grazie Christian!

 Mi sono appena visto (due volte) l'intervista a Christian Di Martino, il poliziotto che la sera dell'8 maggio è intervenuto con altri colleghi per via di un immigrato che lanciava pietre contro persone e treni.
La prima cosa che mi colpisce di questo ragazzo è la sua bontà disarmante: pacato, umile, senza vanità, semplice. È il poliziotto che vorresti avere nel tuo quartiere, magari pure come vicino. 
Un altro fatto sorprendente è come ammetta che lo rifarebbe: non si pente, no, anche se ha perso un rene - e per questo dice "devo solo stare un po' attento alla dieta". Dopo le coltellate, non ha smesso di cercare di fermare chi lo aveva appena ferito a morte. E a un Del Debbio stupito, perché senti che sta parlando onestamente, risponde che è riuscito forse per l'adrenalina, senza lanciarsi in discorsi di eroismo.
Ma quello che mi commuove di più è che quando è uscito dal coma, Christian ha detto "L'ho fatto per Milano". Sì, l'ha fatto per noi, davvero, dopo che erano state ferite due persone e danneggiati dei treni. Sento particolarmente questa frase perché è gente come lui, invisibile, sconosciuta, che non si ferma e lavora per la città, che la rende ancora umana, decente e parlo con cognizione di causa. Quella sera, infatti, per fortuna non ero di turno nell'assistenza agli homeless, ma alla stazione di Lambrate ci devo andare almeno tre volte alla settimana. E sin da quando ho iniziato il servizio, diversi anni fa, per me quel posto è un incubo. È vero, al binario 12 non ci stiamo andando più, anche perché ci dorme gente poco raccomandabile, sex-offender, e non solo. Ma Christian ci è passato.
La sera dell'8 maggio a Lambrate c'è stato ben altro che un film. Il pazzo che lancia pietre, i poliziotti che arrivano, Christian che cerca di fermarlo col taser, ma il giubbotto para la scarica. Poi, le coltellate, la colluttazione, il fermo del magrebino. L'ambulanza che si precipita e soccorre il giovane agente, le volanti che lo scortano all'Ospedale, così come faranno nel portare lì la fidanzata, a notte fonda. E i colleghi che donano sangue, per le decine di trasfusioni, i medici a operare per ore e ore...
Tutte queste persone sono le forze del Bene. Se il male non trionfa, è proprio grazie a chi fa il suo dovere, e non si ferma, davanti a niente e nessuno.
 
Grazie Christian!
 

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