Attila al Parlamento

La legge Salvini è passata e non poteva essere altrimenti, vista la consueta barbara usanza del voto di fiducia. Un provvedimento che non è solo incostituzionale ma addirittura contrario alle norme internazionali, come ricorda l'Unhcr. Mi fa anche tenerezza pensare di uscire da quel coacervo di ingiustizie che è l'Unione Europea (non ultima, la futura e liberticida legge sul diritto d'autore), ma non pensavo che il governo puntasse addirittura a lasciare l'Onu(!).
Nel gioco delle parti, dove il Pd ha indossato maschere da sepolcri imbiancati (perché se oggi ci sono questi qua, è colpa del "loro" Renzi) e la Lega veleggia spaventosamente con sembianze da Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, il partito di Grillo intravede il suo sunset boulevard. Glielo avevo augurato ma sinceramente mi rattristo a vedere che le strategie erano prefigurate, perché gli scandali, come quelli del padre ('O mast, direbbe Rosalia Porcaro), di Di Maietto, non spuntano a caso: vengono tenuti in serbo fino al momento buono. Allora, bacioni ai clown di questo governo che hanno reso felici i comici.
Cosa accadrà ora? Improvvisamente si creano mezzo milione di clandestini, che aumenteranno via via che scadranno i permessi di soggiorno non più prorogabili. Coi fondi stanziati, 500mila euro nel 2018, un milione e mezzo sia nel 2019 che nel 2020, non sarà certo possibile espellere tutti quanti, visto che un rimpatrio costa dai 4 ai 10mila euro: anche con la stima più bassa, si tratterebbe di una percentuale insignificante. Il risultato sarà che le strade si riempiranno di cittadini di serie Z, molti probabilmente diventeranno senza dimora e la Sicurezza andrà a farsi benedire: per tutti. E quando questo esecutivo dovesse scoprire di essere uno zombie, sarà pronto l'ennesimo governo dell'uomo forte (ho già gli incubi).
Non mi scuso se inserisco questa foto, scattata a giugno in Libia da Lorenzo D'Agostino per la Cnn. 
È inutile maledire chi lasci morire un bambino: perché è già maledetto e solo la morte gli darà pace.

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