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inutili buonismi

 Ultimamente, mi pongo il dubbio di essere diventato un forcaiolo. Chissà... Ma non sarò mai fascista. Da Giordano Rosetta, Maria Cantù, Angelo Finzi, Portella della Ginestra a Piazza Fontana, al poliziotto Antonio Marino, a Pa' e da ultimi i morti invano, da Carlo Giuliani a Giovanni Sala, io "so", penso, ricordo i nostri caduti
Non piango per gli spacciatori, per chi, impunemente, se ne va in giro con 1000 euro in tasca "per la serata". E magari poi ci lascia la vita, anche se fatico a vedere costoro come gigli, vittime di questo mondo.
Io sto dalla parte degli homeless. Dei disperati. Di chi non ha voce, chi non fa notizia. 
Di chi sta su auto di servizio a fare la fame per tenere insieme questo luridume che diventa sempre più il nostro paese, ambulanze, autopompe, volanti o Radiomobili che siano e Milano, le merdopoli, è il ramo di spine all'occhiello di questo sciagurato paese. Che non muore per sfortuna, ma per scelta, di tutti i decisori, che si tratti di macellai dell'umantà (politicanti), picciotti, fino ai beceri capetti degli ETS che invocano Dio e servono "mammona".
Mi sento quasi alla fine del mio percorso da operatore sociale. Non so che fine farò, ma questo blog è (stato) un modo per resistere. Uno sfogo, che piano piano si è zittito perché troppo c'era da dire. 
Dopo sedici anni di articoletti, e 25 tra sociale e profit, perché ogni tanto è bello non dover sottostare alle criminose lacune del mondo dell'assistenza, mi sento a pezzi, distrutto, vuoto, inutile. Tiremm Innanz, alla Amatore, dico dentro. E lo faccio, ma se potessi, chiuderei gli occhi e sai quando? Ieri, non domani.
Finalmente i miei nipoti, i Fantastici Quattro, diventano grandicelli. Non avranno bisogno di me, ormai sento di poter fare sempre meno, per me stesso, per tutti e tutto chi e quel che mi interessava.
Sopravvivo, e insomma, che vuoi che sia. C'è ben altro.
Un barista mi diceva, ore fa, che chi vive in strada alla fine lo sceglie. Vero. Ma in fondo, anche questo è nichilismo. In definitiva, ogni suicidio è rabbia, un omicidio, ma diretto verso se stessi.

Pepsi vs. France

No, non sono i Carrefourfanti i veri protagonisti del divorzio da Pepsi. Come di recente spiegano giornali finanziari yankee del calibro di WSJ e FT, il problema viene dalla politica. La Francia infatti è terribilmente interventista sulla vendita al dettaglio di prodotti alimentari. Perché? Parbleau, ma per i voti! Gli elettori sono sempre rimasti sensibili ai rincari, 235 anni fa fecero persino una rivolta - epocale - per il prezzo del pane. 
I macellai dell'umanità francesi non vogliono rivedere i gilet gialli per strada. Il rombo dei trattori teutonici arriva fino a Parigi. Il governo francese ha violato le stesse norme del codice commerciale, anticipando a gennaio, invece che a marzo, le trattative annuali sui prezzi tra fornitori e rivenditori, con regole che sono già ferree e cercano di tutelare i piccoli produttori locali.
Inquietante vedere nei Carfurfanti parate della cola rivale, che ancora un po' te la ritrovi pure su per il **** alle casse, ma in questa vicenda, che appunto ha scippato anche da noi i prodotti Pepsi, è evidente che qualcuno non la conta giusta. I prezzi di tutto sono aumentati di brutto e ovunque, ma non mi vedo Esselunga bannare le bibite Lurisia: "Signori, questo infame marchio costa troppo, non lo vendiamo più!". No, magari lo spazio per Lurisia è minore, ma chi vuole, se la compra. Punto. (Che poi, che buono il chinotto Lurisia!). 
Ma non ci vogliono gli analisti finanziari per capire che alla fine, chi decide, infatti, è proprio il consumatore. 
Chi scrive andava al Carrefour, aperto h24, proprio per la Pepsi. Poi magari mi prendevo altro, pasta (di grano nostrano) e beni essenziali, ma anche frivoli, in offerta o primo prezzo. E la strategia di Carfurfante potrebbe essere proprio quella di piazzare i propri prodotti a marchio agli orfani di bibite e snack Pepsi. Considerando poi che da noi Carrefour Italia è in crisi e si parla di una progressiva ritirata dei francesi dal nostro paese, fuggendo come yankee da un ambasciata vietnamita in un paio d'anni. Senza contare che esternalizzazioni, caporalato, prezzi alti e qualità "insomma", negozi fatiscenti e sporchi, riguardano ben più la catena francese in Italia che altri brand di cui si è parlato negli ultimi tempi.

