, e un lavoro, qualsiasi. Ma niente, niente, solo niente. 
Ci mancherai e sono parole terribilmente vere. Perché di strada si muore e tu avevi scelto questo. 
         Riposa in pace Giuseppe.

assistenti sociali ordinati

 In questi giorni si stanno svolgendo le elezioni di consiglieri, presidenti e revisori contabili dei diversi ordini regionali degli assistenti sociali. Chi scrive appartiene a uno di essi ma non voterà. Perché?
Perché non riesco più a credere nella delega.
Non voto perché l'ordine "professionale", covid a parte, sembra essere così lontano, salvo farsi vivo per richiedere il pagamento della tassa annuale e, per chi è più "fortunato" (partite iva e dipendenti pubblici), dell'assicurazione per la responsabilità civile in servizio.
Non voto perché la formazione obbligatoria per gli assistenti sociali si è arenata, offrendo corsi, sebbene gratuiti, raramente interessanti, con formatori spesso improvvisati, per non parlare dei corsi a distanza, con apparecchiature usate, anzi, abusate, rendendo certe lezioni da convenzione di Ginevra.
Non voto perché gli ordini professionali sono un'invenzione fascista.
Non voto perché la nostra categoria, già bistrattata, con un'immagine diffusa pessima, e vizi come demansionamento e bassa remunerazione, non ha nessuna advocacy presso le istituzioni, che ne ignorano bellamente qualsivoglia appello, tanto da ritrovarsi tra le professioni ancora obbligate all'esame di stato - una formalità che sovente ha il sapore di scremare solo per l'alto tasso di disoccupazione e precariato dei giovani colleghi. D'altro canto, proprio l'advocacy è stata sacrificata nell'ultima revisione del codice etico della professione.
Non voto perché la nostra è una professione con steccati sanciti a livello istituzionale e allegramente ripresi da chi tra gli assistenti sociali, possedendo un inquadramento stabile, quali quelli presso ministeri, sanità ed enti locali, consideri tutti gli altri, sfruttati nel terzo settore, come dei veri paria.
Insomma non voto perché se potessi lascerei il sociale ieri, con l'impoverimento strisciante che esploderà come una bomba alla scadenza degli ammortizzatori sociali usati durante l'emergenza Covid e alle colpe del comune di Milano, della Regione Lombardia e dello Stato italiano si somma un'invisibilità della nostra professione  - alla faccia di telefilm riabilitanti(?) come l'eroica Mina Settembre.
Io non voto per il mio ordine professionale. Ma non ne gioisco, come penso non lo faranno tutte le colleghe e i colleghi che eviteranno di mostrare uno straccio di fiducia verso degli organismi previsti per legge, di cui sinceramente non si sente proprio il bisogno.

benedetti ETS

 Ohibò, ma cosa sono gli ETS? ExtraTerrestri Spaziali? No silly! La legge 117 del 2017, la riforma del terzo settore, ha previsto che gli enti coinvolti si chiamino appunto Ets e non solo, ci saranno anche altre sigle, Aps, Odv, et cetera... Tutte obbligate a iscriversi nel Runts (il Registro delle ex onlus), sotto il coordinamento dei CSV  - che ultimamente hanno lanciato un gestionale dal nome sopraffino, Veryfico(!). Che fantasia eh? La riforma però è rimasta sospesa e, senza entrare nel vivo, dato che la rete pullula di info, va detto subito che la questione è squisitamente fiscale. Le onlus avevano sgravi di tasse e gli Ets e i loro donatori ancora di più. Ci saranno riduzioni e esenzioni, su bollo, registro, tributi locali, immobili, IRES forfettaria... Si potrà persino fare commercio ma rinunciando a una (piccola) parte dei benefici.

