Milano senza cestini

Non credo ci siano spiegazioni ufficiali per il fatto che a Milano, escluse le solite, abbellite zone centrali, manchino i cestini dei rifiuti. Ricordo chiaramente mezzi Amsa che li portavano via, alcuni anni fa. Li avrebbero cambiati? No, l'Azienda Municipale dei rifiuti (Salvaguardia Ambientale mi pare esagerata come dicitura), quindi il Comune, li avevano drasticamente ridotti. Più o meno è accaduto alla fine del mandato di Pisapia, mi pare. Ma perché ridurre i cestini? Ovvio, per tagliare le spese: meno sacchetti da cambiare ma soprattutto meno personale per pulirli, meno giri da fare e meno carburante da spendere.
Ma così i rifiuti diminuiscono? Evidentemente no, anzi vengono lasciati per strada molto più facilmente. Senza contare che, anche in centro, molte persone abbandonano la spazzatura casalinga nei cestini stradali, per pigrizia, perché passare dal locale condominiale dei rifiuti fa perdere tempo. In questo senso non ha funzionato la campagna di Amsa "Solo cose piccole!". In generale, tutta la propaganda comunale fa vomitare (si pensi alla recente, stupidissima "Io dico no", contro le dipendenze da sostanze) ma certo non basta il faccione di qualche fessacchiotto televisivo a far cambiare abitudini inveterate - magari la faccia di qualche vigile per strada che fa le multe funzionerebbe meglio? Comunque l'indicazione dall'alto sembra gettare la linea: ti serve un cestino? Ranges! (Arrangiati!). La vedrei bene una campagna così: "Ranges!". Più o meno è la risposta che Stato e Comune danno a un cittadino quando ha bisogno di qualche cosa da loro...

Nessun commento:

Posta un commento