Certe interviste sembrano far parte di quei tentativi pietosi di far parlare di sé, e basta, usando quindi sensazionalismi buttati qua e là, apparentemente a casaccio. Ma le parole di Barbara Alberti pubblicate ieri dal Corriere e riprese da varie testate elettroniche, sono davvero irritanti.
"Due vecchi corpi congiunti non evocano erotismo, ma la morte".
Sarà, intanto la scrittrice si lamenta perché due suoi arzilli vicini facevano sesso ogni giorno. E perché non avrebbero dovuto? Lena Dominelli, femminista britannica e studiosa di Servizio Sociale, anni fa osservava che quella anziana è un'età congeniale al sesso, ma questo rimane un tabù, mentre si può benissimo avere rapporti erotici, per giunta senza i fastidi della contraccezione.
Sono scelte. "Bisogna consumare tutto, cibo, moda, sesso", dice suor barbara. Ma a parte pochi ricchi, probabilmente gli anziani col cibo ci vanno cauti, della moda non gliene importa un fico e quanto al sesso, per loro probabilmente non è un bene di consumo, ma un modo per sentirsi vivi.
E però la piattezza, che forse denota un decadimento, se non una cronica superficialità, traspare nella frase "... Perché ancora oggi noi donne diventiamo matte per Cary Grant? Perché non lo abbiamo mai visto in mutande." Ora, con tutto il rispetto per l'attore, sarà stato sì un sex symbol ma quando? L'ultimo suo film risale al 1966... Inoltre, anche se dibattuta, l'omosessualità di Mr. Grant è abbastanza verosimile.
Un plauso a suor barbara va riconosciuto perché di chirurgia estetica ne fa a meno. Quanto a ergersi quale portavoce delle donne, certo sarà meglio di Meloni, ma i suoi miti se li potrebbe tenere per sé. Insieme alla firma su capolavori come "Maladolescenza", "Io sto con gli ippopotami" e "Monella"...
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