Luttazzi docet

Vorrei spezzare una lancia (e anche un'Alfa Romeo) per il sincero Daniele Luttazzi, che ha un concetto e una pratica altissimi della satira,la quale è estensione del diritto di opinione - con una funzione pedagogica, per cui il gastroenterologo mancato è in grado di insegnare. Penso che il vero motivo per cui Decameron fu censurato da La7 non fosse la battuta che partendo dalla guerra in Iraq e Berlosco,  verteva su Ferrara & C. (e che usata  in teatro nei mesi precedenti non aveva dato scandalo alcuno) ma il video-spot sulla guerra in Afghanistan, ripetuto in ogni puntata del programma. Si era sotto il centro-sinistra e la cosa più grave che possa fare una formazione progressista è proprio la guerra, con massacri specialmente di civili. Allora, come oggi, fu il Pd il principale nemico di Luttazzi - e non  di Berlusconi! Anzi! Com'è ben noto con la mancata soluzione del conflitto d'interessi, il che, insieme a questa ennesima persecuzione verso il buon Daniele, getta luci inquietanti sul nostro futuro: ma se pure ci liberassimo, finalmente, di B., cosa cambierebbe se ci fosse a governare il Pd, magari alleato a Fini e Casini ?! Luttazzi con un minuto di immagini crude denunciava la falsa, perversa e nazista indole del Partito Democratico.
Di fronte alla gravità del decreto bavaglio - censura fa rima con dittatura - non posso non pensare invece proprio a lui, l'intellettuale più censurato in assoluto. In Decameron ricordò la figura di Biagi (Enzo, naturalmente) e senza cedere al minimo sentimentalismo sputtanò tutti quelli che ostentavano cordoglio alla sua dipartita, mentre quando il giornalista fu cacciato dalla Rai avevano sparato contro Biagi ad alzo zero. Attaccare Luttazzi serve a distrarre dalla legge che potrebbe chiamarsi proprio anti-Luttazzi, perché Luttazzi è sinonimo di libertà!
In pentola bolle anche una manovra, tanto per cambiare, liberticida, una legge che ruba soldi (e diritti) financo ai disabili. Una nazione progredisce quando abbatte barriere, quando non lascia indietro nessuno. Invece questo non è un paese per i disabili, nè per la cultura e tanto meno per il federalismo: tagli agli enti locali, ma chi più di comuni e regioni attua il tanto decantato - e vituperato - federalismo? Tutte queste cose vengono sottaciute attaccando Luttazzi, a esempio, che è invece liberatorio e "istruttivo". Oh sicuro, il governo non copia, aver deciso di far soffrire i disabili è originalissimo!
Le due principali argomentazioni di Daniele Luttazzi sono efficaci: prima era volgare, ora invece copia - e quindi non è più osceno? Detto poi proprio dai puffi del regno del copia e incolla, la Rete? In secondo luogo, conta davvero come racconti una battuta, il non verbale, le parole scelte e con parsimonia; è lo stesso motivo per cui una barzelletta raccontata male non fa ridere... Berlusconi quando le snocciola, in quel modo pietoso, pensa di essere più bravo di Luttazzi! Un esempio sull'importanza del modo di recitare  è lo sketch di Totò e Pappagone in Duomo a Milano col vigile, soprattutto quando il grande comico chiede  al ghisa "Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?" : Totò ci mise la sua originalissima mimica, con una gestualità e una verve da attore consumato.
C'è un terzo scandalo che potrebbe essere un'abile copertura per il bombardamento di Luttazzi: Tronchetti-Provera. Il suo nome, nonostante i vari scandali che coinvolgono Telecom, non era mai venuto fuori come colpevole. Ma ora sì. E chi è il propietario di La7? Telecom! E' vero che Luttazzi andò in onda appena dopo l'uscita di Pirelli da Telecom, ma chi trasse vantaggio dallo spionaggio di Tavaroli & C.? L'ex marito della figlia di Pirelli. Oltre a spiare il capo di Coca-Cola Italia, giornalisti, gente di spettacolo etc. (modello P2), studiavano anche i nemici di Tronchetti-Provera! Proprio nella scalata Telecom, il presidente di Pirelli aveva paura che dietro l'Oak-Fund ci fossero dei manager della ex-Sip. Ma oak in inglese significa "quercia": quei  soldi facevano capo ai Ds e a D'Alema in  particolare! Tronchetti e Pirelli tacquero, poi il  fulmineo decreto Mastella, sotto Prodi, fece sparire tutto. In Italia è sempre così complicato trovare i grandi criminali. E' molto più facile attaccare un comico volgare e istigare le persone comuni alla sindrome dello struzzo. Non mi sento truffato da Luttazzi, au contraire! Senza di lui non saprei molte cose, compresa l'esistenza di Letterman, di Lenny Bruce e altri; come anche di Pee Wee! (già, perché nessuno parla di Pee Wee?). Luttazzi non è un criminale. E' un artista e nessuno nasce dal nulla. Bach si nutriva di Corelli e lo arricchiva di elementi più elaborati. Era plagio? Ma avrebbe senso rispondere?
Luttazzi è forse più scomodo a sinistra che a destra (to', come Moana, l'ex amante di Grillo). Farlo fuori simboleggia il "politically-correct". Perché non ha padroni, perché non guarda in faccia nessuno. Ha il coraggio della libertà. Per questo non mi sentirò mai tradito da lui. SE LO ATTACCANO, CERCO DI CAPIRE PERCHE': CUI PRODEST?

