Virus SpA

 Ormai è assodato: c'è chi dall'emergenza sanitaria ci guadagna. 
Non si tratta tanto dei presenzialisti della tv e del web, anche se i burioni hanno incassato qualcosa come 250.000 € per ogni fantomatico piano di sicurezza(?) stilato per grossi brand, specie della moda. Ci sono anche altri speculatori e, last not least, proprio il tanto decantato mondo informatico. Sì, perché anche in paesi "immuni" come il nostro finalmente è decollato il mefitico "e-commerce", con tutto l'indotto di logistica e trasporto. 
Anche un altro mito, il telelavoro, è diventato realtà. C'è chi l'ha sempre sognato, immaginando di non dover uscire di casa, risparmiare tempo e denaro. Non è però andata proprio così, perché molte abitazioni sono diventate delle piccole prigioni. Molti corollari del lavoro tradizionale si sono rivelati preziosi nel loro venir meno: il rapporto umano con colleghi e le varie figure di clienti, fattorini, manutentori, ristoratori, baristi e via dicendo, che si incontravano nella routine. Le benedette pause caffè, pranzo e persino sigaretta. Insomma è la socialità ad essere stata massacrata e non è quella virtuale sia poi tanto sana.
E poi prosperano i venditori improvvisati online malware, le compagnie di produzione dei vaccini, con alcuni colossi crollati nella gara e altri, anche modesti, usciti vittoriosi. E ricchi.
Ma ci sono due categorie che sono andate a braccetto, parassitando l'emergenza: la classe politica, in quanto decisori, e i loro accoliti di media compiacenti. Se i primi hanno giostrato come delle meretrici, e continuano a farlo, col ricatto di zone bianche gialle arancio rosse rinforzate (tipo il pesto ligure), i secondi gli fanno da spalla. Chi se ne frega di leggere che la sentenza del Borsellino quater ha depistato dalle trattative stato mafia? Chi se ne fotte se è morto Cutolo? Tanto, ti spavento e mi devi leggere, sì! Ora van di moda le varianti. Per carità, grosso problema. Ma fino a che punto non ci si specula? Ogni tanto qualcuno rilancia e si inventa nuovi virus, nuovi malanni, funghi assassini, sonde su crateri dai nomi di tristi sperduti villaggi bosniaci. Dai palazzacci agli sciacalli dispensatori di notizie, si spaccia terrore. E va via più del pane.

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