
Fuor di celia, per quanto possa essere iperbolica questa mia boutade, non è che a livello istituzionale siano da meno sul dopo Esposizione, se ne sentono e sentiranno di ogni. Il guaio è dover giustificare quanto speso per la mafia una kermesse che ha spodestato, denutrito e umiliato Milano, che avrebbe avuto bisogno di ben altro (che meraviglia, sotto una giunta di sinistra!) e insomma, vedere ristoranti che chiudono, baristi con le mani in mano guardare sconsolati la strada è deprimente. Senza contare che le Esposizioni Universali hanno sempre lasciato qualcosa dove si sono svolte, come il piacevole Acquario Civico di Milano o la gigantesca torre di ferraccio a Parigi. Ma che potrebbe rimanere di tendoni e costruzioni raffazzonate, tirate su in fretta e insicurezza, con la chiara vocazione "stagionale"?
Soprattutto, mi fa tremenda rabbia sentire che, ancora una volta, useranno l'Università pubblica per giustificare il persistere di qualcosa di inquinato, decentrato e in fondo inutile, come già accaduto per la Bicocca. Perché, di sicuro, tra tutto ciò che è stato prospettato per il dopo Esposizione (Nas, Fisco, Cern, pompieri...), sarà la Statale a dover rendere non morta l'area di Rho. Così agli studenti della scuola pubblica verrà dato questo magnifico esilio, mentre invece la Cattolica si è aggiudicata la centralissima e storica caserma Sant'Ambrogio della Polizia. La maledizione di Expo non finisce ad Halloween, l'incubo, continua.
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