le olimpiadi della mafia

Nessuno può dire che io diffami se riesumando precedenti illustri quali olimpiadi (Torino 2006) ed Expo (2015) li possa accostare alla locuzione "infiltrazioni mafiose". E ad Expo c'era il nostro sindaco, che ha ancora qualche processino in corso (sentenza il 5 luglio per il procedimento Piastra bis, la Procura ha chiesto una pena di 13 mesi per Sala).
Mentre la metro si blocca per i suicidi (perché come fai a starci dentro in 'sto cesso di città), i pazzi, le frenate e le infiltrazioni (stavolta d'acqua), il biglietto del tram sta per salire a 2 euro, e neanche si pensa a uno straccio di "ridotto" come a Genova, dove c'è il ticket a un euro per 60 minuti.
Le isole digitali sono decimate, cestini e fontanelle in periferia sono discariche, certe vedovelle hanno ruggine e mucillagini tanto che viene il voltastomaco solo a vederle. E se viene un nubifragio c'è chi rischia di crepare, in un sottopasso o sotto i controsoffitti dell'Ospedale (Sacco). Con le strade buone per farci i Rally...
Sala si ricandida: "Sono la persona adatta". Sì, a guidare quella sottospecie di opposizione spelacchiata, buona solo a fare Harakiri, che si chiama Pd.
Ho trovato stucchevole poi che il sindaco che non fa outing, mentre si atteggiava a Ultras, si voltasse ogni tre secondi a vedere se fosse inquadrato da qualche fottuta telecamera. La faccia come il culo.
Cosa c'è da festeggiare? Il sindaco imbruttito pensi almeno a scegliere qualcuno di decente ai Servizi Sociali tra una settimana, perché non se ne può più degli assessori alla Pierfrancesco.
Pure i pupazzetti di un governo ormai agonizzante, che hanno da entusiasmarsi? Peccato solo per Conte, una volta tanto un premier che fa la sua porca figura all'estero...
Mentre lo stadio di San Siro dev'essere abbattuto, si è scoperto, è facile prevedere che per costruire 3 villaggi olimpici, due media center, impianti e quant'altro ci saranno appalti e... Vuoi che i mafiosi si tengano alla larga?
Casualmente, il boss Morabito è appena evaso...

"Untori"

Il termine untore, di manzoniana (e non solo) memoria, ricorre oggi quando la cronaca si occupa di chi abbia volontariamente contagiato altre persone col virus Hiv. Scrivo di questo perché, oltre a rendermi conto che molti ignorino l'argomento, qualche ora fa ho subito un tentativo di infezione.
Il sentimento che muove chi vorrebbe far ammalare altri è principalmente la vendetta: chi viene colpito dal virus spesso non sa chi sia stato a trasmetterglielo. Allora, perché non vendicarsi? Per quel che ho visto, il delirio di onnipotenza colpisce una sparuta minoranza di sieropositivi, perché la maggior parte si preoccupa di curarsi (o di lasciarsi andare ma senza fare il Sansone coi Filistei). A volte però, proprio chi si loda definendosi come persona che evita di mettere a rischio gli altri, mente spudoratamente. Come un tale che soprattutto d'estate, approfittando delle punture delle zanzare, le schiacciava per poi trovare un pretesto per dare la mano. Questo dimostra un'ingenuità di fondo perché com'è noto la veicolazione dell'Hiv è più facile con più esposizioni e coi rapporti sessuali non protetti, mentre la carica infettiva, grazie agli antiretrovirali assunti in sieropositività, è spesso troppo bassa per poter essere infettiva, inoltre un altro fattore di rischio è la presenza di altre MTS nel soggetto "ricevente".
Non voglio essere allarmista ma mi preme scacchiare un argomento spinoso. Untore sarà una parola stigmatizzante e dispregiativa e certo si deve evitare il terrorismo, ma trovo giusto mettere in guardia da un pericolo che tra l'altro rientra, pur non frequente, nelle vicende di aggressione ad operatori sociali - ed infatti è quello il mio caso. Le istituzioni non fanno molto nella lotta all'Aids? Certo, ma la latitanza dello Stato è infinita e il Ponte Morandi docet. Comunque, anche se non efficace al 100%, il buon vecchio preservativo resta una difesa e chi insiste per non usarlo è un po' sospetto. Critico perciò chi vorrebbe (alcune associazioni gay) che i rapporti sessuali non protetti non venissero considerati pericolosi: a parte che per quanto temibile, l'Hiv non è l'unico virus (micidiale) a trasmissione sessuale, purtroppo capita che quelli che deliberatamente cerchino di contagiare, tentino proprio la via del sesso e, delirio di onnipotenza o consapevolezza di mantenere un'alta carica virale, dei farmaci non fanno assolutamente uso! Neppure assolverei la negligenza (sono malato ma non lo dico al partner) perché ognuno dovrebbe essere responsabile del proprio comportamento.
Quanto a me, mi rendo conto ancora una volta che lo Zen è fondamentale: non rimpiangere la torta, se inizi il compleanno al Pronto Soccorso ingoiando antiretrovirali...