My pussy tastes like Pepsi cola. Lana Del Rey

chi finanzia 'ultima generazione'

 La risposta al titolo è: diversi soggetti, perfino governi(!). Infatti non è semplice ricondurre a una sola sigla la galassia di questi gruppuscoli, sia per le diramazioni locali che per "sfumature" tra le nomenclature.
In Germania 'Letzte Generation' ha ricevuto nel 2022 fondi federali per 150.000 € dal Ministero dell'Economia tedesco, più altri 118.000 con la raccolta fondi.
Il finanziatore principale di gruppi "just stop oil" è un ente no profit americano, il Climate Emergency Fund (CEF). Il fondo conta milioni di dollari e tra i finanziatori c'è una degli eredi della famiglia Getty, che ha fatto fortuna proprio col petrolio(!).
Gli attivisti vengono pagati 1300 euro al mese, a tempo pieno (ma è previsto anche il part time), come riporta il settimanale tedesco Welt am Sonntag. Il dato si riferisce sempre alla Germania, ma vedendo persone che, per esempio oggi, a Milano in viale Lucania, bloccano una strada di lunedì mattina, viene da chiedersi se costoro non abbiano lezioni o impieghi da svolgere. La risposta è che bloccare la strada per loro è un lavoro.
È vero che gli attivisti si ritrovino poi a subire processi e sanzioni, ma anche qui c'è un fondo di protezione, finanziato come già detto. C'è poi chi, come la costola "Extinction Rebellion" inglese, ha deciso a inizio anno di abbandonare "tattiche dirompenti". In Germania intanto i Letzte Generation sono ormai considerati un gruppo criminale.
British Grand Prix braced for track invasion following police warning
L'inquinamento non si può negare, ma anche se per attirare l'attenzione si imbrattano opere artistiche, perché tanto il mondo sarebbe alla fine, o si blocca il traffico, irrita molte persone. Probabilmente sulla decisione degli inglesi di E.R. pesa l'azione del luglio 2022 quando, durante il Gran Premio d'Inghilterra, approfittando di una bandiera rossa per l'incidente al pilota Zhou, gli attivisti cercarono di bloccare la pista. Furono arrestati, ma prima salvati perché anche se i bolidi procedevano piano, poteva finire in strage. Sainz, corridore della Ferrari, commentò così: "“Un plauso a quei ragazzi. Penso che le persone abbiano la possibilità di parlare e fare manifestazioni ovunque vogliano, perché è un diritto, solo che non credo che saltare in una pista di Formula 1 sia il modo migliore per farlo, mettendo a rischio se stessi e tutti gli altri piloti”.

ministro per i rapporti con la mafia

Con viva e vibrante soddisfazione, questo umile blog accoglie, finalmente!, l'istituzione del ministero per i rapporti con la mafia. Oh giubilo! Era ora! 
Un plauso al nuovo governo, che affida cotal mirabil dicastero al tajano, dopo quelli per i rapporti con la casta (sen. ciriANI), pubblico sfacelo (zanGrillo), malaffari regionali (calderolo), malaffari europei (disonorevole fitto), per l'odio (dott. roccella), per le riforme incostituzionali (dama di gr. croce di grazia del sacro milit. ord. costantin. di s. giorgio casellati), per l'inferno (gr. uff. dell'ord. al meretricio della Rep. italiana pianteDosi), all'ingiustizia (Nordiota), guerra (med. d'or al meretricio della croce rozza crosetto), dello sperpero (gr.mo uff. figl. di putt. giorgetti) et cetera.
 
 Durante le ultime, sciagurate elezioni, nessun partito aveva posto nel proprio programma la lotta alla mafia. Così come non una parola era stata spesa per i senza dimora, che muoiono, uno al giorno, in media, toccando, al momento, il record di 300 persone decedute nel 2022. 
Ora la nostra premier e qualcun altro se ne escono con proclami su confische e colpi alle mafie, ma un conto è dire e un altro deliberare. Già si è sollevato un putiferio sulla voce di portare il tetto al denaro contante a 10.000 euro(!). Nel corsivo satirico iniziale, sai che battute si sarebbero fatte, ma la cosa è piuttosto tragica. E insomma questo dà il "la" al tenore di un governo che potrebbe lottare per l'evasione, i condoni, l'impunità e la mafia.
Perché non basta essere figli di un magistrato che era contro, se da giornalisti si infangava Falcone - quando era vivo, e chissà perché tanto livore, onorevole picciotto!
E poi ne vedremo delle belle, per esempio quando il reddito di cittadinanza verrà tolto a migliaia di persone. Una misura che non ha funzionato, ma perché non siamo la Germania, dove peraltro l'Hartz IV sta per essere riformato, pur sempre agganciato a effettivi tentativi di occupazione lavorativa.
Autarchia su strade e energia, detassazione, anche in vista dell'aumento dell'occupazione, sovranismo dagli spaghetti al web... L'occasione sarebbe ghiotta per un bandolo di sinistra, di fare opposizione, ma le metastasi, alla Pd, proseguono. Come chi, entrato con gli stivali infangati nel palazzo, probabilmente si perderà, alla moda dei grillini. Perché usare parole vuote senza risvolti concreti, stra-apparire ed essere usati dai media, non avere più rappresentanza (lega dei braccianti?) mostra la solita morale, alla Talleyrand: il potere logora, chi non ce l'ha.

Piano Freddo!

