Bertolé, olé

 La polemica su Bertolé comparso come un Biden qualsiasi su megamanifesti in città non va a scalfire un discorso che sarebbe ben più tremendo di soldi, autocelebrazioni e campagne del PD. Il problema è se questa mossa indichi l'intenzione di puntare su costui come futuro candidato sindaco e quindi, e ancor di più, la sua inconsistenza come assessore ai servizi sociali, pardon, welfare, più figo, già.
Sull'incapacità di Bertolé converrebbero le famiglie e i bimbi dell'istituto dei Ciechi di via Vivaio, che hanno di recente protestato, perché li vogliono sloggiare dalla loro sede, prestigiosa e redditizia se affittata agli oligarchi giusti, per sbatterli in un posto non a misura di disabili, in viale D'Annunzio.
Sul Lamberto potrebbero dire la loro le persone senza dimore, perseguitate tanto da subire Daspo dal centro, oltre a essere cacciati da zone periferiche "in vista", fatti mai accaduti perfino con le giunte più destrorse.
E chissà quanti altri potrebbero lamentarsi, visto il recente congelamento di circa 50 milioni di euro destinati alle politiche sociali, col pretesto che manchino fondi (da Roma). Mai si sarebbe pensato di apprezzare la voce di Letizia Moratti, contraria alla misura, mentre il sindaco del vino difende a spada tratta il suo assessorucolo.
Sono proprio le risposte di sicurezza sociale a dare... Sicurezza, anche sulle strade, perché se indigenti, rifugiati (gli altri, che non son più di moda), periferie, devono essere sacrificati, la risposta più efficace rimane solo mettere più divise - che manco ci sono - per strada.
I trafficanti di persone prosperano, le onlus, pardon, ETS milionari si arricchiscono e tutti si gettano sul lisergico della guerra. Pazienza se giovani, donne (per inciso, in aumento a vivere in strada), lavoratori, disabili, stranieri, rifugiati, anziani, persone fragili, vengano trascurate. Servono i dané e Roma non scuce. Ma davvero senza fondi del governo non si vive? E i pacchi di milioni del PNRR? No, quelli servono alla rigenerazione urbana, alla digitalizzazione... Figo...
E tra acque (non vino?) del sindaco, censure ai dipendenti comunali per le critiche sui social, razzismi legaioli ("tutto va al Sud") col Fontana, Milano sembra un piroscafo. Lanciato nella notte. Contro un iceberg.

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