Aprire i dormitori!

 Comincia a fare freddo e per chi vive in strada inizia la stagione più difficile. Uno di loro dice "Inferno" invece di Inverno e a volte uso anch'io questo calembour. 
Le temperature non sono ancora proibitive ma per un assideramento non occorrono misure polari: basta molto meno, specie se si è già provati da sostanze, alcool, depressione... In una parola, dalla strada.
L'anno scorso il Piano Freddo è iniziato il 17 novembre. Un po' tardi. Perché? Per risparmiare? Forse esagero, ma le ciclabili dipinte sembrano una conferma, non creo una cultura della bicicletta (o della solidarietà), ma ne do l'apparenza. 

Fa freddo, ha piovuto e pioverà molto. Allora, aprite i dormitori. Sala, Rabaiotti, prima di tuffarvi nel lisergico delle elezioni, cercate uno straccio di coscienza da qualche parte dentro di voi. Sbattetevi. Ricordatevi degli ultimi. 
Aprite i dormitori. Apriteli, spendete un po' no? Fatevi belli anche sul sociale, invece di starne al capezzale comatoso. Investite. Magari qualche ideina innovativa, come che so, un deposito bagagli per i senza dimora, per lasciarli liberi, per far sì che nella miseria nera di questi tempi non si vedano sottrarre di tutto?
 
Don Roberto Malgesini per aiutare i poveri ci è morto. Che figo, che figo non era, sorridente, umile, schivo, solidale, qui ritratto in una "Unità Mobile" fatta solo da lui, "one man band". Un'immagine che chiama ancora rispetto verso la parola Cristiani.
Invece, Beppe, Gabriele, voi siete laici. Ma responsabili. Rispondete. Aprite i dormitori, così anche noi che scendiamo in strada coi volontari e ce lo sentiamo chiedere da chi non ha una casa, avremo le spalle coperte...
                                                    
                                                  Riposa nella pace, don Roberto.

miseria italiana

 Mi ricordo una bellissima lezione al corso di Servizio Sociale. Una docente fenomenale doveva parlare di IVG ed esordì dicendo: siamo tutti contro l'aborto. Stupore generale. Il senso di una simile affermazione era che chi difende questo diritto delle donne non ne gioisce, ma finché rimarranno miseria, privazione di casa e lavoro, stupri... Sarà giusto che questo diritto esista. La 194 ("tutela della maternità" era il suo incipit...) infatti fu varata nell'utopia di arrivare a una scomparsa degli aborti - almeno clandestini. Ma così non è stato, neanche dopo più di quarant'anni.

Dovremmo quindi essere tutti contro la povertà. Lo siamo davvero? Eppure questa condizione aumenta. Si dirà, siamo in una situazione speciale. Ma in tempi non indiziati i dati erano già catastrofici, e da anni. Basta cercare i documenti dell'Istat sulla povertà. Se l'anno scorso questa era stabile, se non in lieve miglioramento, cioè quasi 4,6 milioni di individui in povertà assoluta (un dato che significa poter condurre una vita accettabile, insomma sopravvivere) e 8,8 milioni di persone in povertà relativa (che sopravvivono ma giusto quello), non si sa ancora questo anno sciagurato che effetti produrrà. La Coldiretti parla di un milione di nuovi poveri. Assoluti. Oltre i numeri, ciò significa un'ecatombe.

E chi governa che fa? Appronta bonus su bonus. Esalta il taglio degli scranni parlamentari. Mentre chi invoca la legalità viene beccato a inventarsi vie inedite per instradare vagonate di soldi nelle proprie tasche. 

E il nostro sindaco che fa? Melina, senza avere il coraggio di dire se si candiderà. Così la destra non sa chi schierare. Intanto a cena da Grillo cosa ha offerto, di rimanere il solito sindaco "carta velina", tipicamente del pd? Di questo abbiamo bisogno qui?

Anche sproloquiare diventa stancante. Vediamo tutti la rabbia, la fame, l'impoverimento di tutti i generi, anche educativo. La morte di ogni sogno. La foto qui a fianco è presa da Antimafia Duemila, una testata che può vantare più indipendenza di altre. Quel nuovo milione di poveri assoluti sarebbero bambini. Mi verrebbe da piangere. Da spaccare tutto. Ma non servirebbe a nulla...

Prima i bimbi

 

"... Ma noi siamo andati avanti, anche se non ci avete permesso di aprire come sempre ma con un ulteriore progetto: estivo questa volta.

I bambini si sono assunti le loro responsabilità ed hanno accettato i piccoli cambiamenti con una maestria ed intelligenza unica nel genere umano. E voi state ancora cercando di capire come poter riaprire a settembre.

Guardate i bambini. State con loro. Troverete le risposte. È difficile decidere quando non si conosce quello di cui si parla.

Anche noi ci siamo assunte le nostre responsabilità e seppur con non poche difficoltà, abbiamo riaperto con lo stesso servizio. Anche se per voi siamo solo un centro estivo..."

Educatrici di una scuola per bimbi - di periferia.