allertaLOM

 Il nubifragio di stasera su Milano si è appena calmato e non c'è don Camillo a lanciare parole di speranza dalla sua chiesa allagata. Ma dopo l'alluvione in Emilia Romagna rimane un senso di inquietudine. Specie dopo aver sentito il ministro della Protezione civile dire che non dobbiamo chiederci se un disastro simile arriverà da noi, ma quando. Se però non è rassicurante lui, chi dovrebbe esserlo? Certo il clima cambia e non abbiamo bisogno dei mostri alla ficicchia, pagati dalle aziende americane "green", per capirlo.
Riandando a Peppone e don Camillo, certo le alluvioni sono un fatto storico, ma quello che è senza precedenti è la loro capacità devastante. E, come osservano alcuni, il problema viene dal consumo del suolo, dalla cementificazione e dalla mancanza di manutenzione di argini e rive dei fiumi. Che sono tanti, ma Ligabue, il pittore, aveva fatto proprio quello di mestiere, sul Po. 
Bisognerebbe destinare risorse, stornarle da altro, come l'industria bellica. Si mandano armi per il massacro in Ucraina e non si spende per quelli, presente e futuribili, da noi.
I soldi non si trovano facilmente, ma se non si prendono dal contrasto all'evasione fiscale, a esempio, sarà impossibile reperire fondi. Per non morire. E sì che tra Seveso e Lambro ne abbiamo già viste, ma ci si scanna sulle vasche di laminazione, quella del Parco Nord è quasi pronta ma le altre di Bresso, Senago, Lentate e Varedo sono indietro. Pensare che quella di Milano doveva essere operativa lo scorso autunno, ma tant'è.
Così a un cittadino non resta che stare in allerta. E magari scaricare l'app allertaLOM, che "permette di ricevere le allerte di Protezione Civile emesse dal Centro Funzionale Monitoraggio Rischi naturali di Regione Lombardia, in previsione di eventi naturali con possibili danni sul territorio. Le allerte riguardano i rischi naturali prevedibili (idrogeologico, idraulico, temporali forti, vento forte, neve, valanghe e incendi boschivi) e presentano livelli crescenti di criticità (codice verde, giallo, arancione, rosso) a seconda della gravità ed estensione dei fenomeni."
Una volta scaricata l'app vengono chiesti i consensi per la riservatezza.
La schermata qui sotto è presa dalla versione desktop, ma quella mobile è quasi identica.
Certo tutto questo non sarà consolante ma insomma, almeno si può essere preparati. Al peggio.

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