Forse è la volta buona per liberarsi della Brichetto Arnaboldi: alle prossime comunali la Moratti non è favorita: giusto per fare un esempio, pochi giorni fa un suo gazebo elettorale è stato cacciato da cittadini inviperiti in Città Studi - mentre, com'è noto, l'unica zona storica del Centro-Sinistra era la 9, situata da tutt'altra parte.
La Moratti viene da una famiglia nobile, il suo curriculum è quello di una che deve sposare un riccastro: ha frequentato il Collegio delle fanciulle di Milano, corsi di danza classica e Scienze Politiche, per poi farsi impalmare dal noto petroliere. Proprio per non fare danni nell'azienda di famiglia, è stata buttata in politica: così ha potuto far danni in Rai, nella scuola e a Milano. Che la Moratti non brilli di intelligenza è dimostrato dalla sua gestione del fondo GoldenEgg (forse con la sua aria da gallina sembrava adatta) che il marito ha dovuto rilevare per arginare le perdite plurimilionarie. Insomma come manager è un'incapace, come testimoniato dalla vicenda delle "nomine d'oro" o ultimamente dal buco nel bilancio comunale derivato dalla vendita di Metroweb (50 mln di perdite per la collettività, 600% di rendimento per i privati acquisitori). Eppure tale si definisce, city-manager, sulla scia di quell'altra sciagurata sindachessa, Albertina. Il narcisismo che ostenta reputandosi una grande statista è pari a quello del suo boss: peccato che per vincere le comunali il marito dovette spendere più di 6 milioni di euro. Quindi, riccastra com'è, alla carampana non può fregare di meno dei gettoni presenza in Consiglio Comunale: 6 presenze nel 2008 e 3 nel 2009. Qualche seduta fa s'è dovuta presentare da casa, dove ormai aveva parcheggiato la sua bella panciona, perché la sua maggioranza, pronta a scaricarla a partire da Palmieri, si stava sfasciando.
Le castronerie della giunta Moratti sono tutte note nei loro fallimenti: l'Ecopass, l'Expo, il Pgt e i vantaggi per il figlio Batpirla, fino alla discriminazione verso i rom e la dedica di un parco a quel ladrone di Craxi.
Milano è diventata ancora più invivibile sotto "Joker" (sarà per non assomigliargli che ultimamente ha dismesso le acconciature sparate in aria alla elettroshock): è più inquinata, trafficata, costosa, arida socialmente e culturalmente, prostituita alla mafia, insicura. Ognuno dei manifesti elettorali della Moratti è una tragica e spudorata menzogna: più verde, più vivibile, più "viaggiabile", più sicura, più familista, più vicina agli anziani. Anche la faccia del sindaco è falsa: fotoritoccata, perché a vederla da vicino, la Moratti è una donna attempata, invecchiata male e con le borse da psicofarmaco sotto gli occhi. Comunque un premio Mestizia lo meriterebbe, come suggerito dal quotidiano L'Unità: quello di peggior sindaco di Milano del dopoguerra.
Addio Letizia, credo che bambini, anziani, automobilisti, genitori e insomma buona parte dei milanesi non sentiranno la tua mancanza. Visto che li adori tanto, dedicati pure ai cani: è l'unica specie con cui puoi andare d'accordo.
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