Via Padova ora appare tranquilla. La militarizzazione dei mesi scorsi sembra ormai smantellata, anche se è servita da modello per criminalizzare altri quartieri.
Quando giro da queste parti mi sembra di essere finito improvvisamente in un film di Spike Lee: qui s'incrociano persone dalle provenienze e dalle storie più disparate. Oltre Loreto, fino alla fine di via Padova, è un ghetto: voluto dagli italiani, e non mi riferisco solo alle istituzioni; quando si alimenta il pregiudizio che le case si danno solo agli stranieri, bisogna ricordare che molti alloggi popolari riscattati, occupati o residenziali vengono affittati agli immigrati, così come accadeva ai nostri ascendenti meridionali, per speculare sulla loro pelle, solo che oggi il ricatto è maggiore e legalizzato: in un monolocale stanno bene 5 persone; un appartamento, perfino una cantina Aler, occupati abusivamente, si possono affittare a chi è più disperato. Ci sono anche stranieri assegnatari o occupanti, ma sono una minoranza. Gli immigrati sono un affare, perché gli italiani non vivrebbero mai in simili condizioni di sovraffollamento, né pagherebbero tali criminalissime cifre. Nella perpetua mancanza di memoria storica, oggi, chi magari piangeva di fronte ai cartelli "non si affitta ai meridionali", spreme i nuovi immigrati senza pietà, votando poi, se possibile, Lega o comunque aderendo al razzismo qualunque più becero. Non è uno straniero che arriva a scegliere di vivere in via Padova, a San Siro o allo Stadera: vi è costretto.
Bossi non avrà rimorsi, se non quello di aver esagerato con cocaina e Luisa Corna una sera di tanti anni fa, quando un'emorragia cerebrale più forte delle altre lo mise al tappeto. La Corna ha pagato con l'esilio mediatico l'indecisione che pure era dettata dalla paura dello scandalo. Sciocchezze, in confronto al rimorso e al ritardo che le istituzioni e gli speculatori immobiliari, piccoli o grandi che siano, possono provocare nelle nostre periferie (cioé dove si vive veramente) se si continuerà a rispondere con odio agli stranieri - come accaduto a Chinatown con la funesta giunta Moratti. Eppure basta osservare i bambini, proprio di via Padova, per vaccinarsi dal razzismo: sono come tutti gli altri piccoli di uomo. La loro tenerezza insegna, il loro rispetto è vitale, ancora una volta, per tutti.
siamo punto e da capo ancora lite e risse in via padova via arquà , controlli zero aspettiamo il prosssimo morto ammazzato e nessuna istituzione vuole fare le cose sul serio i controlli seri e non finti non serve una macchina di polizia e camionetta di esercito che fa avanti e indietro per via padova servono seri controlli !! ma i signori politici che minimo prendono 5 10 15 2 20 mila euro al mese se ne fregano vengono in via padova a fare propaganda appena ci scappa il morto e poi spariscono !! e noi milanesi omertosi ignoranti li votiamo pure !!
RispondiEliminaÈ tremendamente vero. Venerdì sera ho assistito a una maxirissa tra, credo, asiatici, in via Crespi, vicino a viale Monza, mazze da baseball e sangue. Una volante è accorsa ma è fuggita subito via. Fanno propaganda i politici, ma la sicurezza va bene solo per farsi votare, non per cercare di migliorare le periferie..
RispondiElimina