Carabinieri coraggiosi

I Carabinieri di Corsico sono un esempio di divise degne, degnissime, "fra i migliori d’Italia per tradizione e per meriti acquisiti", recita il Corsera. In effetti, operando in un territorio a forte presenza 'ndranghetista, i militi sembrano davvero non avere paura, come testimoniato dalla DDA per il contributo dato dalla Compagnia di Corsico nell'operazione Quadrato, o come quando hanno chiuso, giorni fa, un negozio di prodotti calabresi appartenente a una 'ndrina, o, ancora, se c'è da arrestare dei pusher, come a fine maggio, quando hanno inseguito tre uomini di origine nordafricana, rischiando la vita (uno gli ha sparato contro un intero caricatore prima di essere acciuffato).
Anche se si tratta di recuperare un ubriaco caduto in un Fontanile, loro ci sono, come successo la settimana scorsa vicino all'Auchan di Corsico. Proprio nei pressi dell'ipermercato, quasi due anni fa un cingalese in bici fu travolto e ucciso, da un'auto che andava ad almeno 140 km/h(!).
L'impatto fu talmente forte che il 42enne dello Sri Lanka fu sbalzato a cento metri di distanza (per poi morire, ormai in condizioni disperate, in ospedale) ma la Bmw era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Si dirà, allora hanno preso subito l'investitore? No, perché l'auto era di proprietà di un cittadino romeno, che noleggia vetture di lusso a lungo termine; in un primo momento l'indagato sostiene di essere stato lui alla guida, per prendersi la colpa, ma poi no, ritratta e dichiara che l'auto gli era stata rubata. Arrestato per favoreggiamento, viene rilasciato, perché si sa, da liberi i criminali facilmente si tradiscono. I Carabinieri hanno intuito chi possa essere il loro uomo, futuro suocero del noleggiatore, il nome è famigerato ma non lo temono. Ritrovata la Bmw in un parcheggio a più di 20 km,, anche se ripulita con ammoniaca, i Carabinieri con l'aiuto dei Ris trovano tracce del Dna della vittima e di un altro individuo, su volante e parabrezza. Ma il sospettato numero uno è irreperibile dalla sera dell'incidente, a casa a Vermezzo non torna più, probabilmete fuggito all'estero. L'uomo non usa cellulari, viaggia su auto noleggiate e le intercettazioni non sono consentite per omicidio stradale. I CC però un giorno riescono a prelevare un campione del codice genetico della figlia, dal bicchiere da lei usato in un bar: il Dna corrisponde e così gli investigatori hanno finalmente la prova che l'investitore sia il padre della ragazza.
La figlia si sposa sabato 11 giugno: i Carabinieri aspettano il padre che però diserta sia le nozze che il banchetto, dando comunque una prova definitiva di colpevolezza, perché per chi viene dal Sud, e ancor di più se mafioso, non accompagnare la figlia all'altare è una mancanza terribile. Ma i militi non demordono e spiando i familiari, scoprono che l'asssassino è in arrivo a Milano: giovedì 20, al mattino, beccano alla guida di una 500, noleggiata, con la moglie a fianco, proprio vicino al carcere di S. Vittore, Carlo Zacco, narcoboss palermitano, che aveva la patente sospesa già da ben prima dell'omicidio. La plastica facciale, effettuata per le ferite dell'incidente, non lo salva e viene arrestato. Il padre, "Nino il bello", era legato alle famiglie della 'ndrangheta per lo spaccio di eroina, sua era la raffineria più grande mai trovata, nella natia Alcamo e il figlio aveva ereditato alleanze e spaccio in grande di eroina, quella che gira da Rogoredo alle piazze della Lombardia.
Mi chiedo perché storie come questa non diventino un telefilm come quelli d'oltre Oceano che infestano le nostre televisioni. Ma alle divise degne non importa, loro fanno il loro lavoro fino all'ultimo, lontano dai riflettori. Per il nostro bene.

