
Se fai un giro approfondito al super, leggendo etichette di prodotti dolciari, da forno e quant'altro, ti accorgi che per evitare olio di palma, colza, cocco, palmisti(?) e schifezze varie ti restano una o due marche, costose, impraticabili. Ma come fanno tutti i grossi brand a fare i santi, enumerando altre porcherie che non usano più, mentre ci allungano robaccia? Non si salva nessuno, Ferrero, Barilla, Bauli, Parmalat, Nestlé, Algida, Colussi, Coop, Kraft, Saiwa, Loacker persino nelle linee per bambini, senza dimenticare i segmenti "pregiati" e salutisti tipo Bahlsen, Bindi, Misura, Valsoia e Galbusera. Meglio poi sorvolare sull'olio di palma "proveniente da fonte gestita in maniera sostenibile", un po' come se si dicesse che Milano avrebbe uno smog biologico o_O
Perdo più tempo e soldi, ma sto evitando quegli intrugli. Penso che se avessi altre bocche da sfamare, non potrei farlo. Ma non finanzio, se posso lo dico in giro e, last not least, provo piacere nel mangiare e nel digerire. Che schifo, però, fanno veramente schifo. E nessuna lacrima per Pietro e Michele Ferrero.
Nessun commento:
Posta un commento