Elemento cardine della pedagogia concentrazionale, su cui vertono "Asylum" di Goffman e "Sorvegliare e punire" di Foucault, il carcere è un gigantesco interrogativo sul senso di ciò che sia umano. Con le aberrazioni dei lager anche ai giorni nostri, come Abu Ghraib e Guantanamo, non si può ignorare un mondo parallelo che, in Italia, conta decine di migliaia di reclusi. Molti dei ristretti lo sono per leggi inique: quella sulle tossicodipendenze, la "Fini-Giovanardi", dettata quindi da due campioni di crudeltà e opportunismo, e quella sull'immigrazione, la Bossi-Fini. Il carcere resta un serbatoio di recidività e di emarginazione, a detta di molti operatori penitenziari. Malattie come Aids ed epatiti si diffondono in situazioni dove l'assistenza sanitaria è latitante. A fronte del cronico e aggravantesi sovraffollamento, si scontano carenze di personale soprattutto riabilitativo: l'ultimo concorso per assistenti sociali risale ormai al 1998(!), ma, insieme a psicologi ed educatori, sono figure essenziali per lo svolgimento delle misure alternative alla detenzione, che non sono solo vantaggiose economicamente (un detenuto costa di più di un affidato ai servizi sociali e un freno al sovrappopolamento carcerario, ma vere misure di reinserimento sociale. Due affidati su dieci cascano nella recidiva, mentre tra i detenuti si sale a 7 su 10. E' stato dimostrato che proprio i tossicodipendenti hanno esiti maggiori di reinserimento, grazie alle misure alternative. Ma sui media fanno notizia quelli che tornano a delinquere, mentre eco viene data al ministro della giustizia Alfano quando invoca l'emergenza carceri; che poi, come si è risolta? Era un preludio a qualche nefandezza ad usum della Protezione Civile, che proprio mentre si voleva con superpoteri è incappata nello scandalo di cui si parla in questi giorni? Alfano proclamò a dicembre che avrebbe costruito un sacco di nuove carceri - se ne sentiva il bisogno, proprio... Invece di investire su cemento e sbarre, occorrerebbe puntare sulla riabilitazione sociale. Ma in tempi di tagli, a scuola e sociale in primis, si deve assistere alla distruzione di senso di umanità e di diritti umani, ai quali pure è improntato l'Ordinamento Penitenziario.
Resta un dubbio: è ancora una selezione classista, quella che fa sì che l'avvocato di grido permetta a potenti e danarosi di non assaggiare la cella, mentre quello d'ufficio spesso non la fa evitare ai più? Ma va' là...
A proposito di Alfano, ex-portaborse di B.: Repubblica nel febbraio del 2002 rivelò che l'attuale ministro della Giustizia aveva partecipato, nell' estate del 1996, poco dopo la sua prima elezione a deputato regionale, al matrimonio della figlia del boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, baciandolo assieme alla sposa e allo sposo. Il fatto è documentato in un video acquisito nel 2003 dalla Procura di Palermo. Naturalmente, Alfano era amico dello sposo e mica conosceva la sposa e tantomeno il padre mafioso.
Legalizzare la mafia / sarà la regola del duemila,
sarà il carisma di Mastro Lindo / a regolare la fila
e non dovremo vedere niente / che non abbiamo veduto già. (da "Bambini Venite Parvulos" , di Francesco De Gregori)
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