ZTM

 Zona a traffico mortale. O milanese, che è uguale. Perché a Milano si muore come niente fosse, in un sottopassaggio della Stazione, dal nome presago (Mortirolo, ma senza Carlo Magno), diventato un dormitorio, o davanti a un McDonalds (non a caso) di periferia, come mi è capitato di vedere stanotte, tornando dal lavoro.
Sarebbe da chiedere a loro, poliziotti e soccorritori, immobili nel gelido buio mortale, attoniti davanti a un corpo ghiacciato, circondato dal nastro bianco e rosso, in attesa del pm di turno, che ne pensino del sindaco, di assessori sifulott de menta, vergognosi nella finzione di lavorare "per noi". Perché Milano è come Fastweb: classista, e se paghi, hai l'assistenza plus, un disgraziato che ti deve dare retta anche se a guardare siti malevoli ti sei fottuto il pc o il fartphone - altrimenti, t'attacchi. 
Un senza dimora, dopo anni di strada, decide di provare a salvarsi. E dove finisce? Lo sbattono all'inferno del mezzanino, tanto, nei servizi comunali gli assistenti sociali sono esterni: senza potere, senza esperienza, freschi di scuola, usati come capri espiatori, pronti alle dimissioni e pazienza se l'ufficio in questione è, a esempio, il pronto intervento minori. E così, il nostro povero senza casa, o il bimbo maltrattato, vengono sballottati come pacchi. A entrambi, presto o un domani, resta solo una scelta: la strada, la devianza.
Ma a proposito di strade, è proprio di quello che Milano si preoccupa.
Va' che bella asfaltatrice. Parcheggiata in strada manco fosse una Panda. Perché a Milano si asfalta, tutto, sempre e 'sto macchinario gira più della 90-91. In nome di monopattini e olimpiadi. A Milano si asfalta, di tutto: diritti, persone, solidarietà, democrazia.

Nessun commento:

Posta un commento