morte di genere

Ieri per strada ho incrociato una coppia, lei indossava una canottiera e dei pantaloncini, ma molto casti, direi, rispetto a quel che si vede in giro. L'ho osservata appena, pensando solo che era molto magra. Ma l'uomo con lei le ha detto "Come cazzo ti sei vestita?", facendosi sentire apposta da me. Lei giustamente ha risposto che non fosse nulla di che e poi si sono allontanati. Ci sono rimasto male, e mi vergogno pure per non aver detto nulla, ma chissà, quella donna, come tante altre, si fa umiliare e se non è lei a ribellarsi, poco potevo fare io. Parrà una scusa ma si sa che molte donne subiscano senza opporsi, in una sorta di sindrome di Stoccolma (che io chiamo del "pappone").

A guardare le statistiche dei femminicidi in Europa ogni 100.000 abitanti (ma solo ad opera del partner), pubblicate da Eurostat, nel 2016 Malta è stato il paese con la percentuale più alta. Il confronto con l'anno precedente mostra per pochi paesi una diminuzione, ma per la maggioranza un aumento dei casi, in Ungheria addirittura del 700%.
Va notato che molti stati non distinguono il femminicidio dall'omicidio per cui i numeri non sono precisi. Questo però indica la scarsa attenzione istituzionale al fenomeno, a partire da quei paesi che spesso vengono indicati come avanzati: anche nell'uccidere le donne.
Di tutto questo i politici - e le religioni, che per lo più sono complici della sottomissione femminile, sono colpevoli tanto quanto quegli inutili, ma reali, "maschi" che pensano che essere uomini significhi possedere, prevaricare, essere violenti.
Ci sarebbe molta strada da fare, ma spesso, nel caso delle donne vittime di violenza, si limita al tragitto fino al cimitero. Amen.

fonte: Trunumbers.it

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