 Finalmente è ufficioso, il piano freddo per i senza dimora di Milano è iniziato!
Di critiche ce ne sarebbero già da fare, ma per una volta aspettiamo di vedere cosa accadrà. Anche perché almeno la giunta meneghina non parte con entusiasmo: l'astensione è stata una disfatta politica e ben lo sa chi oggi governa, o dovrebbe. Un po' come l'Inter, che vince lo scudetto e per ragioni di miseria silura l'allenatore, poi il miglior giocatore, persino innamorato della squadra, altro che i Donnarumma!
Vediamo se il nuovo assessore ci farà dimenticare i Maiorini e i Rabaiotti.  
Intanto, a Garibaldi settimane fa è già morto il primo senza dimora di questo inverno. Che arriva, ormai, lento, ma quando picchia può uccidere.
Speriamo di non vedere solo asfaltare e cambiare binari, o abbattere edifici storici come l'Ippodromo - del Trotto. A proposito, se ne voleva parlare qui, ma è sconcertante averlo visto abbattere nel giro di pochi giorni, quasi come un ladro farebbe. Insomma chi a Scacchiatore ha nostalgia di San Siro, fa fatica a scrivere. A lamentarsi.
Anche se, udite udite, nessuno, ma proprio nessuno, ne sta parlando. Ma cacchio, che razza di Milano stiamo vedendo affrontare la fine di un biennio così brutto?

benedetti ETS

 Ohibò, ma cosa sono gli ETS? ExtraTerrestri Spaziali? No silly! La legge 117 del 2017, la riforma del terzo settore, ha previsto che gli enti coinvolti si chiamino appunto Ets e non solo, ci saranno anche altre sigle, Aps, Odv, et cetera... Tutte obbligate a iscriversi nel Runts (il Registro delle ex onlus), sotto il coordinamento dei CSV  - che ultimamente hanno lanciato un gestionale dal nome sopraffino, Veryfico(!). Che fantasia eh? La riforma però è rimasta sospesa e, senza entrare nel vivo, dato che la rete pullula di info, va detto subito che la questione è squisitamente fiscale. Le onlus avevano sgravi di tasse e gli Ets e i loro donatori ancora di più. Ci saranno riduzioni e esenzioni, su bollo, registro, tributi locali, immobili, IRES forfettaria... Si potrà persino fare commercio ma rinunciando a una (piccola) parte dei benefici.

Per chi lavorando alle dipendenze di Onlus ieri e ETS domani si veda precario, demansionato, sottopagato, vittima di mobbing, non cambia molto. Gli operatori sociali continuano a buttar giù merda come neanche l'autospurghi. Sotto enti per lo più a impronta religiosa, di facciata, dove ateismo se non addirittura un satanismo fattuale regnano incontrastati. Anzi, Satana piangerebbe a vedersi battuto - da chi poi dice di essere dalla parte del "Bene"!
Tra donazioni, testamenti, 5xmille e quant'altro il giro d'affari è plurimilionario. Con lo Stato che delega un settore delicato come l'aiuto sociale a organizzazioni che ora si vorrebbe siano più controllate, ma chissà, tra pacchi dono di Pd, Lega e curie varie, c'è da crederci poco. Vedremo.
E chi deve essere aiutato, be', in fondo che gliene cale, l'importante è che qualcosa gli arrivi - anche se non gli risolverà un beneamato, perché in assenza di politiche sociali, hai voglia a dare robette, se non chiacchiere.
Poi per carità umana, senza l'assistenzialismo in Italia saremmo, con licenza parlando, a livelli da Burkina Faso. Ma raccomandati messi a comandare non ispirano, come per esempio ex terroristi tutti felici a fare i baciapile per CL e clericali vari, alla faccia dei vecchi ideali.
Vale la pena ricordare che una recente ricerca dell'ordine lombardo degli assistenti sociali, sui colleghi impegnati negli enti locali, ha evidenziato tra tanti aspetti uno aberrante e tragico, ma emblematico: chi lavora nel contrasto alla povertà ha spesso i peggiori contratti di lavoro, come qualifica, durata, stabilità e retribuzione. Come a dire, se cerchi di aiutare chi rischia di rimanere emarginato, hai il ricatto di finire dall'altra parte del "tavolo"...

Perché

Perché i cani possono uscire di casa a tutte le ore e i bimbi no?
Perché la sanità dopo un anno non è stata potenziata ovunque?
Perché se non hai la febbre in ospedale non conti?
Perché i vaccini che dovevano "salvarci" sono sottomessi al profitto?
Perché devono aumentare i disturbi mentali?
Perché i numeri del contagio sono qualcosa di misterioso? 
Perché le economie devono crollare?
Perché devono aumentare i poveri?
Perché si fa guerra all'Inghilterra, traditrice dell'europeismo?
Perché craxi sopravvive ancora oggi, nel premier?

