povero Zelè

President Sexylensky part 855 😉 #volodymyrzelensky #beautiful #sexy #... |  TikTok
 Povero Zelensky. A Blob è già scivolato nella rubrica "Chi l'ha visto" e insomma, il mondo è così crudele che ci sono guerre di serie A e altre di serie B. Così, la strategia di Hamas, detestata da un terzo degli stessi palestinesi, volta a scatenare il maggior odio possibile da parte di Israele, ha oscurato il conflitto con la Russia. 
È come se l'America dicesse: "Ah sì, Cina, mi massacri col Fentanyl (eroina sintetica)? Allora io ti mando un virus! E pure con la corona!". Complotti a parte, sembra davvero che Iran, Egitto e Turchia, i finanziatori di Hamas, e non a caso paesi guidati da dittatori, abbiano detto: "Ve la facciamo vedere noi cos'è la guerra". In nome di Allah. Che ovviamente non c'entrerebbe nulla, così come la Palestina non è una patria islamica da difendere a ogni costo contro Israele, perfino... Distruggendola. La Palestina, non Israele. Perché era chiaro che l'attacco del 7 ottobre avrebbe scatenato un eccidio senza precedenti. 
Zelè piange e fa quello che ce l'ha più lungo: ma come, noi combattiamo da 600 giorni, e ci lasciate così, manco fossimo una serie Netflix? La Nato lo rassicura, ma è evidente che il mondo, paradossalmente, teme e sente più vicino il conflitto israelo-palestinese, coi suoi corollari di (presunto) terrorismo, ora che sembrano riprendere voce gli Al-Qaeda e le Isis. Titola "Il Giorno": "Terrorismo, in Italia, 28.000 obiettivi sensibili. Quali sono a Milano". Tanto che il buon Zelesnky chiede di chiudere il suo, di conflitto: ok, ci leviamo dalle palle, basta.
Tutto questo non è terribile?
 
Noi siamo contro le guerre, tutte. Perché per potere e denaro si massacrano civili, innocenti per definizione. Ma la guerra è il motore del mondo e infatti il misterioso capo di Hamas, Deif, fabbricava bombe. Finché ci saranno mostri per uccidere, come i Raisi,  gli Assad, i Sisi, i Thani, i Muhammad VI, le Nato, bombe e bombarideri, come gli F-35, non ci sarà mai pace. Per nessuno.

"Quell'Unione Europea, che rimandava indietro, coi cani che abbaiavano, bambine e bambini, in fuga dalla guerra, dai genocidi, ha detto che c'era un'eccezione a questa regola: che le ucraine e gli ucraini potevano essere accolti nel rispetto dei loro diritti, della loro dignità. È questo il doppio standard, che si rivela nei drammi dell'Europa e che Amnesty International ha denunciato, perché quando tu accogli chi è più tuo simile, chi ti arriva da Nord, e respingi chi ti è meno simile, che arriva da Est o da Sud, allora questa strategia dell'accoglienza la trasformi in un'accoglienza razzista".
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, intervento durante la puntata di Blob "Male Nostrum" del 1° ottobre 2023.

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