Per chi lavorando alle dipendenze di Onlus ieri e ETS domani si veda precario, demansionato, sottopagato, vittima di mobbing, non cambia molto. Gli operatori sociali continuano a buttar giù merda come neanche l'autospurghi. Sotto enti per lo più a impronta religiosa, di facciata, dove ateismo se non addirittura un satanismo fattuale regnano incontrastati. Anzi, Satana piangerebbe a vedersi battuto - da chi poi dice di essere dalla parte del "Bene"!
Tra donazioni, testamenti, 5xmille e quant'altro il giro d'affari è plurimilionario. Con lo Stato che delega un settore delicato come l'aiuto sociale a organizzazioni che ora si vorrebbe siano più controllate, ma chissà, tra pacchi dono di Pd, Lega e curie varie, c'è da crederci poco. Vedremo.
E chi deve essere aiutato, be', in fondo che gliene cale, l'importante è che qualcosa gli arrivi - anche se non gli risolverà un beneamato, perché in assenza di politiche sociali, hai voglia a dare robette, se non chiacchiere.
Poi per carità umana, senza l'assistenzialismo in Italia saremmo, con licenza parlando, a livelli da Burkina Faso. Ma raccomandati messi a comandare non ispirano, come per esempio ex terroristi tutti felici a fare i baciapile per CL e clericali vari, alla faccia dei vecchi ideali.
Vale la pena ricordare che una recente ricerca dell'ordine lombardo degli assistenti sociali, sui colleghi impegnati negli enti locali, ha evidenziato tra tanti aspetti uno aberrante e tragico, ma emblematico: chi lavora nel contrasto alla povertà ha spesso i peggiori contratti di lavoro, come qualifica, durata, stabilità e retribuzione. Come a dire, se cerchi di aiutare chi rischia di rimanere emarginato, hai il ricatto di finire dall'altra parte del "tavolo"...

cimex (lectularius)

 C'era una volta un operatore sociale che lavorava in un dormitorio. Una mattina, un ospite gli dice che ha notato nel suo letto dei piccoli insetti che lo avrebbero punto succhiandogli il sangue. I due vanno a vedere ed effettivamente sulle lenzuola ci sono delle macchioline rosse, segno dei pizzichi degli insetti. L'operatore, che aveva avuto le cimici da letto in una casa dove aveva abitato, pensa di riconoscerne i segni, per esempio le uova degli insetti, che sembrano come forfora, ringrazia l'ospite e gli assicura che segnalerà la cosa ai superiori. Così, nello scrivere le consegne sul quaderno del dormitorio, riporta quanto ha visto e sentito senza però sbilanciarsi, come se stesse scrivendo ad un Torquemada. Infatti si limita ad usare parole ipotetiche, chiedendo solo di verificare il problema. 
Al turno successivo si presenta il suo capetto, tutto impettito, che probabilmente ben istruito dai superiori lo umilia, chiedendogli ironicamente se l'operatore sia un entomologo e come faccia a sapere che si tratti proprio di cimici da letto. Annichilito, l'altro finisce a balbettare e scongiura almeno di fare qualcosa, perché comunque un'anomalia c'è e se non si interviene il problema potrebbe peggiorare. La risposta che riceve, a chiusura della piacevole conversazione, suona un po' come una frase volgare ("Fatti i c***i tuoi"). 
Quando l'operatore vede l'ospite, tutto imbarazzatino gli spiega l'accaduto. L'uomo senza casa capisce, mostra di apprezzare il tentativo e risponde che, dato che ormai non fa più tanto freddo, preferisce andare a dormire in strada, perché se deve passare le notti a grattarsi senza riuscire a dormire, tanto vale tornare ad avere il cielo stellato (sempre se non piove) come soffitto.
Al mattino l'operatore saluta l'uomo senza casa, un po' triste, ma l'altro lo rassicura, perché alla fine ha passato l'inverno al caldo, almeno prima che arrivassero quei minuscoli vampiri senza scheletro... 

Sono passati 8 anni da questo racconto. Le cimici da letto sono ormai in molti dormitori, persino in centri diurni, guardaroba e pure a casa dell'operatore sociale, che però, fumando come una locomotiva a vapore le uccide sempre, inconsapevolmente, perché anche se una cimice da letto può rimanere un anno senza sangue, e la femmina riprodursi per partenogenesi senza bisogno della fecondazione maschile, l'anidride carbonica gli è letale (proprio vero che il fumo fa male).
La città in questione non è quella di Marcovaldo ma Milano. L'Ente che vanta il maggior numero di "location" infestate è anche tra le più note e quindi, visto che il blog è già stato imputato per diffamazione, gli autori non hanno voglia di sciropparsi un altro processo.
Ci sarebbe da scrivere un libro sui senza dimora e le loro peripezie in una merdopoli come Milano. Magari qualcuno prima o poi lo farà. Intanto però l'operatore sociale ha abbandonato i dormitori e preferisce lavorare in strada, con le persone che hanno per casa l'asfalto dei marciapiedi...

miserabili e demoni

Miserabili sono i due bulgari arrestati a Milano per riduzione in schiavitù, che sfruttavano connazionali perché facessero le elemosine coi cani anche 12 ore al dì. Certo è un bene che i cittadini si siano mossi denunciando il piccolo racket, anche se forse la preoccupazione è nata più per i cani che per gli umani. Miserabili, madre e figlio bulgari, perché alla fine avevano solo una piccola zona, mentre il racket delle elemosine, che si estende da Milano fino a Varese, è in mano a un demone e ai suoi scagnozzi, di etnia Rom ed originari di Drăgănești-Olt. Dal "core business" i diavoli hanno diversificato i racket aggiungendo quello delle occupazioni abusive di alloggi popolari, fino alla prostituzione, anche minorile. Un segreto di Pulcinella ma, guarda un po', quelle merde umane girano indisturbate: perché?
 
