Pepsi vs. France

No, non sono i Carrefourfanti i veri protagonisti del divorzio da Pepsi. Come di recente spiegano giornali finanziari yankee del calibro di WSJ e FT, il problema viene dalla politica. La Francia infatti è terribilmente interventista sulla vendita al dettaglio di prodotti alimentari. Perché? Parbleau, ma per i voti! Gli elettori sono sempre rimasti sensibili ai rincari, 235 anni fa fecero persino una rivolta - epocale - per il prezzo del pane. 
I macellai dell'umanità francesi non vogliono rivedere i gilet gialli per strada. Il rombo dei trattori teutonici arriva fino a Parigi. Il governo francese ha violato le stesse norme del codice commerciale, anticipando a gennaio, invece che a marzo, le trattative annuali sui prezzi tra fornitori e rivenditori, con regole che sono già ferree e cercano di tutelare i piccoli produttori locali.
Inquietante vedere nei Carfurfanti parate della cola rivale, che ancora un po' te la ritrovi pure su per il **** alle casse, ma in questa vicenda, che appunto ha scippato anche da noi i prodotti Pepsi, è evidente che qualcuno non la conta giusta. I prezzi di tutto sono aumentati di brutto e ovunque, ma non mi vedo Esselunga bannare le bibite Lurisia: "Signori, questo infame marchio costa troppo, non lo vendiamo più!". No, magari lo spazio per Lurisia è minore, ma chi vuole, se la compra. Punto. (Che poi, che buono il chinotto Lurisia!). 
Ma non ci vogliono gli analisti finanziari per capire che alla fine, chi decide, infatti, è proprio il consumatore. 
Chi scrive andava al Carrefour, aperto h24, proprio per la Pepsi. Poi magari mi prendevo altro, pasta (di grano nostrano) e beni essenziali, ma anche frivoli, in offerta o primo prezzo. E la strategia di Carfurfante potrebbe essere proprio quella di piazzare i propri prodotti a marchio agli orfani di bibite e snack Pepsi. Considerando poi che da noi Carrefour Italia è in crisi e si parla di una progressiva ritirata dei francesi dal nostro paese, fuggendo come yankee da un ambasciata vietnamita in un paio d'anni. Senza contare che esternalizzazioni, caporalato, prezzi alti e qualità "insomma", negozi fatiscenti e sporchi, riguardano ben più la catena francese in Italia che altri brand di cui si è parlato negli ultimi tempi.

My pussy tastes like Pepsi cola. Lana Del Rey

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