Milano è un incubo

Stanotte, mentre rientravo dal lavoro, grazie alle deviazioni della Polizia sono finito nel bel mezzo di un convoglio di "tifosi" croati che si dirigevano verso la Tangenziale. Tra l'altro la mia auto è blu e nera e mi è sembrato un incubo, soprattutto quando ho visto in un van verde dei ragazzi che ridevano, mentre uno di loro, seduto dietro, in mezzo, brandiva un fucile. Posso sbagliarmi, ma oltre ad essere dichiaratamente nazisti (che spesso hanno armi in dotazione), i tifosi della Dinamo Zagreb sono notoriamente violentissimi. Due anni fa hanno cercato di uccidere l'ex presidente, corrotto, della loro squadra.

In 3000 sono sfilati, senza nessuna autorizzazione preventiva, fino a San Siro. La marcia fascista, indisturbata, tra slogan, fumogeni e immancabili saluti romani, era inquietante, non solo per aver bloccato la città. Dove, poche ore prima, il solito pagliaccio Sala spettacolava, davanti al prefetto Saccone, sentenziando: "Milano sia esempio per il paese", durante la nomina dei nuovi "Cavalieri" della Repubblica. SE si pensa poi a un ministro dell'Interno come Lamorgese, che solidarizza col povero Salvini, l'incubo diventa reale. Scontri, feriti, un caos totale ma nessuno si dimetterà, o chiederà scusa.
Milano, FU medaglia d'oro della Resistenza, grazie a degli inetti diventa ostaggio di una massa di nazisti. Senza memoria, perché già nel 2000 i "bad blue boys" ingaggiarono in Duomo un feroce corpo a corpo con poliziotti, carabinieri e ghisa. Fu un'ora di terrore, ma un'ora soltanto: i "tifosi" nel tempio della città erano meno di quelli di ieri, ma ugualmente feroci. Solo che il prefetto all'epoca, fresco di nomina, si chiamava Bruno Ferrante.
          
Onore alle divise degne, che fanno il loro fottuto, sporco dovere.

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