Miserabili sono pure quelli dei 5 stronzi stelle, che si stanno sbugiardando in tutte, ma proprio tutte, le loro "battaglie"storiche. A Torino hanno cominciato a cacciare i senza dimora dal centro (dove le temperature sono meno crudeli) buttandogli via persino le coperte, che in notti umide e gelide sono dei veri salvavita. Ma i professionisti della malvagità sono altri, come quelli del Pd. L'inverno, che ancora non demorde, si avvia a chiudersi con un record, almeno a Milano: non ci sono mai stati così tanti morti tra i senza dimora e se è vero che alcuni erano in età e alcolismo avanzati, sono sicuramente mancate le risposte istituzionali, che in passato hanno salvato proprio i più fragili, accolti nelle varie strutture. Forse per questo un uomo di 40 anni, italiano, si è dato fuoco un venerdì notte in via Sammartini: perché non aveva avuto un posto in dormitorio, e come lui molti altri, stranieri, donne, rifugiati.
Sala, il Mefistofele nostrano, può piangere miseria perché il comune ha perso 350 milioni di euro a causa dell'emergenza sanitaria. Ma quanto sarebbe servito per aiutare gli ultimi degli ultimi? Magari chiedendo aiuto agli ETS (come si chiamano ora le onlus) che hanno giri d'affari milionari?

La differenza tra miserabili e demoni è semplice: i secondi sono "quel che non ha vergogna, né mai ce l'avrà".

miseria italiana

 Mi ricordo una bellissima lezione al corso di Servizio Sociale. Una docente fenomenale doveva parlare di IVG ed esordì dicendo: siamo tutti contro l'aborto. Stupore generale. Il senso di una simile affermazione era che chi difende questo diritto delle donne non ne gioisce, ma finché rimarranno miseria, privazione di casa e lavoro, stupri... Sarà giusto che questo diritto esista. La 194 ("tutela della maternità" era il suo incipit...) infatti fu varata nell'utopia di arrivare a una scomparsa degli aborti - almeno clandestini. Ma così non è stato, neanche dopo più di quarant'anni.

Dovremmo quindi essere tutti contro la povertà. Lo siamo davvero? Eppure questa condizione aumenta. Si dirà, siamo in una situazione speciale. Ma in tempi non indiziati i dati erano già catastrofici, e da anni. Basta cercare i documenti dell'Istat sulla povertà. Se l'anno scorso questa era stabile, se non in lieve miglioramento, cioè quasi 4,6 milioni di individui in povertà assoluta (un dato che significa poter condurre una vita accettabile, insomma sopravvivere) e 8,8 milioni di persone in povertà relativa (che sopravvivono ma giusto quello), non si sa ancora questo anno sciagurato che effetti produrrà. La Coldiretti parla di un milione di nuovi poveri. Assoluti. Oltre i numeri, ciò significa un'ecatombe.

E chi governa che fa? Appronta bonus su bonus. Esalta il taglio degli scranni parlamentari. Mentre chi invoca la legalità viene beccato a inventarsi vie inedite per instradare vagonate di soldi nelle proprie tasche. 

E il nostro sindaco che fa? Melina, senza avere il coraggio di dire se si candiderà. Così la destra non sa chi schierare. Intanto a cena da Grillo cosa ha offerto, di rimanere il solito sindaco "carta velina", tipicamente del pd? Di questo abbiamo bisogno qui?

Anche sproloquiare diventa stancante. Vediamo tutti la rabbia, la fame, l'impoverimento di tutti i generi, anche educativo. La morte di ogni sogno. La foto qui a fianco è presa da Antimafia Duemila, una testata che può vantare più indipendenza di altre. Quel nuovo milione di poveri assoluti sarebbero bambini. Mi verrebbe da piangere. Da spaccare tutto. Ma non servirebbe a nulla...

spostare i problemi

È mezzanotte da poco e il nuovo dormitorio "Mortirolo" conta una trentina di ospiti (non inganni la foto, perché altri ancora erano alle mie spalle). No, certo, quello non è uno shelter ma un sottopassaggio, eppure chi ci dorme sa di essere nascosto, ancora più invisibile: chi caccerebbe persone da un posto fatto solo per le auto? Un tunnel dove si ha paura a passarci a piedi, per smog e traffico, figurati dormirci.

