Milano è un film horror

Questo blog non ama le cosiddette "persone importanti", occupandosi spesso degli ultimi degli ultimi, cioè gli homeless. Ma la lista di "derubati eccellenti" sta diventando un caso: il pilota Sainz, l'ex calciatore Bobo Vieri, il bassista Saturnino, il cuoco Cummo, il dentista Macaluso (con tanto di colpi di pistola), un calciatore svizzero, Elenoire Casalegno, Briatore, Verdone, la cantante Levante e da ultima la modella e cestista Valentina Vignali, che esprime bene il livello di insofferenza perché a Milano rubare è diventato un mestiere.
Mi colpisce l'immagine della sua malinconia, col dolore per gli oggetti trafugati a cui teneva di più Valentina: la foto del nonno scomparso, il ricordo di un'amica e "altre piccole cose di cui non si può stimare il valore". E un insulto finale, che ci sta, eccome.
Ma prima di beccarmi del rincoglionito, se i vip sono la punta dell'iceberg, i furti a Milano sono all'ordine del giorno e colpiscono tantissime persone non certo famose, in luoghi che un tempo si sarebbero considerati sicuri, perché centrali. Il paradosso poi dei mezzi pubblici è non solo che uno strumento contro l'inquinamento, quale è la mobilità collettiva,  sia ormai poco sicuro, ma che persino gli autisti non vogliano più guidare a Milano. I gestori si inventano offerte da black friday del capitale umano: stand nei mall, rimborso del corso per patente, CAP e affitto ma, addirittura, il recente "porta un amico a guidare" di Autoguidovie, con premio di "ben" 1000 euro(!).
Atm ora taglia le corse: non ha autisti. I ciclisti si riducono (-33%) per paura di morire. La guerra alle auto non scoraggia dall'usare il mezzo più sicuro. E ci sarà solo da peggiorare, specie se si continuerà, come ad esempio quando per Natale corso Buenos Aires diventerà, pare, tutto pedonale.
Milano è come un horror: anzi, peggio, perché, alla fine, non si tratta di finzione...
 

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