Pisapia il manichino

Che la giunta Pisapia sia inadeguata è assai evidente e ora è chiaro che non poteva essere altrimenti: un avvocato milionario colorato di sinistra, candidato solo per dare in mano agli accoliti di Cl i lavori da fare per l'Expo, mentre invece la Moratti voleva assegnarli ai suoi di amichetti. Una mafia contro l'altra e truffando il popolo milanese è stato preparato il manichino adatto per tutti noi, stanchi e desiderosi di un briciolo di efficienza in città. E poi il Formigoni e il Pisapia si sono ritrovati a gestire insieme appassionatamente l'affare Expù. Con la benedizione di Bersani. Ora è molto chiaro; magari all'assemblea di Sel (a gennaio) il Pisapia sbraita di tirar giù il Formigoni, ma non manca, come pochi giorni fa, di incontrarlo amorevolmente, nel piatto ci sono le nomine del Cda della fiera dei mammasantissima...
Giuliano Pisapia mi pare molto molto simile a Gaetano Pecorella, ma a differenza sua millanta un animo ancora progressista. Il sindaco sembra, a parole, orientato alla legalità ma la mafia non può esistere senza politica e l'Expo lo sbugiarda. D'altronde, costui non è neanche capace di fare un discorso articolato senza prima esserselo fatto preparare. Il Pisapia, con le sue promesse mancate, con lo strapotere del Pd e il corollario d'incompetenza degli assessori meneghini dimostrano che, forse, è proprio inutile sognare una vera sinistra, un paese decente, la morte delle mafie.

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