'ndrangheta patriarcale

La terribile storia di Maria Concetta Cacciola mostra della 'ndrangheta il volto di un mondo antico e da distruggere, maschilista, violento e nemico degli affetti. Non sono queste le abitudini degli italiani che il Monti vuole far cambiare. Il trombone fa finta che la mafia non esista. 
Maria Concetta è morta per aver ingerito acido muriatico. Si dice suicidio, indotto dai familiari ora arrestati. I dubbi di Giampaolo Latella sul Corriere della Calabria sono legittimi e come osserva il cronista le indagini diranno se questo, come altri, è veramente il suicidio di una donna che voleva dire basta alla crudeltà mafiosa, nel desiderio del sogno di un futuro diverso. Ma la giovane mamma è stata sopraffatta dalle violenze, fisiche e mentali, che un cancro come la 'ndrangheta è abituata a somministrare, per mano di padri e fratelli - e mariti, come fu nel caso di Lea Garofalo. E' grande tragedia uccidere una figlia, una sorella, madre dei propri nipoti.
Maria Concetta ha avuto la bocca tappata. Nella sua foto risalta uno sguardo triste, come lo era quello di Orsola Fallara, dirigente del comune di Reggio Calabria, a sua volta "suicidata" con acido muriatico. I loro occhi indicano che la 'ndrangheta, per tutti, ma ancor di più per le donne, porta solo tremendo dolore. Le 'ndrine dovrebbero soltanto sparire. Anche se le parole del pentito Vallacara, intervistato da Presa Diretta, sono inquietanti: " ...La 'ndrangheta non finirà mai, mai e mai"...

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