3 commenti:

  1. naoto16.6.10

    Se ti fossi informato di più in giro forse ti saresti risposto da solo. Mi permetto di dare la mia visione del perché si è arrivato a tutto questo:
    il "sincero" Daniele Luttazzi ha raccontato un sacco di balle - leggere le testimonianze - ha fatto la morale su quelli che copiano, metteva bollini di copyright ovunque arrivando a lamentarsi pure con Wikiquote.
    Da quando è partita questa inchiesta il "sincero" Luttazzi ha cercato di far rimuovere i video da youtube, da megaupload, da non so quante altre piattaforme di streaming, ha inventato scuse assurde mettendosi a modificare i vecchi post del suo blog per reggergli il gioco.
    Diversi importanti forum hanno chiuso i thread che parlavano di lui e hanno dichiarato l'argomento off-limits (di Berlusconi si può parlare, del politico X si può dire che è mafioso, di Luttazzi che copia le battute invece non si può parlare perché "si vogliono scansare le cause per diffamazione").

    Di fronte a tutta questa presa per il culo generalizzata e a questi tentativi di ridurre al silenzio (sul web!) un gruppo di persone si è un tantino incazzato. Capirai allora che domandarsi CUI PRODEST è del tutto fuori luogo.

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  2. Anonimo16.6.10

    Luttazzi non copia un paio di battute qua e là con "intento pedagogico", ha fregato intere parti di repertorio, con monologhi che arrivano ai 9 minuti. Per ora un conteggio parla di almeno 500 minuti in totale. E' incredibile e ci sono le prove, tutte ma proprio tutte. Prima di spezzare alcunchè sarebbe meglio informarsi. Peggio ancora, sta cercando di insabbiare tutto censurando qua e là e mentendo spudoratamente, il che fa giustamente accanire ancora di più gli spulciatori, tutti emersi (non poteva essere altrimenti) tra la massa dei suoi ammiratori, gente che conosce il suo repertorio a memoria e che ha tutti i suoi libri.

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  3. Informarsi vuol dire bere supinamente quanto dicono i media, come "Repubblica" e "L'Unità", cioé l'eutanasia della sinistra? Luttazzi non ha mai fatto mistero delle fonti delle sue ispirazioni. Prima lo consideravate volgare e adesso invece no perché avrebbe copiato battute "colte"? Sapevate chi erano Letterman, Bruce, Carlin, Hicks prima che li citasse lui? E poi, prendete i video e i commenti su YouTube, quelli contro Luttazzi non sono stati rimossi, così come trovate tranquillamente altrove le critiche: ma quale ridurre al silenzio! Per me la cosiddetta "inchiesta"(?) sa molto di caccia alla streghe. A chi giova? La domanda è retorica e tutto il post vi risponde: a chi, avendone responsabilità, deve distrarre dai problemi giganteschi che vive il paese; in Italia si fa così da decenni, si mette una bomba in una banca per accusare gli anarchici (Piazza Fontana) o in una stazione (Bologna 1980) per depistare sull'abbattimento militare di un aereo civile (Ustica). Per questo "Luttazzi docet", il suo caso e lui stesso insegnano: se ti metti contro il potere sei in lista nera. Non per nulla questa campagna diffamatoria è partita da "Il Giornale". Oltre al fatto che la satira vuole smascherare il potere nelle sue menzogne (funzione pedagogica). Accusare Luttazzi quale censore è come dire che Dell'Utri è contro i mafiosi. Il mio è un blog che pretende di parlare di politica: perché ve la prendete con Luttazzi e non vi esprimete affatto sulle devastazioni (bavaglio, manovra, Tronchetti) di cui scrivo nel post?

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