Milano ha almeno 8000 homeless

Il titolo dice già tutto, ma è sempre meglio motivare, e aggiungere qualche osservazione. 
Di recente sono stati pubblicati i risultati di una ricerca "sul campo" effettuata da una fondazione no profit, che voleva scandagliare il fenomeno dei senzatetto a Milano. Senza voler nulla togliere a chi cerca di impegnarsi e portare alla luce la situazione degli homeless, l'indagine ha avuto alcuni limiti. Oltre a voler essere, giustamente, qualitativa, si è svolta brevemente in strada, con volontari che spesso non si erano mai accostati alle persone senza dimora. Un primo problema è che chi vive in strada lo fa come se fosse una droga e per questo si nasconde e poi mente per sopravvivere, perché chi è dedito ad alcool, droghe, gioco d'azzardo e ha spesso sofferenze mentali, non si fida di nessuno per poter rimanere nelle proprie debolezze.
Il numero degli homeless si può solo stimare e quello di 8000 persone viene dal censimento di dicembre 2022 dell'Istat. La rilevazione ha però alcuni limiti, come il fatto di basarsi su dati amministrativi e sull'ente nazionale di settore sui senza dimora, che vive diversi problemi su cui si sorvola per "brevità". Lo stesso ente però, in passato aveva parlato di 12.000 homeless solo a Milano.
La ricerca più recente ha diversi limiti anche rispetto al dato delle donne: sono in aumento, come cresce il numero in generale e dei  giovani, ma sono probabilmente molte più, come dichiarato, del 10% del totale. 
Un altro risultato discutibile è quello per cui le persone senza casa preferiscono il centro perché è più frequentato. Sì, questo significa più elemosine e magari un po' più di sicurezza, ma non accerta che la periferia sia più ostile e con temperature più basse d'inverno (anche 4 gradi).
Il discorso è quanto mai complesso ma certo quello che manca sono risposte istituzionali. L'anno scorso, il Piano Freddo del comune è partito a fine novembre per concludersi neanche a metà marzo, quindi senza coprire tutto l'inverno. E non c'è da rallegrarsi se le temperature sembrano, o saranno, più miti. Le logiche emergenziali non portano da nessuna parte e l'impoverimento e il terrore che provengono dal recente conflitto israeliano-palestinese rischiano di peggiorare di molto la situazione, dopo i flagelli di covid, speculazione energetica e altre guerre.
Non esiste prevenzione all'aumento della povertà. E oltre a tutti gli argomenti di cui ha parlato, fin troppo, questo blog a proposito di homelessness, c'è un fattore che emerge tristemente: molte persone che vivono senza una dimora sono talmente abituate a starci, come ricordato sopra, che non sognano una casa e non lottano per affrancarsi dall'orrore della strada.

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