 

Abbondini, Ambrogini e Luciferini d'oro

Mi ha fatto sorridere leggere che la famiglia Lucia sia candidata all'ambrogino d'oro. Sorridere perché due anni fa a costoro era stato conferito simbolicamente il "luciferino d'oro", un premio inesistente virtuale coniato dagli autori di questo blog. I Lucia lo avevano vinto per l'uso spregiudicatamente mediatico e commerciale del loro figlio. 
L'altro giorno invece mi è salita la rabbia a leggere che il comune di Como non attribuirà il LORO, di premio, a don Roberto Malgesini, prete degli ultimi, ucciso proprio da uno di quelli che aiutava - un fatto molto Cristiano, nel senso di Cristo ucciso da coloro i quali "non sanno quello che fanno".
Inizialmente la commissione o insomma, l'accrocchio di geni (del male) che deve attribuire quel premietto aveva pensato a don Roberto. Poi hanno cambiato idea.
Bene, dato che quel grandissimo sacerdote non c'è più, sai che gliene importa ora, e magari, anche se fosse stato vivo avrebbe speso i soldi (li danno anche a Como? In Rete non si capisce se sì) per i suoi fratelli in strada.
Ma voi che governate Como, facendo finta di essere svizzeri, in realtà siete in provincia di Reggio Calabria, visto che come tutte le province lombarde siete in mano alla 'ndrangheta - e non lo dico io ma i Carabinieri di Cantù - e quindi alla sua usura, alla sua droga, al suo esplosivo, alla sua violenza in bar e discoteche attraverso buttafuori picchiatori. 
Voi che governate Como siete degli incapaci, come la vostra assessora, amichetta del sindaco, che di sociale non capisce una fava sia che un giorno dia l'elemosina che un altro facendo la spazzina di esseri umani. Invece di aprire un nuovo dormitorio, come chiedono alcune associazioni da anni. 
Voi che governate Como siete degli assassini, perché siete i mandanti morali dell'omicidio di don Roberto, che come istituzioni avete lasciato solo con l'aiuto dei volontari mentre cercava di aiutare i poveri in una città ricchissima (anche di odio).
Voi che amministrate Como dovreste dimettervi, per aver fatto guerra ai bisognosi, togliendo le panchine di San Rocco, vietando le elemosine, buoni solo a mettere cancelli a riparo delle Chiese che, per definizione, dovrebbero essere il regno dei poveri e non di sepolcri imbiancati come voi.
Voi che depredate Como siete maledetti dal vostro stesso male, che ricade su di voi fino al vostro ultimo giorno.
Giuro che non metterò mai più piede in una città così odiosa. E cercherò di convincere altri a boicottare un paesotto scellerato, che ignorando il proprio depuratore contribuisce a fare di un lago una cloaca. Perché merda siete.
Il nostro presidente Mattarella invece, alla faccia di Abbondini e meschinità varie, ha assegnato la medaglia d'oro al Valor Civile al prete degli ultimi.
L'odio non serve. Don Roberto amava, col suo fresco profumo di libertà, come in questa bellissima foto, felicemente intento a specchiarsi in un piccolo d'uomo.
La foto più bella di Don Roberto Malgesini: il sorriso della 'santità'

la signorina Pillon

È dai tempi di B. che trovo squallido frugare nelle mutande dei politicanti. Ma con Pillon mi viene da fare un'eccezione.
L'altra sera mi ha colpito vederlo baciare con veemenza Giulia Bosetti, la bravissima giornalista di "Presa Diretta". Altre volte il modo di parlare e di gesticolare, oltre al look "originale", mi avevano fatto pensare che il Pillon potesse essere non proprio eterossessuale, ma quell'ostentare machismo mi ha colpito. E sì, perché la Pillon è per la famiglia tradizionale, il maschio boss e la femmina picciotta, quindi tanto vale ostentare mascolinità, con un pizzico di sopraffazione. Perché, per esempio, una Vladimir Luxuria non abbranca il primo giornalista che la interpella.
In rete si trova di tutto su Pillon: mediatore familiare, quindi in conflitto d'interesse, che potrebbe fondare un sindacato, anzi c'è già, l'A.I.Me.F, una sigla che sembra quasi un insulto. Beneficiario di fondi nientedimeno che da Putin per contrastare l'aborto. Proprio questa lobby, omofobica, è la cosa più sospetta, non tanto per l'orientamento politico, quanto per quello sessuale: il ddl Pillon è chiaramente misogino e chi disprezza compra, mentre chi ha paura dell'omosessualità teme di scoprire quanto possa piacergli (o ammetterlo in pubblico). Ci sono esempi notevoli e uno su tutti è il nazista Haider, morto in un incidente stradale mentre tornava da un festino gay, o si può citare il percorso di addestramento degli Hammerskin, che è un vero e proprio gioco sadomaso omosessuale.
Se il 95% delle donne riceve in affidamento i figli, è perché le madri sono ancora più presenti dei padri e per la famiglia rinunciano alla carriera, arrivando al massimo ad avere lavoretti part-time, mal retribuiti e poco riconosciuti. Pillon lo sa bene ma lui ha i suoi begli interessi, che non sono quelli delle donne. Le quali infatti lo contestano da mesi, giustamente: una legge misogina è uno dei principali sponsor della violenza sulle donne.

