il dolore di San Siro

 Da un paio di mesi le scuderie del Trotto, a San Siro, non esistono più. Abbattute in un lampo, l'area su cui sorgevano ora appare un cimitero. Probabilmente ci vorrà un po' perché vengano autorizzate le opere da costruire. Un mall, un hotel, case... E una vaga promessa di un parco sono le voci che corrono sul futuro di un pezzo di storia di San Siro. Ma certo, le puttane senza cuore del Comune di Milano autorizzeranno di tutto, d'altronde lo spazio vicino allo stadio è stato reso edificabile quando c'era ancora sindaco Pisapia, nel 2014. Gente di sinistra.... Sì, come no.
Durante l'emergenza chi deve approfittare non si ferma e la società americana, Hines, s'era già comprata la Torre Velasca, l'ex plazzo delle Poste a Cordusio, più altri "pezzi" della città e andrà avanti. Il boss della Hines Italia ha affermato che la società sarà la locomotiva del futuro (immobiliare) di Milano. Senza aggiungere però che i binari correranno a tutto vantaggio di un solo gruppo sociale: quello dei ricchi. Chissà poi chi movimenterà terra e cemento: la 'ndrangheta?
Le rogge, di cui San Siro è piena, daranno non pochi problemi, come già accaduto ai box interrati tra le vie Capecelatro e Pessano, contigui all'area delle scuderie. Ma la nemesi sarà un'altra: i rischi di investimento non sono pochi, a Milano non si è mai costruito come negli ultimi anni e la città è come se fosse stata stuprata, mentre i Maran millantano che gli oneri di urbanizzazione permettono di migliorare case popolari e servizi sociali. Davvero?
Distruggete il passato, uccidete la storia. Pensate solo ai soldi, create isole per ricchi. E un giorno, a furia di massacrare le persone con un costo e una qualità della vita insostenibili, i vostri miracoli si riveleranno essere solo degli incubi.

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