bella Sardone

 Anni fa, quando la signora Meloni cominciava a non essere più la pupilla di Fini, qui sul blog la si parodiò quale protagonista di un videogame - inesistente - chiamato "lammeloni". Il timore però di passare per maschilisti spinse a eliminare l'articoletto (per non parlare della battuta finale, "Aò so' 'ncinta", "Ma de che?!"). Perché il primo ricatto di una donna in politica è questo: se la critichi, puoi passare per misogino. Quando poi l'assurgere a macellaia dell'umanità, cioè fare la politicante, non importa se a destra o sinistra, ha comunque una componente fortemente maschilista, perché la condizione femminile non cambia: che si tratti di Accademia, lavoro, salute (IVG compresa) o perfino la richiesta di un mutuo, le femmine sono, ancora, penalizzate.
E così val bene una, tante sfuriate essere donna, di destra, ma destra destra, quindi prona a maschilismo, fallocrazia e omofobia, nonostante la partecipazione a commissioni europee per i diritti umani. Stereotipo? Silvia Serafina Sardone, 40 anni, fa impallidire Salvini, che al confronto è un puarit al suo canto del cigno. Bocconiana, ex di Forza Italia (un partito squisitamente femminista, per diamine!) lei è bella nera. Ma nera nera, con una verve da cocainomane, battagliera, ambiziosa. Dotata di doppio incarico, anzi quadruplo: eurodeputata, consigliera a Milano, mamma, giuslavorista, come recita lei stessa sul suo sito. Con un Instagram in cui annuncia le sue apparizioni televisive.
Piccole Meloni crescono. Anche se qualcuno preferirebbe personalità come Tina Anselmi, Liliana Segre. Invece abbiamo boschi, carfagna, gelmini, giammanco, santanché... Oh, certo, enumerare i macellai maschi sarebbe molto più lungo, ma l'Italia ha poche donne in politica, dove, ancora una volta, vengono segregate a ruoli di cura: i ministeri importanti vanno ai maschi. E Meloni è solo un pupazzetto, il solito.
Ad ogni modo, tanti auguri a Sardone, la quale si risposa in Sardinia quest'estate, con un fedelissimo di bossi. Sicuramente, costei gode di parole come queste, visto che, a dire di lei stessa, "le critiche sono un vanto".

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