luciferino d'oro 2018

C'è stata una dimenticanza del blog, ovvero l'assegnazione annuale del Luciferino d'oro, che ironicamente era stato coniato da queste pagine sulla scorta del premio assegnato ai Milanesi illustri. Così l'onorificenza virtuale è diventata quadriennale, andando nel 2010 ai dirigenti dell'Atm e nel 2014 a Salvini. E quest'anno?
Frizzavano le dita e la coscienza nell'assistere alla svendita che i cosiddetti Vip fanno di qualsiasi cosa pur di apparire. Ma se i vari J-Ax e Rovazzi devono imbellettarsi da anime belle ("morto di fama" s'è detto del primo e "non esco di casa" disse una volta il secondo), è stato insopportabile vedere svendere chi dovrebbe essere protetto, come invece fanno i giornalisti quando sfocano i pixel di chi non dev'essere mostrato.
 Ciò pertanto
la redazione di Scacchiatore 
assegna il premio Luciferino 2018 alla Famiglia Lucia Ferragni, con la motivazione di non aver prestato la dovuta cura nei confronti del piccolissimo minore, loro prole, ma anzi, nonostante la recente dichiarazione di volerlo proteggere e non esporre indecentemente ai media, di utilizzarlo a tutto spiano per mere ragioni di bottega

E ora tutti a vedere Leognez del favoloso Crozza!

I ragazzi dello zoo di Rogoredo

Non credo ci sia molto da dire su Rogoredo, se non quanto riportava il Corrieraccio in edizione elettronica. Mi posso sbagliare, ma mi pare che la versione cartacea non la pubblicasse, la dichiarazione di un utente dell'inferno di quel bosco malato: "Va bene, possono chiudere questo posto, ma noi abbiamo bisogno dell'eroina. SE vogliono di nuovo le piazze di spaccio come negli anni '80, ok, torneremo sotto le vostre finestre". Sottinteso, davanti ai vostri figli. Lo so, la citazione è più o meno imprecisa ma quello è il senso. Anche il Canada, dopo Uruguay e (alcuni) Stati Uniti, ha capitolato. Con tutto l'odio possibile per la cannabis, l'hanno liberalizzata. Certo, coi limiti (no ai minorenni, 4 piante/30 grammi a testa). E parliamo di canne, ma l'eroina? Il mercato è agile e bastardo, l'eroina sintetica fa massacri. Quindi? Il metadone funziona? Sì?
Si può essere contro l'aborto, lo siamo tutti, ma finché non si elimineranno le cause, sarà necessario sia legale. Possiamo odiare l'eroina, ma finché esiste, finché ci moriranno dietro, non possiamo fare i baciapile, i benpensanti, aver politiche da anime belle.

Riposate in pace, ragazzi dell'eroina.

Windows=malware

Quello in foto è un tabellone pubblicitario della stazione "Repubblica", qualche ora fa, miseramente bloccato su Windows. Finché è pubblicità... Sì, ma tutte le volte che un bancomat, una cassa automatica del super, una biglietteria self-service, un pannello informativo si blocca, è facile vedere una laconica schermata del malefico sistema operativo. Ancora più sconsolante è leggere la versione in uso, non di rado "Windows Server 2003"(!). Lo vorrei dire alla mia banca, quando trovo il monitor del bancomat stazzato su WS 2003 ma non voglio farne il nome (Ubi!). 
Magari le aziende han paura delle versioni server più recenti (e come non dargli torto), ma probabilmente negli imprenditori gioca più un'idea di compatibilità e di pretesa sicurezza; eppure Linux è il più diffuso tra le versioni server, a vantaggio di governi e major come Amazon e Google. Perché è più stabile, più sicuro, più libero (niente blocchi su prodotti o protocolli per far spendere) e anche compatibile. Poi, mentre per Windows Server occorre sborsare decine di migliaia di euro, per Linux basta davvero poco e si parla di un risparmio del 70% sui costi IT.
La prossima volta che trovi un bancomat, una biglietteria automatica, un pannello informativo che non funziona, chiediti - e magari guarda - se non sia colpa di Windows. E di un mercato che è drogato a fare (e farsi) del male.

monopolio del terrore

A pensarci bene, il monopolio del terrore su grande scala sarebbe ben altro ma voglio sfogarmi per qualcosa che ritengo abominevole. Se c'è un immagine che turba quasi chiunque è quella di un bambino morto. La visione di una piccola bara bianca a me personalmente uccide il cuore. E sono in buona compagnia, visto che quando discuto di questo insulto fotografico rilevo solo indignazione. 
Complimenti all'Agenzia di Dogane e Monopoli, putain delle multinazionali del tabacco, che con questa tragica pensata gli fornisce l'antidoto alle onerose cause legali da parte di tabagisti ammalati. Gli manderei la mia di foto e ci possono anche scrivere: "Lui fuma da 30 anni: non sa cosa lo aspetta!". Non lo so? Nella Milano socialista di quando ero bambino c'erano le campagne scolastiche, con Dino Meneghin a farci capire dall'alto dei suoi 2 metri che lui, lui non aveva mai fumato.
Ma non mettete una bara bianca. Non usate i bambini, quando poi ve ne fregate in generale, che siano rifugiati o nati qui: in Italia sono un milione i piccoli che vivono in condizioni di povertà assoluta. Qualcuno sta uccidendo il futuro di tutti.
Il mio tabacco costa circa 6 euro ma senza tasse verrebbe 1,5(!). Lo stato straguadagna da qualcosa che poi indica ossessivamente come nocivo, coi suoi schiavetti alla Sirchia e Veronesi che, più che aver lottato contro il tabacco, hanno pensato a intascarsi soldi su soldi. M'immagino poi l'assalto al numero verde contro il fumo. Intanto, per farla franca il Governo s'è inventato gli aumenti scaglionati dei tabacchi, così è più indolore, pazienza se poi tabaccai e clienti impazziscono per continue variazioni di prezzo.
Va be', me ne accendo una, ho letto che il fumo previene la malattia di Parkinson, ma insomma, mica ci devono dire proprio tutto, no...

