notizie prostituite

La recente operazione contro la 'ndrangheta, "Rinascita-Scott", è stata sicuramente un duro colpo contro le 'ndrine. Prova ne sono due eventi accaduti intorno alle centinaia di arresti.
La prima è la fuga di notizie: i vari boss, picciotti e alleati, sono stati avvertiti che sarebbero stati catturati, tanto che si è dovuta anticipare l'operazione di un giorno, anzi, una notte, acchiappando i vari criminali in fuga su treni verso il Nord. Il fatto successivo, riguarda sempre le notizie: i giornali hanno evitato di pubblicare in prima pagina quanto accaduto - mentre così non han fatto ad esempio Google News e il Fatto Quotidiano, che hanno messo in primo piano l'evento. Una rivincita, una volta tanto, della Rete su media cartacei e radiotelevisivi. Inoltre entrambi hanno evidenziato lo stress del giudice Gratteri, promotore della retata, che giustamente era adirato e ancora in ansia perché dirottare più di 3000 carabinieri da un giorno all'altro non è una sciocchezzuola.
Tutta l'operazione insegna diverse cose: che la mafia ha in mano le notizie, o almeno, la maggior parte dei giornalisti ha paura, soprattutto della 'ndrangheta. Inoltre, che il potere mafioso trova terribili connubi con massoneria, banche, politica (in questo caso Pd e Forza Italia) e grande imprenditoria. Infine, che le 'ndrine, pur di territori diversi, tra di loro collaborano, visto che l'operazione è partita da Catanzaro ma ha colpito i clan di Reggio Calabria e le loro diramazioni fino al Lazio, l'Emilia Romagna e la Germania.
La 'ndrangheta è una montagna di merda. E al giudice Gratteri va data la massima solidarietà.
Operazione Scott-Rinascita contro la 'ndrangheta, la scalata dei “soldati”  di Mantella - Gazzetta del Sud

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