bimbi strafatti

Ci si allarma periodicamente per l'uso eccessivo di tablet da parte dei bambini. Giusto, però probabilmente dipende dall'uso che se ne fa, altrimenti perché una storica casa italiana di giocattoli educativi avrebbe prodotto una "tavoletta" proprio per bimbi? O saranno meglio i mattoncini colorati? 
Credo che con la crociata contro l'elettronica ai piccoli, ci si dimentichi di quello che resta il leader indiscusso quanto a sostanze: la tv. I canali dedicati, che i bambini grandi e piccoli vengono lasciati a guardare adoranti, sono veramente scadenti. I cartoni animati sono disgustosi, disegnati terribilmente e si salvano quelli più classici, tipo "Sam il pompiere" o i Barbapapà. Le storie fanno rimpiangere Rodari e le sue "Favole al telefono". Il doppiaggio è volto all'idiozia, le voci sembrano ridotte al ritardo mentale e il tono è spesso passivo o aggressivo. Ma la violenza maggiore resta nella pubblicità, che continua a bombardare, a interrompere, a comandare gli acquisti.
Passando poi ai programmi per preadolescenti, tipo i telefilm, viene da rimpiangere qualche buon vecchio horror: perché il mondo, spesso americano, ma anche europeo, proposto lì è terribile, inesistente, finto, la recitazione è stomachevole e le vicende sono di una demenza totale.
Pasolini criticava la ieraticità dogmatica e dominante della televisione, la sua mancanza di interattività: un bambino che su un tablet costruisce una fattoria, una città o distrugge gli zombie con le sue piante, forse ha modo di interagire molto più che davanti a cartoni animati da cui gente come il signor Rossi di Bozzetto è distante anni luce.

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