Anti Fifa

I mondiali di calcio volgono finalmente al termine. Grazie alla rete è giunta anche a noi eco delle proteste, che sono continuate anche dopo l'inaugurazione, nonostante il silenzio colluso dei media nostrani, tolti il Fatto, RaiNews24 e pochi altri. Del resto, un movimento anti-Fifa si era già formato, tanto che manifestazioni in Brasile se ne erano avute: la foto qui a fianco è scattata a San Paolo il 26 gennaio 2014 (tratta da grr.rai.it).
Al Jazeera si domanda se l'anti-Fifa rappresenti l'inizio di un nuovo movimento internazionale. In fondo proprio dal Brasile era partito quel pensiero comune ribattezzato "no-global". Che oggi si parli di "anti-global" o altro, quel che importa è che c'è un dire un "No!" che tocca diversi paesi, che supera le miopie locali, come la nostrana.
Comunque, per me moralmente in Brasile ha vinto la nazionale dell'Algeria: ha donato tutti i guadagni ai bambini di Gaza. Ancora ieri notte, la città palestinese è stata bombardata da Israele. A Roma, ieri sera giovani ebrei assalivano chi veniva trovato a indossare la Kefiah.
Personalmente sono contento che ci sia chi non ha fifa di lottare, ancora, di nuovo, per la prima volta. Sono passati 13 anni dalla morte di Carlo Giuliani. Aveva visto una pistola e voleva combatterla con un estintore. Una pistola brandita da una divisa, indegna. Qualcuno provi a insinuare che i black bloc della foto fossero infiltrati della polizia. Qualcuno provi a dire che Acab è una sigla sbagliata, ora che i poliziotti "presenti" alla morte di Michele Ferrulli sono stati assolti. Questa sera a Milano c'è una puzza tremenda, ad andare in giro; la fifa di mettersi per strada, con birra, musica e amici, perché si può morire per strada, per colpa della "natura"... Il brano in chiusura è una minuscola dedica a Michele e alla "sua" coraggiosa Domenica.
da "Pazzia notturna per le strade", Charles Bukowski  

Professione: disperato

Réclame del mercatino dell'usato di Baggio, in via Seguro
Quante categorie di lavoratori sono contro il governo e con toni  drammatici. Mentre il Monti ("il" per par condicio alla Fornero) vede l'uscita dalla crisi, la sensazione è che nel tunnel ci sia stata pure una frana, quindi vai a sapere se e quando se ne esce.
Continua il paradosso schizofrenico per cui la macchina è più importante di chi la guida: i soldi, che dovrebbero essere uno strumento, sono invece più importanti delle persone. Banalissimo affermarlo, quanto dire che il Monti è un massone, figlio di un banchiere e ciò che lo distingue dal predecessore è solo una flemma insopportabile. Con cui accompagna le sue frasi da sepolcro imbiancato, tipo: niente blocchi delle strade, ma garantito il diritto di sciopero. Il non detto è: niente equità, ma garantito il diritto degli speculatori, i sacrifici umani sull'altare del capitalismo e la devozione più completa alle radici bancarie dell'Europa. Non è da cialtroni fare il boss del gotha degli economisti, la Bocconi, e poi aumentare benzina e sigarette? E l'Ici del Vaticano dov'è finita? Ma quale sviluppo, ma quale salva-Italia, questo qua è un truffatore matricolato. Tecnico vorrebbe dire "esperto"; il Monti lo è a prendere grandi stipendi immeritati. La dittatura del mercato non voleva elezioni e così è stato. 
Immagino il destino della riforma delle professioni, che sarà a sua volta all'insegna dell'iniquità, visto che non si può comprar casa senza un fottuto notaio o un farmaco con ricetta in una parafarmacia. Aumentare il tirocinio in università non significa far crescere negli studenti l'esperienza del mondo reale lavorativo ma tenerli in parcheggio. Ma sono poi liberalizzati i prezzi di servizi bancari, assicurativi e energetici?  Balle. Come i sacrifici per tutti.
Sarà dura arrivare fino al 2013, quando il Monti tornerà a fare il parroco della Bocconi. Chissà quante manovre verranno varate. Chissà quanti perderanno l'equilibrio, le sicurezze, se non la vita. Il titolo di questo post sembrerà la solita iperbole: non lo è, a guardare gli annunci di chi cerca lavoro definendosi, sempre di più, "disperato"...