Credo che questo scenario sia inedito e significativo di come vadano le cose: ma si sa, c'è un governo (giallo) che vuole smantellare la UE e un altro, verde, il quale intende mostrare gli attributi, senza pietà. Per questo, penso che gli assessorati cittadini in gioco possano fare ben poco, quando anche un sindaco come Sala si ritrova corso Monforte militarizzato per la venuta di Salvini, alla fine di settembre.
Succede così che i senza dimora vengano cacciati dalle zone in vista, del centro, ma anche delle tante piccole, stupide, illusorie "movida" della città, oltre a stazioni, panchine, vetrine dei negozi... Non ci vuole molto a fare alzare una persona che ha come casa, vita e universo intero la strada, ma non gli si risolve il problema: lo si sposta soltanto, come nascondendo la polvere sotto i tappeti. Solo che qui si tratta di persone e francamente vederle sull'asfalto, ad altezza di marmitte e taxi e autobus, è più raccapricciante di qualsiasi film horror. Perché è la realtà, ed è tremendamente tragica. 

Sala: «Questa che vuoi una Milano cosmopolita me la segno»
Salvini: «Intendo una città piena di austriaci, svizzeri, neozelandesi...»

recessione e suicidi

Ogni tanto si sente dire che la recessione è passata, lo ha fatto anche giorni fa quell'indiavolato di Draghi. Sistemica o no che sia, la recessione comporta un aumento del numero dei suicidi. È sufficiente cercare i due termini del titolo su un motore di ricerca e compariranno migliaia di risultati.
La notizia non è nuova, come non lo sono appunto i vari proclami sull'uscita dalla crisi. Già, ma per chi? Da noi, il Sud è un cimitero per quanto riguarda il lavoro, che, con la formazione, sarebbe l'unico vero rimedio. Non esce dalla crisi chi non trova politiche sociali funzionanti, per cui il lavoro resta un miraggio, avere una casa una fortuna e così sembrano restare due alternative: la strada o la morte.
L'austerità uccide e se non si muore già dentro, prima o poi si rischia di sparire completamente. Invisibili in strada, oppure scomparsi del tutto.
A essere complottisti, si può persino pensare che a qualcuno faccia piacere che le persone "comuni" si tolgano di mezzo da sole, un'esternalità "positiva" della recessione per cui gli si fa persino il favore di autodistruggersi, passando per gioco d'azzardo (di Stato), droghe pesanti e il legalissimo e diffuso alcool. Prima di scomparire del tutto, come clochard o suicida.
Tanto, un rapper per fare gli spot si trova sempre, come i Montezemolo  bombati di grano ma non un politico serio, a partire dal taglio di vitalizi e stipendi immeritati. E se non esistono fondi, né politiche mirate al contrasto dei suicidi, sono solo alcune onlus coraggiose a lottare contro il disamore per la vita.

violenza contro i servizi sociali

Stasera in trattoria c'era un tizio che ha accoltellato un mio collega tempo fa. Era bello tranquillo a scolarsi mezzo litro di rosso; io ero sereno, a mangiare c'era anche una guardia giurata. Armata.
Giorni fa ci siamo trovati alla porta del dormitorio il dj, il basco impazzito che picchiava la gente per strada, lo abbiamo mandato via con molta cortesia. Sere dopo un rifugiato ha preso a catenate un altro collega e per fortuna anche stavolta non è andata malissimo. Per fortuna e perché il collega lavora da parecchio nei dormitori.
Le aggressioni agli operatori sociali sono numerose e il disfacimento del paese ne è la prima causa. Non fanno notizia, spesso, ma le condizioni di lavoro e di aiuto sono al limite della sopravvivenza ed è normale che chi è deputato a dare un aiuto si veda bersaglio del malessere diffuso. Le notizie del collage sono di quest'anno, gli ordini professionali lanciano gli allarmi ma a seguire le segnalazioni ad esempio di Vittorio Zanon (un cyber-assistente sociale :) le violenze proseguono. Così l'interrogazione di Piazzoni e Zampa (Pd) è stata buona ma probabilmente le priorità di governo sono altre (tipo, fare le valigie).
Quando mi minacciano mi viene da ridere, tante ne ho sentite, ma è un riso amaro. Gli assistenti sociali si sono visti puntare addosso pugni, calci, benzina, coltelli, machete e pistole. Prima che ci si decida a far uscire dal coma il welfare e a dare più sicurezza a chi lavora in trincea, ci deve scappare il morto?