Die Europe, die

Sarà singolare che l'Unione Europea trovi la propria fine con l'Altro, all'arrivo di chi è diverso, di chi non è, precisamente, europeo. 
Nata come compagine basata su interessi economici, la Ceca, la successiva Cee mantiene la parola "economica" nel suo nome. Il termine UE, scimmiottando ben altre Unioni, tenta di dissimulare quella principale vocazione a occuparsi meramente di finanze, ma nella pratica è evidente che capitali e merci circolino bene, molto meno professionalità e individui. 
I localismi, come testimoniato da Catalogna e Scozia, hanno, tra i tanti, sbugiardato quella farisea intenzione di Unità sotto nobili principi, quando sopravvivono staterelli che non avrebbero senso ad esistere, se non per il denaro appunto (Vaticano, San Marino, Monaco, Malta, Lussemburgo, Liechtenstein, Andorra).
L'arrivo dei migranti, fossero in precedenza in fuga da guerre, come i siriani, o "economici", come si dice crudamente ora, avrebbe richiesto politiche comuni, se non di accoglienza, di un vero "help them at home", ma così non è stato, per cui si è continuato a non colpire le mafie dei trafficanti di persone e a fare affari con le autorità locali, per depredare materie prime, come continua a fare l'Eni in Libia.
Sarà stanchezza, ma io non prendo posizione su quel che accade. Certo è drammatico che navi piene di disperati debbano andare chissà dove. Ma era una crisi prevedibile e di fatto quella che sembra una scheggia impazzita d'Europa, la nostra Italia governata dai triumviri del popolo, doveva esplodere prima o poi. Quando da noi si contano quasi 3 milioni di persone che non sono in grado di provvedere al vitto e 5 milioni di individui sotto la soglia di povertà assoluta; centomila persone senza dimora; la spesa sociale assorbita dall'impegno ad accogliere, le miriadi di onlus ben liete di lucrare sui rifugiati, molto più remunerativi di tradizionali barboni ed emarginati di ogni tipo. 
Non ho mai capito l'entusiasmo per i minori non accompagnati, tipo "Sono aumentati!", quando miriadi di ragazzini vengono gettati via dai propri genitori, anche in paesi da cui si potrebbe non fuggire, come Albania e Senegal.
Non ho mai apprezzato il sistema dell'accoglienza, con l'ipocrisia dell'aiuto, quando 9 volte su 10 lo status di rifugiato non viene riconosciuto. 
Io non finanzio come capitale umano questo sistema crudele che non funziona, per questo sono stato a lungo (e forse sarò ancora) disoccupato. Ma quando leggo offerte di lavoro per assistenti sociali volte all'integrazione, mi viene l'ittero. Le leggo e le chiudo, pari pari, senza candidarmi. 
So di poter sbagliare, so che corruzione e spese militari gravano comunque sul deficit in campo sociale, educativo e culturale. So di essere criticabile, ma quando vedo donne e bambini uscire dai centri per migranti, le prime vestite chiaramente per fare una sola cosa, e addirittura pronte a offrire i secondi, non riesco più a pensare. 
Ricordiamoci comunque che, oltre al fatto di approvvigionarsi di armi dalle mafie nostrane, il principale motivo per cui l'Italia era esentata dal terrorismo era proprio la sua vocazione all'accoglienza; venendo questa a mancare, è facile prevedere cosa accadrà...

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