Delinquenza del liberismo

Delle municipalizzate milanesi resta ormai, sotto ogni giunta, un pascolo per elargire poltrone ad amici degli amici. Quanto ai servizi...
A2A, tanto per dire, da qualche tempo ha centuplicato l'importo del deposito cauzionale per il gas: da 77 centesimi al massimo esigibile, cioè 77 euro (per consumi superiori a 500 mc annui). Strabiliante. Pure, l'autorità per l'energia prevede che la cauzione non sia obbligatoria, all'art.12 della Delibera AEEG 209/01. La stessa autorità però all'art.14 concede come garanzia per i gestori la domiciliazione bancaria al posto della cauzione: se pago la bolletta in posta non sono considerato un utente "affidabile". W le banche.
Chi dirige l'autorità energetica? Guido Bortoni, che ha lavorato per Scajola quando era ministro e che si occupa di nucleare. E di attività liberalizzate. Ma può esserlo quella dell'energia? Non possiamo nemmeno scegliere di scongiurare l'uso del nucleare, di cui l'esecutivo  ha già annunciato il ritorno. Rende bene. Al governo c'è infatti il bancario per eccellenza, il paladino della tirannia del mercato, quel delinquente del liberismo che affama, ammala e uccide il pianeta.
La scomparsa delle municipalizzate mi pare un paradigma di come si bestemmi trattando servizi pubblici come se fossero voluttuari. A Milano i mezzi soffrono, i black-out nell'illuminazione pubblica sono consueti - specie se piove, la Milano Ristorazione tiene i bimbi belli magri, la Centrale del Latte non ha nemmno un posto al Famedio, l'acquedotto e la metropolitana vivono tragici equivoci - come quando il Seveso ha deciso di prendere la metro a Sondrio. E l'Amsa? Da buttare. L'A2A dall'autorità per l'energia ultimamente s'è pure fatta multare per fatturazioni scorrette.
Il governo di Milano sembra molto vicino a quello della nazione. Si massacrano i più, i meno abbienti, proprio come se lo Stato dovesse preoccuparsi di essere quotato alla Borsa (europea). L'istruzione vale meno della carta igienica (infatti a scuola la comprano i genitori degli alunni); i partiti ricordano gli spot delle automobili (El g'ha el suv!) e la politica in toto una fiction. Il gestore dell'energia è una maggiorata con l'ultimo smartphone; la privacy un aperitivo, l'agricoltura una bibita gassata, l'industria è ridotta al porno, il sociale un antifurto per bare ("Mike"®, roba da siuri). E la religione? Scarpe firmate.
Ma lo sfacelo non toccherà soltanto il belpaese. Credo che l'anno prossimo si presenterà qualcuno ben più grosso del Seveso a chiedere il conto. Però non so quanta paura avere dello tsunami che giungerà con il funerale dell'euro. Non sarà bello vedersi negare i soldi dal bancomat. Soprattutto per il tipo che starà puntando una bottiglia rotta al collo del correntista...

Batpirla

-"Mamma mamma! Mi compri la casa di Batman?! Eh, mamma?"
-"Cosa?! M'hai preso per la Moratti!? Invece, guarda che bella 'sta macchinina."
- "Uh... Guardia di... Finanza? E che fanno?"
- "Arrestano i ladroni... E molto più di Batman!"

