Perché non sono anarchico

Post di ringraziamento per le 10.000 visite al blog.
Non sono anarchico perché trovo irrespirabili i luoghi sedicenti libertari a Milano (il circolo che non sta alla Ghisolfa, la libreria senza utopia, il circolo degli infami col panzone in Torricelli, la modaiola e fighetta Torchiera).
Non sono anarchico perché mi riconosco in Edo, Sole e Silvano, ai tempi bollati dalla cariatide Franca Rame con la frase "altro che anarchici, sono ignoranti e sbandati”.
Non sono anarchico perché ogni tanto voto – anche se me ne pento regolare - e perché sono per il carcere, per potenti e mafiosi.
Non sono anarchico perché non c'è più bisogno di abbattere lo Stato, lo ha già fatto il Mercato.
Non sono anarchico perché in certi casi seguo le decisioni altrui anche senza accettarle, basta che si lotti per qualcosa. Di giusto.
Non sono anarchico perché qualche dogma ce l'ho: come non uccidere e rispettare i bambini.
Non sono anarchico perché non sono né un distruttore né un creatore.
Non sono anarchico perché non piango più sulle canzoni di Leo Ferré.
Non sono anarchico perché sulla non-violenza la penso come Malcolm X.
Non sono anarchico perché con tutte le assemblee (e i giochetti sotto) che mi sono sciroppato la sola parola assemblea mi dà l'orticaria.
Non sono anarchico perché non sono anarcocapitalista.
Non sono anarchico, ma che importanza ha?

2 commenti:

  1. In effetti, non fa una piega.

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  2. Sicuro, più che se avessi scritto "perché non sono un nerd"...

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