"Untori"

Il termine untore, di manzoniana (e non solo) memoria, ricorre oggi quando la cronaca si occupa di chi abbia volontariamente contagiato altre persone col virus Hiv. Scrivo di questo perché, oltre a rendermi conto che molti ignorino l'argomento, qualche ora fa ho subito un tentativo di infezione.
Il sentimento che muove chi vorrebbe far ammalare altri è principalmente la vendetta: chi viene colpito dal virus spesso non sa chi sia stato a trasmetterglielo. Allora, perché non vendicarsi? Per quel che ho visto, il delirio di onnipotenza colpisce una sparuta minoranza di sieropositivi, perché la maggior parte si preoccupa di curarsi (o di lasciarsi andare ma senza fare il Sansone coi Filistei). A volte però, proprio chi si loda definendosi come persona che evita di mettere a rischio gli altri, mente spudoratamente. Come un tale che soprattutto d'estate, approfittando delle punture delle zanzare, le schiacciava per poi trovare un pretesto per dare la mano. Questo dimostra un'ingenuità di fondo perché com'è noto la veicolazione dell'Hiv è più facile con più esposizioni e coi rapporti sessuali non protetti, mentre la carica infettiva, grazie agli antiretrovirali assunti in sieropositività, è spesso troppo bassa per poter essere infettiva, inoltre un altro fattore di rischio è la presenza di altre MTS nel soggetto "ricevente".
Non voglio essere allarmista ma mi preme scacchiare un argomento spinoso. Untore sarà una parola stigmatizzante e dispregiativa e certo si deve evitare il terrorismo, ma trovo giusto mettere in guardia da un pericolo che tra l'altro rientra, pur non frequente, nelle vicende di aggressione ad operatori sociali - ed infatti è quello il mio caso. Le istituzioni non fanno molto nella lotta all'Aids? Certo, ma la latitanza dello Stato è infinita e il Ponte Morandi docet. Comunque, anche se non efficace al 100%, il buon vecchio preservativo resta una difesa e chi insiste per non usarlo è un po' sospetto. Critico perciò chi vorrebbe (alcune associazioni gay) che i rapporti sessuali non protetti non venissero considerati pericolosi: a parte che per quanto temibile, l'Hiv non è l'unico virus (micidiale) a trasmissione sessuale, purtroppo capita che quelli che deliberatamente cerchino di contagiare, tentino proprio la via del sesso e, delirio di onnipotenza o consapevolezza di mantenere un'alta carica virale, dei farmaci non fanno assolutamente uso! Neppure assolverei la negligenza (sono malato ma non lo dico al partner) perché ognuno dovrebbe essere responsabile del proprio comportamento.
Quanto a me, mi rendo conto ancora una volta che lo Zen è fondamentale: non rimpiangere la torta, se inizi il compleanno al Pronto Soccorso ingoiando antiretrovirali...

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