Che il figlio di Moratti abbia voluto una casa con batcaverna e altre amenità simili, per quanto mostri un livello mentale da ritardato, è evidentemente secondario rispetto alla gravità degli illeciti su cui sta indagando la magistratura. Il familismo immorale è una metastasi  dell'etica pubblica: considerare i legami familiari come unico vincolo sicuro per mantenere un ricco potere è lo stesso pensiero che informa il capitalismo familiare come pure i gruppi mafiosi. Le grandi aziende di famiglia guarda caso sono quelle che hanno ottenuto maggiori vantaggi dai diversi partiti politici, che hanno così favorito interessi privati, a scapito del benessere collettivo: oltre agli Agnelli, è il caso di Benetton, Del Vecchio, Pirelli, Ligresti, Impregilo e, ovviamente, Berlusconi. Il paradosso è che tra favori politici e rampolli deficienti, spesso i vegliardi faticano a lasciare in eredità il timone ai giovani della famiglia: a parte l'ottenebrato cronico Lapo Elkann, vale la pena ricordare il figlio di Caprotti, padrone dell'Esselunga, che stornò per sé soldi dell'azienda ottenendo così di essere diseredato dal padre (che pure minacciò di vendere tutto a una società americana).
Il meccanismo mafioso permea quindi la criminalità organizzata vera e propria come quella rivestita di una patente di legalità. Nelle mafie il senso della famiglia è fondamentale e lo si vede già da termini e rituali: padrini, famiglie, vendette bianche, il ruolo delle donne sia per stringere allenze tra clan con matrimoni che per inculcare ai piccoli l'etica mafiosa (omertà, fedeltà, etc) oltre a essere, le più giovani, le nuove menti delle famigghie, con notevoli competenze informatiche o economiche per gli studi compiuti spesso all'estero. Quindi, di nuovo un discorso di managerialità che accomuna famiglie capitaliste e mafiose. 
Da questa faccia immorale del familismo discendono poi il nepotismo, le raccomandazioni, le parentopoli...
Anche nelle piccole imprese c'è un capitalismo familiare; ma oltre a chi, per  formazione e impronta familiare, si danna onestamente e con buoni risultati, c'è chi si ritrova invece un piccolo tesoro che crede di poter trasformare in un impero, portando presto al fallimento la piccola azienda, con buona pace dei pochi dipendenti gettati sul lastrico, nonostante la decantata laurea alla Bocconi del figlio (d'androcchia).
Se possa esser giusto che un panettiere passi il negozio al figlio, nella speranza che l'attività non fallisca e anzi rimanga florida, è dannosissimo che le grandi aziende si affidino a elementi spesso cresciuti così viziati da essere degli emeriti imbecilli: lauree più o meno comprate, stage in aziende clienti, master farlocchi fanno sì che i nuovi manager consanguinei debbano costantemente ricevere favori politici per non ritrovarsi a fare i lavapiatti. Il figlio di Moratti non è da meno: nottambulo, spaccone fino alla rissa, con uno sguardo non acutissimo, si ritrova costretto giudizialmente a pagare i maxilavori  eseguiti in via Ajraghi, e forse, in futuro, a dover corrispondere quel milione di euro per una variazione di destinazione d'uso non richiesta. Sarebbe stato bello se si fosse parlato del ripopolamento dei pipistrelli a Milano, che, mancandovi, hanno reso le invasioni zanzariche terribili, ma sicuramente più preoccupante è la riforma giudiziaria che bolle in pentola a favore del malato di mente di Arcore; perché, anche in questa storia, senza la magistratura non si sarebbe avuta giustizia...

rispettare i bambini

Il mondo si potrebbe ormai permettere un grande lusso: amare i bambini e rispettarli.
A Firenze si è appena conclusa Pitti bimbo: non trovo solo esecrabile che esista un commercio fiorente su abiti e accessori per bambini - naturalmente ricchissimi - ma che dei piccoli vengano fatti sfilare. Nonostante esistano l'Unicef, la dichiarazione dei diritti del fanciullo e una caterva di discorsi sul rispetto dell'infanzia, sappiamo che le azioni sono ben lungi dal proteggere i piccoli delle società: bambini soldati, lavoratori, prostituiti, morenti per fame, malattie e guerre. 
E da noi? Sorvolando sul fatto che oggi molti comincino a chiedersi se mandare i propri bambini all'oratorio, mi domando se sia sufficiente il codice di autoregolamentazione tv e minori. Intanto, spero che Mike Bongiorno si sia portato con sé nella tomba i programmi con piccoli concorrenti: una barbarie che sembra incoraggiare atteggiamenti adulti da calare sui piccoli; il traslato è che, nello scimmiottare i grandi, ai bambini venga aperta la porta del sesso proprio "adulto". Penso infatti che simili programmi avessero tra i telespettatori molti pedofili; sorgono poi dubbi inquietanti sul fatto che ci siano genitori disposti a "vendere" i propri figli. Per andare in tv, certo, ma...solo quello? C'è anche la pubblicità di settore, con corollari di agenzie (tutte serie?) e soprattutto bombardamenti a tappeto di spot per bambini: anni fa erano proibiti, anche se la cosa durò poco. Ma i piccoli vengono indottrinati al consumo, restano ipnotizzati più dagli spot che dai cartoni, indotti così a "ricattare" i genitori per le compere. Sotto i 6 anni i bambini non possono difendersi, parola di Federal Trade Commission. Ci sono paesi europei che hanno bandito o limitato la pubblicità per bambini. Ma da noi i piccoli mangiano, ingrassano, e si addormentano con la tv. Con buona pace dei genitori che in un caso su due non controllano nemmeno cosa guardino i figli sul piccolo schermo.
Sarebbe infine davvero un lusso se i bambini non venissero usati nelle pubblicità: una grande forma di rispetto sarebbe disegnarli, invece di usarne l'immagine per veicolare acquisti - e anche comportamenti. Ma non è così; per vendere giocattoli, pappe, pannolini, detergenti, perfino automobili e polizze i bambini vengono buttati in "pornografia" alla grande.
© 2010 Peanuts Worldwide LLC
La televisione fa male a tutti  e non mi riferisco alle campagne persecutorie della Rai volte a estorcere il canone a tutti i costi - terrorismo compreso. Sarebbe utopia somministrarla ai bambini col contagocce  o  proprio per nulla. Ma è più facile parcheggiarli davanti al più grande educatore di tutti i tempi e purtroppo non si tratta di Steiner o di Freire. Ora col digitale terrestre proliferano i canali tematici dedicati ai bambini. Con l'imperativo di vendere, vendere e ancora vendere. Quanto rimpiango la tenerezza di Charles Monroe Schulz, che i bambini li disegnava con un umorismo e un esistenzialismo capaci ancora d'incanto. Non c'è bisogno di citare Umberto Eco, per definire i Peanuts poesia.