Second Life compie 17 anni

La Rete pullula di presunti giornalisti della stessa i quali, volendo pontificare su tutto, mettono insieme due-tre cosette lette in giro e pretendono di essere esaustivi. Come un certo Caffo, tipico sottoprodotto di sinistra, che facendo un minestrone sulla realtà virtuale ha voluto tempo fa parlare di Second Life senza, io credo, esserci mai entrato. Veri giornalisti, americani, prima di accingersi a scrivere qualcosa cercano di conoscerlo, magari iscrivendosi al mondo virtuale di Linden Lab e, dopo avervi girato per una settimana (almeno), pubblicano le loro impressioni.
Tralasciando il misero articolo di cui sopra (privo ovviamente di possibilità di replica, perché essere fascisti di sinistra è molto più divertente), vorrei dire la mia su Second Life, dopo avervi "vissuto" per circa 4 anni.
Non si tratta di un gioco, o almeno non nel senso di quelli da gaming. Anche se un'attrezzatura da gamer aiuta. Non esiste nemmeno una definizione unica: Second Life è tante cose e per ognuno rappresenta qualcosa di irriducibilmente soggettivo.
In quel mondo virtuale ho incontrato Buddha, e da allora non riesco a vivere senza la sua Luce. Nuotando in Second Life, ho vinto la paura dell'acqua e, semplicemente imitando il mio avatar, una volta al mare ho iniziato a "nuoticchiare". Ho conosciuto persone da tutto il mondo. Ho migliorato il mio inglese. Ho capito e percepisco senza fronzoli cosa agiti gli americani - visto che, sic, è un mondo virtuale a forte impronta statunitense.
I Di Pietro e i 5 stelle, che colà reclutavano gente, sono quasi scomparsi. Anche Grillo ha smesso di lasciare il suo avatar ballare in una piazza, sempre vuota. E questo è un bene. Sì perché un mondo virtuale, per quanto replichi la realtà, cerca di vincere le scommesse perdute. Per questo, in Second Life si dibatte e si contrasta il gioco d'azzardo, ad esempio.
Dopo l'ennesima impresa fallita, vale a dire Sansar, che avrebbe dovuto superare SL, la società proprietaria ha deciso di dedicarsi alla sua cara, vecchia creatura. Così Linden Lab sta investendo in miglioramenti ma, attenzione, per quanto si elevino a paladini della diversità, per esempio sostenendo l'orgoglio omosessuale da anni, i "Labs" non sono un ente no profit: come diceva tempo fa in un'intervista Ebbe Altberg, Ceo di LL, Second Life è una macchina per fare soldi.
Nulla di male, tipicamente americano, ma nel momento in cui vendi qualcosa dovresti cercare di offrire un buon prodotto. Invece, lag, trolls, nazisti, pazzi di ogni dove, persino integralisti islamici imperversano nelle più disparate "land", come sono chiamate lì le terre virtuali. Ma gli stronzi sono ovunque, tra i pixel e nelle nostre città.
SL è tornata in auge con il terrorismo da virus e molti l'hanno scoperta per la prima volta, altri vi sono tornati. 900.000 utenti attivi ad aprile, tanto per dire. Certo, le reti più famose contano ben altri numeri. Ma avere migliaia di avatar che si muovono, parlano, ballano, cantano, costruiscono, volano, navigano, giocano, fanno l'amore, comprano cose, esplorano terre, si teletrasportano (in omaggio a Star Trek) non è semplice. C'è attesa per lo spostamento sul "cloud", dai server fisici, di SL, con lo zampino di Amazon (AWS). Ci saranno molte modifiche e siamo tutti, almeno noi aficionados, in trepidante attesa.
Ho accennato al sesso, al quale spesso viene ridotto il "metaverso": certo, c'è, funziona e per molti è esaltante. Ci sono persino le escort e una di loro, italiana, mi diceva che arrotonda su SL, guadagnando circa 2000 euro all'anno - mentre altre arrivano anche oltre. Ma non si tratta solo di sesso. C'entra anche l'amore e le animazioni più facili da trovare, dopo il ballo, sono quelle delle coccole. Certo, i matrimoni diventati reali sono per lo più tra americani, ma non solo: storie d'amore nascono ovunque e se la distanza è eccessiva, si sopravvive nel virtuale. Per qualcuno sarà una bestemmia. Per altri, cercare di spiegare Second Life in un articoletto lo è molto di più. Anche perché tu, che stai leggendo, chissà cosa ne penseresti, dopo aver provato a muoverti in un mondo tridimensionale. Che non esiste. E forse è proprio quello il bello.
C'è un sacco di musica poi. Concerti veri e propri di musicisti da mezzo mondo, ma quasi ogni land ha un suo stream, di webradio se non playlist autoprodotte, perché il bello di Second Life è che è un mondo generato dagli utenti: sono loro, anzi, siamo noi a creare avatar, animali, edifici, arredamento, veicoli, navi, aerei, piante, radio, insomma oggetti di ogni tipo. Il marketplace conta ormai più di 7 milioni di prodotti, forse un po' troppi, ma il buffo è ritrovare, accanto a "manufatti" realistici, altri completamente inventati.
La moneta è, in qualche modo, "sana": un Linden Dollar vale circa 0,4 centesimi, di euro o dollaro. Certo, c'è chi ci specula, chi ci campa, anche se è sempre più difficile e un po', per me, rovina la situazione, mentre chi non ne ha bisogno vive il virtuale più liberamente.
Ho forti timori perché il "governo", cioè i Linden, cercheranno di spremere SL il più possibile, creando tariffe per qualsiasi cosa, un abbonamento Super e, immagino, riducendo quelli gratuiti a pochissime funzioni. Ogni volta che devo rinnovare la mia sottoscrizione mi viene il dubbio di non farlo: il mio avatar non sparirebbe, ma le mie due case (dove ospito rari ma buonissimi amici), il mio negozio, i miei gatti (virtuali!) sì. Quanto alla mia ex moglie (italiana), è già "svanita" da un pezzo, mi ha mollato perché ero disoccupato (ma nella realtà).
Sembrerà un discorso da pazzi, ma non m'importa. Mi fermo qui, perché su SL ho già due blog...
Voglio concludere ricordando una ragazza piena di energie, che ho conosciuto lì. Enola voleva fare la paleontologa, era la sua passione ma durante il college le è stata diagnosticata una brutta malattia. Così, dalla sua sedia a rotelle, riprendeva a camminare e ballare con il suo avatar, aiutava tutti, arrivando anche a trovare l'amore. Mentre la sua attività principe era di animare il "Manhattan Chelsea Hotel", riproduzione di quello reale, dove si svolgono, tutt'ora, letture di poesie e concerti dal vivo.
Rip Enola

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