A questo link, si può trovare un ameno articolo di Repubblica, edizione Milano, che mi riguarda. Non allego qui la foto annessa all'articolo (per altro solo nell'edizione cartacea) che ritraeva anche lo scrivente. Avrei voluto, dovuto parlarne prima, visto che è stato pubblicato a metà luglio e che ho toccato con mano la crudezza del giornalismo inutile. Nel virgolettato dell'articolo, le frasi riportate come mie non sono proprio tali, così come altre imprecisioni abbondano. Poco prima che questa giornalista si presentasse al servizio presso il quale operavo, sono stato inibito dal lamentarmi di essere precario, interinale per due mesi, per giunta assunto con un livello più basso di quello previsto dal CCNL. Ad ogni modo, il piano anticaldo del Comune di Milano rivolto agli anziani, che era il servizio in questione, è una vetrina, una trovata propagandistica che si trascina da anni - e forse mai come stavolta scrivere un post mi libera da un grande peso, quasi che sia stato a mia volta complice di un'operazione poco efficace, pressoché inutile e altamente dispendiosa. Le vere emergenze riguardanti gli anziani che vengono affrontate col piano anticaldo sono poche e... non si verificano certo solo d'estate! A esse provvedono per lo più gli enti già figuranti sul territorio, CMA (Centri Multiservizi Anziani) in primis, nonostante le risorse scarse, a partire dal personale.
Mi assolvo perché credo di aver operato decentemente, per quanto era in mio potere fare. Chissà perché, durante il lavoro ogni tanto mi riecheggiava nella mente uno slogan bizzarro: Comune di Milano, non lo dimenticare, con la mafia ci sei voluto stare...
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