Fonti: affaritaliani.it, giornaledeinavigli.it, ilmessaggero.it, milanotoday.it, milano.corriere.it, mi-lorenteggio.com, palermotoday.it

il mio Lychen Sclerosus

Da circa due anni convivo con una malattia che all'inizio pensavo fosse altro, visto che lavoravo con soggetti ammalati e in generale non sempre attenti all'igiene. Preso dai miei turni disumani e l'insonnia, ci ho messo un po' a... avere cura di me (che è poi uno dei sintomi del burn-out).
Il Lyhen sclerosus è una malattia rara, nelle stime più alte colpisce il 2% della poplazione. Ci sono basse, ma effettive, possibilità che diventi un cancro, specie se interessa la zona genitale. Prima però di esiti drammatici, la patologia mina duramente la qualità della vita. Si parte col sospetto di avere tradito e contratto una malattia venerea. Meglio sorvolare poi su quanta voglia rimanga, se single, di avere nuove relazioni e sul più bello dover spiegare che no, non è che sia dovuto a flirt e scriteriate avventure.
Una volta si pensava che il Lychen fosse effettivamente una MTS ma rinvenendolo nei bambini lo si è finalmente escluso. Le donne sono le più colpite e le zone di localizzazione possono essere le più disparate, la bocca, l'ascella, l'area anale... Dopo il senso di colpa, attribuito o meno, arriva il dolore, lo sconforto di vedere una parte di sé deteriorarsi senza essere capiti, come testimonia qualche frase sopra, dai medici. Io, che li evito il più possibile (avendo avuto per ben due volte diagnosi di gravi cardiopatie rivelatesi poi infondate), sono più sconcertato dai farmacisti, che hanno meno etica di un pusher di Ecstasy (che alla fine, lo sai che ti vende merda). Evitando l'onnipresente cortisone, che alla lunga può diventare inefficace, se non peggiorare la situazione, si usano vari rimedi, più o meno naturali e in farmacia si ottengono risposte spiazzanti. "Ahhh, sì, la vitiligine!" (No, quella è un'altra cosa). "Certo che può mettere il balsamo di timo sulla pelle!" (Poi leggi l'avvertenza di non applicarlo su viso e naso, figurati su parti sensibili e malate). Quando non, nella più totale ignoranza, ti senti additato da sguardi di riprovazione come se fossi un depravato. Ma ormai le farmacie sono tutte uguali, con gli scaffali divisi per organi o patologie, i marchi più reclamizzati, il settore cosmesi come un altare all'inutilità, mentre i negozi che si dotano dell'insegna "Omeopatia" raramente trattano davvero quel ramo di prodotti.
Si parla di rimedi, autotrapianto, ioni... Ma non c'è efficacia al 100% e spesso ci si ritrova prede dello spam legale. Personalmente, uso cure naturali, il dolore da tempo è scomparso ma la malattia non demorde, anzi, stress, tabacco, alcolici, inquinamento e insomma le solite cose che viviamo non aiutano.
Ci sono malattie rare, nascoste che non si vanno a sbandierare a chiunque. Le si porta con sé, celate nel proprio intimo, fisico e spirituale, orfani dell'interesse finanziaro di medicina e farmaceutica. Tutto diventa più difficile e la malinconia più grande, davanti alle croci di ospedali e farmacie, è sentirsi degli emarginati, perché alla fine, mica si sta morendo, no?